I consiglieri comunali di Matera Capitale, Angelo Cotugno e Michele Paterino, fanno il punto sul percorso di avvicinamento al 2019, anno in cui Matera sarà capitale europea della cultura. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Il percorso di avvicinamento al 2019, anno in cui Matera è Capitale Europea della Cultura, è ricco di attività, di progetti e di idee così da permettere la completa realizzazione dei contenuti del dossier di candidatura e perciò favorire la rigenerazione urbana, economica e sociale della città.
Il riscatto della città di Matera, così è stato definito, è modello per il mezzogiorno e per l’intero paese. Matera guarda al futuro e mette in campo una corposa ed inedita produzione culturale, una serie di progetti di rigenerazione urbana, un innovativo sistema di mobilità ed accoglienza, trasforma il turista in cittadino temporaneo e dota la città di spazi che ridisegneranno il modello urbanistico fin qui ancorato quasi esclusivamente all’edilizia abitativa. Si stanno rafforzando relazioni proficue con altre città e regioni non solo del sud, con le città italiane candidate a CEC, con altre importanti città europee ed internazionali. Matera si offre a protocolli di intesa che la portano a rafforzare il suo ruolo di Capitale e città protagonista del rilancio del mezzogiorno d’Italia.
I Sassi di Matera riconquistano un interessante protagonismo con una innovata rivitalizzazione e fruizione rispettando le regole determinate dall’essere patrimonio dell’Unesco. Anche i quartieri ed i borghi, a partire da quelli descritti su tanti volumi e studi di urbanistica, vengono interpretati e vissuti come luoghi urbani di produzione culturale e di innovative esperienze sociali.
La dotazione finanziaria è di tutto rispetto, paragonabile nelle proporzioni a quanto stanziato per l’Expo 2015 di Milano. Anche il protagonismo delle istituzioni è un esempio di efficienza amministrativa che trova nel rapporto con la Fondazione 2019 la possibilità di agevolare e rafforzare l’insieme delle iniziative messe in campo.
Il sito della fondazione ( http://www.matera-basilicata2019.it ) viene aggiornato costantemente sullo stato di avanzamento delle attività, sull’impegno della dotazione finanziaria e sugli incarichi che vengono conferiti per le progettazioni>>.
Questo è l’intervento che avremmo voluto fare.
Purtroppo le cose non stanno così e l’entusiasmo collettivo del partecipare ad una sfida così affascinante si sta trasformando in una passiva attesa, i potenziali protagonisti si mutano in pubblico che assiste ad uno spettacolo, a puntate, a volte anche deludente.
Il silenzio o la scarsa determinazione nell’affrontare le prevedibili e naturali difficoltà stanno determinando un indecifrabile ingorgo.
Chiarezza, trasparenza e partecipazione sono termini di cui si è spesso abusato ai quali non corrisponde una reale pratica. Ne è prova l’intervento, del team che ha partecipato al workshop dell’ODS (Open Design School), nel quale si lamenta scarsa trasparenza e partecipazione.
Il frastuono degli annunci sulla quantità di risorse finanziarie messe a disposizione per Matera2019 non trova corrispondenza in quelle effettivamente disponibili e impegnabili.
Ci sono le risorse finanziarie ? quante sono ? sono allocate su quali capitoli di spesa ? Chi è che non sta mantenendo gli impegni ?
A che punto sono i progetti riservati alla scena creativa lucana? Quanti sono? Per quale importo? Sono partite le attività, assegnati gli stanziamenti, contrattualizzati i rapporti?
Qual è il progetto su Palazzo dell’Annunziata ed il rapporto con la Biblioteca chi cura il progetto e come è stato conferito l’incarico?
Dove si svilupperanno le attività ed i progetti ?
In cosa consiste il progetto della Cava del Sole, come è stato selezionato il progettista, chi conosce il progetto, con chi è stato condiviso, quante e quali risorse finanziarie ci sono e quali sono i tempi di realizzazione e fruizione ?
Altre domande riguardano l’attività che è stata assegnata ad Invitalia e al coordinatore del delegato Salvo Nastase dal Ministero. Di cosa si stanno occupando ? quali sono i progetti ? quando si potranno rendere pubblici ? Quando e dove i cittadini, i gruppi politici, le associazioni, le parti sociali ne potranno discutere? in quanto tempo saranno disponibili ?
Altre ancora riguardano Piazza della Visitazione o come rinominata l’area (ma chi lo ha deciso e quando e dove?) “Parco intergenerazionale”. Anche in questo caso chi ha dato gli indirizzi , se ce ne sono, per il progetto ? a chi e come è stato affidato l’incarico per redigerlo? quali e quante risorse finanziarie ci sono ? quali sono i tempi per la realizzazione ?
Continuiamo ad assistere ad una pericolosa dicotomia tra l’attività dell’amministrazione comunale e quella della Fondazione, tra Governo nazionale, Regione, Comune e Fondazione come si fosse in una sorta di gioco dei ruoli nel quale prevale la narrazione, dove la fonte creativa non ha ancora trovato la sua reale e visibile creazione e dove il campo continua ad essere esclusivamente quello dello spazio immaginario.
Il tempo disponibile è scarso ed il rischio di un insuccesso si palesa sempre con più vigore.
La scelta di un governo di unità municipale non ha prodotto lo slancio e il coinvolgimento sperati, appare debole e inconsistente, ma soprattutto priva di una traiettoria chiara e trasparente cosi come indecifrabile risulta essere al momento il contributo del Governo nazionale.
Non vorremo che a breve, anche in prossimità delle prossime scadenza elettorali, si possa arrivare al “salviamo il salvabile o al si salvi chi può”, lasciando per strada sia l’ “open”, già offuscato, che il “ future”, sempre meno promettente, insieme alle mirabolanti narrazioni fatte nelle varie sedi nelle quali Matera è vista ancora come una meravigliosa città del sud da scoprire.