Vincenzo Viti: “Conferire alla Balena Giuliana la cittadinanza onoraria di Matera”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Caro Direttore, credo che il Sindaco di Matera abbia il dovere ( e interesse) a conferire alla Balena Giuliana la cittadinanza onoraria. Per meriti (assai) postumi e per aver infine rivelato la natura anfibia della città fatta, come ricorda sul Foglio la bravissima Simonetta Sciandivasci, non di tufo ma di calcarenite. Che illustra la antica, insospettabile vocazione marinara e mediterranea della città più antica del mondo.
La vicenda della Balena è istruttiva non solo per le circostanze avventurose che l’hanno dissepolta
ma per la gioiosa esplosione di metafore che la stanno spingendo a sortire dai sottoscala delle burocrazie per irrompere, come l’eroina di Melville, nel gioco di luci e di rifrazioni visive suscitate dagli speciali occhialini distribuiti dalla Fondazione. Cui è affidata la missione non tanto di scrutare i misteri della città ( che sono da molti punti di vista suggestivi e da svelare ) quanto di osservarla “con occhi diversi”.
Matera è chiamata quindi ad aspettarsi molto dalla Balena Giuliana.
Accanto ai debiti storici che attende di riscuotere dallo Stato ma anche da se stessa (Ferrovia, logistica,teatro,biblioteca,bonifiche, attività produttive) la città potrà quindi legittimamente rivendicare il suo Parco marino. Magari affacciarsi sulle profondità di una storia che non cessa di stupire e constatarel l’amara continuità di un mondo che procede confusamente, con la indolenza che era del bue lassus ed oggi è della Balena,anch’essa non un fulmine di guerra.
Una volta la balena figurava in un “auspicio” irrispettoso per la nobiltà di Giuliana. Utilizziamolo senza pronunciarlo almeno per propiziare un tempo nuovo, con qualche metafora in meno e qualche segno di vita reale in più. Oltre la prodigiosa Pensilina di Boeri ( sopra una ferrovia che non c’è) ,si guardi sotto,alla città che attende e che non ha bisogno di occhiali supplementari per comprendere a che punto è la notte delle meraviglie.
Vincenzo Viti