Vincenzo Maida (Centro Studio Jonico Drus): “I poveri spesso mangiano meglio dei ricchi. Il ministro dell’agricoltura Lollobrigida al meeting di Rimini ne ha sparato un’altra delle sue. Di seguito la nota integrale.
Sta facendo discutere l’ultima dichiarazione del Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, al Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini.
L’esponente del governo ha dichiarato; “In Italia abbiamo un’educazione alimentare interclassista: spesso i poveri mangiano meglio, perché comprano dal produttore e a basso costo prodotti di qualità.”
A smentirlo sono le statistiche: in Italia i ricchi vivono in media più a lungo, oltre a godersi maggiormente la vita, secondo alcuni calcoli anche nove anni in più dei poveri ed é noto che una buona e corretta alimentazione ha un ruolo fondamentale sulla salute.
Ma a parte questa considerazione, è davvero un mistero conoscere da quali fonti il Ministro ha tratto la notizia che i poveri comprano a basso costo dal produttore prodotti di qualità.
Chi conosce la realtà del mondo agricolo sa perfettamente che i produttori non vendono al dettaglio frutta, verdura, latte, etc., ma direttamente ai “compratori” di professione, ai “grossisti” che a loro volta sono collegati ai mercati nazionali e internazionali e alle grandi catene di ditribuzione.
D’altra parte in un’economia di mercato non potrebbe essere diversamente.
Quello che ha affermato Lollobrigida era parzialmente valido quando persisteva una economia della “sussistenza” e quando c’era il “baratto”, ma anche allora i prodotti migliori erano riservati alle categorie sociali di più alto rango.
Abbiamo chiesto ad alcuni piccoli produttori, strozzati dai “compratori”, dai mercati dove si fanno affari e dalle sempre incombenti calamità atmosferiche, che non di rado compromettono il lavoro di un anno e a volte per diversi anni, se con il nuovo governo è stato avvertito un sia pur minimo cambiamento. La risposta è stata negativa, tutto procede come prima.
D’altra parte è sufficiente dare un’occhiata al sito internet del Ministero per verificare che le due notizie più importanti sono: per la sicurezza alimentare, quella di esportare tecnologia per lo sviluppo dei paesi in difficoltà ( come se i nostri agricoltori navigassero nell’oro ) e un incontro con i produttori di vongole di Goro sul tema del granchio verde. Per il resto, a parte un po’ di avvisi per il reclutamento di personale dirigenziale, non c’è null’altro di significativo.
Eppure ci sarebbe davvero molto da fare, dal momento che le Camere di Commercio hanno registrato una diminuzione delle imprese del mondo agricolo e zootecnico di 3.363 unità.
I piccoli produttori sono schiacciati dal mercato. Il loro prodotto viene pagato pochi centesimi e poi rivenduto dalla grande distribuzione a prezzi esosi. Da un kg di pesche o albicocche ad esempio, il produttore ricava 20 o 30 centesimi al kg e al consumatore, ricco o povero che sia, viene rivenduto dalla grande distribuzione a 3, 4 euro.
Una sola nota positiva va segnalata: l’approvazione nel mese di luglio di un decreto legge che proibisce la produzione e commercializzazione della carne sintetica.
Francesco Lollobrigida classe 1972, ha conseguito nel 2014, a 42 anni, una laurea in giurisprudenza presso una Università Telematica (sic!). Per il resto si sa soltanto che ha collaborato con la Comunità di San Patrignano ed è il cognato di Giorgia Meloni, convive infatti con la sorella ed ha due figlie.
Nessuna competenza specifica né in agricoltura e né in alimentazione, né ha mai pubblicato non dico un libro, ma neanche un articolo sui temi del settore.
Ago 25