Il Consiglio regionale della Basilicata ha approvato all’unanimità una risoluzione con la quale impegna la Giunta regionale a “Porre in essere ogni utile iniziativa finalizzata a sensibilizzare il Presidente del Consiglio dei Ministri ed il Ministro dell’Interno, il Ministro della Pubblica Istruzione, del Lavoro e dello Sviluppo economico, della Salute, affinché, in tempi brevi, vengano adottate misure volte a contrastare il fenomeno della violenza di genere, attraverso iniziative di formazione, informazione e culturali (il ruolo della scuola è centrale per contrastare la violenza di genere, che si nutre di stereotipi e falsi miti). Inoltre, occorrono iniziative atte a garantire una più semplice introduzione delle donne nel mondo del lavoro; a sensibilizzare, inoltre, le Amministrazioni comunali affinché svolgano un’attività di promozione della cultura paritaria e di contrasto alla violenza di genere, attività volta a sensibilizzare l’intera comunità”. L’impegno richiesto è teso, altresì, a “Sensibilizzare le stesse Amministrazioni affinché, mediante incontri formativi con le famiglie e con i cittadini possano individuare i motivi che inducono l’individuo a comportamenti estremi”.
Nella premessa viene precisato che “la violenza, una tra le più gravi violazioni dei diritti umani, con l’evolversi della pandemia da Covid-19, associata alla limitazione delle circolazione con la fase di lockdown generale che ha caratterizzato il periodo tra marzo e maggio 2020, ha addirittura acuito il fenomeno della violenza di genere, soprattutto in ambito domestico. Nel 2020 le chiamate al 1522, numero di pubblica utilità contro la violenza e lo stalking sono aumentate del 79,5%, rispetto al 2019. Il picco di chiamate si è avuto ad aprile (+176,9% rispetto allo stesso mese di aprile 2019) e a maggio (+182,2 rispetto a maggio 2019). Dal Report ‘Vite Violate’, elaborato dal servizio analisi criminale della Direzione Centrale della Polizia, che analizza l’andamento dei crimini riconducibili alla violenza di genere, nel periodo compreso tra gennaio e giugno 2021, confrontato con quello del semestre precedente, emerge un quadro della situazione grave, sebbene in flessione rispetto al periodo precedente. In particolare, analizzando i cosiddetti reati spia quali ad esempio gli atti persecutori, i maltrattamenti contro familiari conviventi e le violenze sessuali, si nota una flessione del 8% rispetto al primo semestre dell’anno 2020, passando da 20.764 dell’anno 2020, a 19.128 del 2021. Nello stesso periodo, si registra una diminuzione degli omicidi pari al 6% rispetto all’analogo periodo del 2020, con 132 omicidi a fronte di 141. Seguono lo stesso trend gli omicidi con vittime femminili, che passano da 62 nel 2020, a 54 nel 2021. In ambito familiare, invece, il numero dei reati risulta essere in crescita. Nel semestre 2021, infatti si registrano 77 episodi, a fronte dei 72 del primo semestre dell’anno precedente, con 48 donne uccise nei primi sei mesi del 2021, contro le 55 vittime del primo semestre 2020”.
Con la risoluzione si evidenzia il ruolo svolto dallaCommissione regionale Pari Opportunità di Basilicata che “sta svolgendo una intensa campagna di sensibilizzazione per contrastare il fenomeno della violenza di genere ed affermare una cultura del rispetto nelle relazioni tra donne ed uomini e, tra queste iniziative, il progetto “Mascarilla 19 Codes of DomesticViolence”, presentato il 25 novembre scorso, che utilizza uno strumento culturale di immediato impatto per contrastare il fenomeno della violenza di genere, quale il cinema; le linee guida nazionali per le Aziende ospedaliere in tema di soccorso e assistenza socio-sanitaria alle donne vittime di violenza, approvate dalla Giunta regionale il 25 novembre scorso, che consentirà al nostro sistema sanitario di riconoscere gli indicatori della violenza, accogliere le vittime e prenderle in carico”.
“Il fenomeno della violenza di genere, sebbene i dati facciano ritenere una leggera flessione – viene ancora precisato – non può essere considerato superato. Anzi, la straordinaria situazione impone a maggior ragione a tutti i livelli istituzionali, la necessità di monitorare l’evoluzione degli accadimenti, nella consapevolezza che il processo di superamento dell’emergenza, se non adeguatamente gestito, può rappresentare un’ulteriore opportunità di espansione dei fenomeni legati alla violenza di genere. Il grido d’allarme del mondo delle associazioni e dei rapporti redatti dalla direzione Centrale della Polizia Criminale – Servizio Analisi Criminale – non può lasciare indifferenti le Istituzioni che ci onoriamo di rappresentare”.
Prima dell’approvazione, dopo la relazione del Presidente del Consiglio regionale Carmine Cicala, sono intervenuti i consiglieri Dina Sileo (Lega), Carmela Carlucci (M5s) e Luca Braia (Italia Viva).