La situazione di grave precarietà in cui versano gli autisti delle ambulanze delle Unità speciali di continuità assistenziale (USCA), era stata già portata all’attenzione del presidente della Giunta regionale e dell’assessore alla Sanità. Il 31 ottobre 2022, infatti, ho presentato una interrogazione per avere informazioni sulla mancata erogazione di alcune mensilità in favore degli autisti USCO (Unità Speciali Covid 19), chiedendo al governo regionale come intendesse muoversi per poter tutelare gli interessi di questi lavoratori. Ma, ad oggi, come ormai è prassi,non ho ancora ricevuto alcun riscontro.
Alle sette postazioni USCO della provincia di Potenza, istituite dall’ASPnel mese di aprile 2020 per contrastare l’emergenza epidemiologica, sono stati assegnati quattordiciautisti che, durante la pandemia, hanno effettuato turni massacranti di dodici ore al giorno, sette giorni su sette; affiancando gli operatori sanitari, con il rischio di infettarsi, senza avere la possibilità di poter riposare tra un turno e l’altro, e percependo una paga vergognosa di soli 7 euro (lordi l’ora).
A distanza di tre anni, il loro contratto sta per scadere con le USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale)che hanno cessato la loro attività, senza che si sia provveduto a valorizzare questi operatori che sono risultati fondamentali durante la pandemia. Purtroppo, non vi è traccia per una loro riconversionedalle ex USCA alle nuove UCA (Unità di Continuità Assistenziale).
Il governo di centro destra trovi al più presto una soluzione per questi quattordici lavoratori delle ex USCA che nel periodo pandemico hanno lavorato in maniera incessante a rischio della loro stessa salute e senza una effettiva tutela per il futuro.