Mentre altri continuano a discutere di tagli dei costi della politica il “drappello socialista” in Parlamento, tra le sette proposte di legge depositate oggi, ne ha presentate due che prevedono, rispettivamente, la regolamentazione giuridica dei partiti, condizione per l’accesso ai finanziamenti pubblici e, attraverso una riforma della Costituzione, la riduzione dei deputati al numero di 508 e la trasformazione del Senato in Camera delle Regioni”. E’ quanto sottolinea il Presidente della Consulta Autonomie Locali della direzione nazionale del Psi Rocco Vita per il quale “l’iniziativa risponde all’esigenza di iniziare il cammino della legislatura con un segnale forte. Una strada diversa, quella che i socialisti hanno voluto indicare, simbolicamente, nel giorno in cui iniziano le consultazioni al Quirinale, necessaria a rendere efficienti le Istituzioni, più vicine ai bisogni dei cittadini, più in grado di fornire risposte vere che abbiano un impatto forte e positivo sulla vita degli italiani.
Si comincia dunque con il grande tema dell’articolo 49 della Costituzione: come ha ricordato il segretario del partito Nencini un tema legato alla figura di Calamandrei, espressione della cultura e della storia socialista, come un innovatore che, ai tempi della Costituente, non venne ascoltato nel suo messaggio che oggi si rivela più che mai attuale. La regolamentazione giuridica dei partiti come condizione per l’accesso ai finanziamenti di ogni ordine è il primo tema che il Psi affronta sotto forma di proposta di legge per ristabilire un diritto inalienabile al quale deve corrispondere una regolamentazione a garanzia del rispetto delle forme istituzionali che esprimono la sovranità popolare. Quanto alla Camera delle Regioni, credo – dice Vita – sia più che matura una tale proposta ampiamente discussa e fortemente sostenuta innanzitutto dal sistema delle Autonomie Locali con le Regioni in testa.
Le altre proposte di legge riguardano il coinvolgimento delle popolazioni interessate prima di assumere decisioni vincolanti su opere pubbliche significative (precedenti: le debat publique in Francia); lo “ius soli” che prevede il diritto di cittadinanza ai nati in Italia da genitori stranieri residenti in Italia da almeno cinque anni; la modifica articolo 1 della Costituzione per l’inserimento del termine ‘laica’ dopo Repubblica (Nuova lettura: L’Italia è una repubblica ‘laica’ fondata sul lavoro); il testamento biologico che consenta a chiunque di stabilire il trattamento sanitario da ricevere in caso di sopravvenuta incapacità di volere; interventi a sostegno dell’occupazione giovanile e femminile che prevede la defiscalizzazione fino a 300 Euro mensili a persona per imprese che assumano giovani sotto i 38 anni oppure donne e altresì mutui agevolati per giovani e donne per avviare nuove attività imprenditoriali”.