A seguito dellolemiche legate alle vicende della Fondazione Matera2019 il vice sindaco di Matera Giovanni Schiuma invita in una nota a non perdere di vista il vero senso del successo di Matera 209. Di seguito la nota integrale.
Schiuma: “Matera2019 prima di tutto un manifesto per il capitale sociale”
Nel frastuono delle polemiche legate alle vicende della Fondazione Matera2019, nonché dell’assalto scomposto all’amministrazione, si sta perdendo di vista il vero senso di Matera2019. Quella ragione sociale, che deve essere anche politica, che si è fatta esplicita e tangibile nel giorno della proclamazione e che ha visto la comunità materana e regionale esultare coesa tra incredulità e voglia di un affermato riscatto di autostima di un meridione ai margini del mondo. Occorre riaffermare il valore simbolico di Matera2019 e chiarire una volta per tutte la missione e la visione che ad esso sono connessi. Il riconoscimento di capitale della cultura europea costituisce un simbolo la cui potenza narrativa ed educativa dovrebbe unire tutta la comunità nella costruzione di un capitale sociale che definisce le fondamenta indispensabili e propedeutiche per costruire uno sviluppo locale sostenibile. La missione di Matera2019 è quella di costruire un capitale sociale fondato sui principi della solidarietà, partecipazione, meritocrazia, trasparenza, e misurabilità. La visione è quella di fare di Matera una città dell’industria creativa capace di coniugare la tradizione con l’innovazione tecnologica, così da valorizzare il turismo, l’agricoltura, la manifattura artigianale e costruire un centro internazionale per le produzioni culturali e digitali. Ciononostante si assiste ad un approccio distruttivo nella totale assenza di proposte. Alle accuse infondate di immobilismo fa riscontro un’azione di governo della città che ha già portato importanti risultati che non possono essere sottaciuti: dall’avvio delle procedure per l’assunzione di 27 unità di personale, al rifinanziamento della legge 771 per i Sassi, allo sblocco dei fondi FSC incagliati e oramai quasi persi, al finanziamento di 28 milioni di euro del Mibac, all’avvio del processo di pianificazione strategica e di innovazione tecnologica del comune. Come più volte richiamato dal sindaco De Ruggeri si sono gettate le fondamenta su cui edificare un processo di sviluppo. Purtroppo non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Così cadano nel vuoto gli appelli del sindaco ad un senso di identità, di coesione, di appartenenza sociale. Matera ha una grande responsabilità di guidare un cambiamento, perché se ce la fa Matera allora ce la può fare tutto il Meridione. Matera2019 come titolo della capitale europea della cultura ci deve ricordare che il futuro della nostra comunità è legato alla capacità di fare sistema pur nella diversità di vedute. Allora Matera2019 deve essere il vessillo di una comunità che si unisce per vincere una sfida che accomuna e che non può dividere, nella consapevolezza che da essa dipende il futuro comune. Spesso si è pensato, e tutt’ora si assume, che lo sviluppo del meridione possa essere risolto solamente e semplicemente con investimenti infrastrutturali ed economici, ma la disponibilità di risorse economiche ed infrastrutturali in assenza di una cultura orientata all’intrapresa competitiva e allo sviluppo sostenibile si traduce in clientelismo, politica del consenso, mancato salvaguardia della meritocrazia, favoritismo dei clan, e scarsa utilità degli interventi perlopiù in assenza di una valutazione seria degli impatti generati. Matera2019 ha il valore simbolico di portare al centro dell’attenzione il vero fattore fondante dello sviluppo economico e sociale, che è rappresentato dalla cultura. È la cultura, infatti, l’indispensabile motore per lo sviluppo sostenibile locale nella triplice dimensione economica, sociale e ambientale. La cultura coincide con i valori, le credenze, gli schemi di pensiero, e l’etica che complessivamente definiscono il capitale sociale di una comunità contraddistinguendone i modelli comportamentali, le azioni e i processi decisionali. È arrivato il tempo, se vogliamo avviare una stagione di crescita, di liberarsi di quei vincoli invisibili come il pettegolezzo, la gelosia, il discredito, la divisione, l’egocentrismo pseudo-borghese o retro-comunista, e l’interesse personale al di sopra di quello comune, che incatenano in una morsa avvolgente il sottosviluppo dei nostri territori. Occorre farla finita con gli imbonitori del discredito e della calunnia, spesso solo intenti a difendere interessi di parte e personali. Abbiamo bisogno di un pensiero costruttivo fondato su proposte animate da un pensiero critico e non dai falsi steccati degli interessi di gruppo. Non ci dobbiamo dimenticare che la comunità in piazza San Giovanni ha esultato non perché avrebbe potuto realizzare un dossier di eventi, ma perché si è sentita inorgoglita di una responsabilità che è legata alla storia millenaria della città di Matera e del suo territorio. Allora Matera2019 deve essere prima di tutto un manifesto per la costruzione di un capitale sociale culturale. Certamente Matera2019 sarà una storia di eventi culturali e di investimenti di supporto a questi, ma la sua eredità oltre il 2019, che resterà con le generazioni future, è quella di assurgere a un processo di metamorfosi per l’affermazione dei valori profondi di autodeterminazione e sviluppo endogeno. In questa prospettiva tutti gli attori territoriali devono fare la loro parte. La Fondazione Matera2019 ha la responsabilità di allineare l’organizzazione e la gestione dei progetti del dossier a questa visione di sviluppo, affinché le iniziative siano fermenti di sviluppo culturale, di un rinnovamento delle menti dei giovani e dei meno giovani, e non un’espressione di una baldoria ludica. L’amministrazione ha il dovere di attuare un governo della città che abbia al centro l’interesse della comunità recuperando inadempienze, ritardi, e devastazioni della sottocultura del potere politico che hanno contraddistinto il passato. Le forze vive della città dall’associazionismo, alle imprese e alle istituzioni hanno la responsabilità di attuare azioni simboliche che portino a guardare al futuro con l’ottimismo di chi sa che è artefice del suo successo. Da Matera può partire un risorgimento culturale che può contaminare e trasformare tutto il territorio. Questa è la vera sfida e missione di Matera2019.
Prof. Giovanni Schiuma
Ma che min*ia ha detto?… La Città ha URGENTE bisogno di infrastrutture, con le chiacchiere stiamo a ZERO!