Verso Matera 2019, Vito Labarile chiama in causa il “coordinatore-commissario” Salvo Nastasi
Attraverso un contributo inviato in esclusiva alla nostra redazione il Il collezionista e manager culturale materano Vito Labarile pone alcune questioni che riguardano il destino urbanistico e culturale della città di Matera all’attenzione di Salvo Nastasi, coordinatore-commissario inviato dal Governo nazionale per Matera 2019.
Di seguito la nota integrale.
Vito Labarile: “Where is Matera?…
All’inizio degli anni 50 l’establishment della Cultura nazionale e non solo, comprese subito dove fosse la Città e lo spessore culturale del suo patrimonio paesaggistico,storico e monumentale.La Città divento’ un must di antropologia culturale, laboratorio di scienze sociali e urbanistiche,insomma un centro di produzione culturale grazie a un’Elite Nazionale che a quell’epoca approdò in Città e stabili’ fecondi rapporti con una classe dirigente locale che in quel clima crebbe e si consolidò.Ed è in quella temperie culturale che si son create le basi del futuro successo di Matera come “Città dell’Uomo”, perché le relazioni tra queste due Elites,quella degli studiosi e degli illustri professionisti esterna alla Città e quella locale(il Genius Loci per intenderci), erano centrate sui contenuti e han prodotto capitale sociale e politico:furono varati esemplari piani urbanistici, importanti quartieri di edilizia sociale,infrastrutture nel campo della Cultura, l’avvio di un grande dibattito sul recupero dei famosi Sassi,fino all’ultima legge che ne avviò il recupero e risanamento edilizio, frutto di uno schieramento trasversale realizzatosi a metà degli anni 80 nel corpo sociale e politico della Città.Sono qui le basi del successo internazionale di Matera, prima con il suo inserimento nel patrimonio mondiale dell’Unesco e poi con la designazione a Capitale Europea della Cultura.E oggi come stanno le cose in Città,quale lo stato di avanzamento dei programmi Matera2019? Come accade da un po’ di tempo, anche qui sono arrivati i professionisti della comunicazione tout court,esperti di quel marketing territoriale che tutto banalizza a beneficio di una turisticizzazione di un territorio che prima parlava agli Studiosi:è la cultura della scorciatoia che oggi la fa da padrona in Città, della serie “Andate e Arricchitevi”, e dunque bed and breakfast, ristoranti, gelaterie spesso al posto di librerie che chiudono, Insomma molto turismo e commercio cafone.Questo ovviamente è l’effetto di un grave deficit di governo della Città, perché quel Genius Loci di una volta, non solo non c’è più, ma quello che c’è è pura comparsa nell’agone dei veri decisori pubblici:a seguito di enormi ritardi nell’attuazione del dossier di candidatura il Governo Centrale è intervenuto commissariando di fatto il Governo Locale con la nomina di Salvo Nastasi a coordinatore dell’intera vicenda Matera2019. Lo schema: le infrastrutture della mobilità alle società nazionali di settore (FS, Anas,Fal,ecc.), gli eventi alla Fondazione Matera-Basilicata 2019, i cosiddetti “Parchi dell’Uomo” (le nuove infrastrutture per la Cultura) a Invitalia,il nuovo e potente general contractor del Governo.Sempre a quest’ultima è affidata la progettazione ed attuazione di un Land-Mark della Città, piazza della Visitazione come nuovo “Centro Civico” di Matera. In questo schema il Governo Locale è relegato a posizione marginale, impegnato a tagliar nastri, anche se Qualcuno del vecchio corso si agita esibendo un masterplan della Città Matera2019, pensate ad appena un anno dall’inizio della grande Festa. E i temi dell’Open future, di passato-remoto, paradigmi culturali che troviamo nel dossier di candidatura e che stavano lì a significare che ogni innovazione in un territorio non può mai avvenire senza la memoria del passato, che considerazione avranno nei processi progettuali e attuativi all’interno di questo schema di governo di Matera2019?
Qui l’interlocutore è Salvo Nastasi,coordinatore/commissario del Programma a cui rivolgiamo queste considerazioni:
– Perché chiamare per Piazza della Visitazione il professionista milanese Stefano Boeri,quando su quel luogo nei decenni passati si sono espletati più concorsi di progettazione che han visto la presenza di professionalità locali di sicuro e riconosciuto valore?
– Sui cosiddetti “Parchi dell’Uomo”, versione per la verità romanzata dall’attuale Sindaco, è consapevole Invitalia dell’enorme esperienza scientifica che sempre in passato si è accumulata in Città su questo tema?
– Qui sarebbe opportuno andare a una semplificazione riducendo il tutto a due soli Contenitori Culturali:il Museo etnodemoantropologico con un’estensione che ne comprenda l’area già ad esso destinata (ambito 22 dei Sassi) oltre a quella dell’altopiano murgico antistante fino a includervi attrazioni come il planetario e le chiese rupestri;il parco delle Cave che si estendono a destra e sinistra della salita di S.Vito, facendo attenzione alla Cava del Sole, luogo delicato e fragile, dove qualche disinvolto comunicatore che lavora alla Fondazione vuole farci un teatro underground, del tutto fantasioso e oltretutto irrealizzabile.
– Il museo Demoantropologico, ecomuseo en plain-air, narrerà con il rigore scientifico degli Antropologi i mille anni di storia dell’uomo nelle grotte di quel territorio, il Parco delle Cave,landscape naturale ed artificiale, fonderà i linguaggi della natura con quelli dell’arte Contemporanea.Entrambi i Contenitori devono scontare nella progettazione un’approccio organico dove progetto culturale,economico,giuridico e gestionale saranno tutte facce di un unico problema,quello della fattibilità delle due imprese culturali.
– Sorvolo sulla Fondazione Matera2019, terreno esclusivo del torinese Paolo Verri, che sovrintende all’intero cartellone degli eventi con una dotazione di ben 50 milioni di euro, che è il piatto grasso della progettazione culturale dell’intera manifestazione.
– Ultime considerazioni sulle infrastrutture della mobilità che assicureranno l’accesso e il deflusso da e per la Città:il programma ripete vecchie poste finanziarie come i 300 milioni di euro della ferrovia Ferrandina Matera,infrastruttura del tutto inutile e irrealistica.Una Città d’Arte che si struttura con un’offerta culturale di standard elevato non ha bisogno di gigantismo infrastrutturale:il turismo culturale vero si muove perché attratto dalla qualità dell’offerta e dalle emozioni dei luoghi. Ci si concentri piuttosto sull’ammodernamento del tratto ferroviario Matera-Bari delle FAL, dove sembrano ci siano enormi ritardi per il suo completamento a differenza della mobilità viaria sempre tra gli stessi capoluoghi.
– chiosa finale sempre rivolta al dott. Nastasi: Matera è Città concava, Città madre che include segni e significati dell’esperienza millenaria dell’uomo, dove i vuoti racchiudono atmosfere rarefatte e sospese,insomma paesaggio culturale e luogo dell’anima.Per preservarne l’identità è necessario ci sia un forte raccordo della filologia degli eventi alla storia e antropologia dei luoghi della Città e si spera che Lei, dott. Nastasi, con la passione civile e l’autorevolezza che Le viene riconosciuta, possa assicurarne la Resistenza/Esistenza scongiurando che Matera, Capitale della Cultura di un Sud che funzioni,scada a Città a Sud della Cultura.