Vito Romano, presidente del Comitato “Pisticci Scalo pulita” in una nota contesta il cartello affisso dal Comune di Pisticci in cui si annuncia di aver ristrutturato il parco giochi comunale e di aver finanziato i lavori con il contributo personale degli amministratori comunali di maggioranza. Di seguito la nota integrale.
Alcune settimane fa, i cittadini di Pisticci Scalo, adirati da una fake news con la quale l’amministrazione comunale di Pisticci tentò di inserirsi in un contesto informativo per guadagnare qualche punto, scrissero una lettera dal seguente tenore:
“A sorpresa, come per incanto, è stato affisso all’ingresso del parco giochi di Pisticci Scalo un cartello indicativo di forma rettangolare, che si allega alla presente nel tentativo di rendere l’idea a chi legge della pochezza, della falsità e dell’ipocrisia di alcune persone che, per manipolare i sentimenti della comunità, si arrogano il diritto di scrivere una “falsa notizia” o, come si dice oggigiorno, una “fake news”, sperando nell’incapacità dei cittadini di Pisticci Scalo di valutare la veridicità del contenuto.
Originariamente, avevamo pensato allo scherzo di un burlone locale, ma guardando bene il cartello si evince che non è uno scherzo (vi è apposto il logo ufficiale della Città di Pisticci).
Trattasi di un pretestuoso tentativo di carpire la buona fede dei cittadini allo scopo di elevare l’asticella della popolarità negativa che nessun’altra amministrazione precedente è mai riuscita a raggiungere.
Noi non abbiamo come obiettivo il tentativo di screditare il lavoro della vostra amministrazione o la censura di questo cartellone, tra l’altro molto bello, ma la falsa informazione che avete tentato di veicolare.
Chiediamo a gran voce chiarimenti in merito oppure una persuasiva giustificazione, con l’indicazione esatta della determinazione con cui sono stati appaltati i lavori, dei relativi premessi autorizzativi (se richiesti), della data di inizio e fine dei lavori, dell’impresa aggiudicatrice dei lavori, del responsabile della progettazione, di quello della sicurezza…. insomma di tutti gli estremi necessari per l’avvio di questa pseudo ristrutturazione, fatta, forse, nottetempo (nessuno se ne è accorto) o, forse, solo con la fantasia, visto che non è rimasta traccia dei lavori di una ristrutturazione che avrebbe interessato un’area abbastanza vasta senza modificarne la struttura e senza operare il previsto collaudo sui giochi, alcuni dei quali devono necessariamente essere messi in sicurezza.
Taluni affermano che per ristrutturazione si intende l’azione di pulizia del parco da parte dell’amministrazione Verri. Manco questo è vero. Infatti, i cespugli, i cestini, il prato, non solo NON sono pieni di materiale di risulta derivanti da un cantiere di ristrutturazione, ma abbondano di carte, lattine, bottiglie, stracci, ecc., che rimarranno dove sono ed aumenteranno ancora se noi cittadini, così come abbiamo fatto altre volte, con buon senso, in silenzio e con spirito di servizio, provvederemo a raccattare per dare un decoro all’unico spazio di aggregazione per i nostri figli, evidenziando l’attaccamento alla comunità del Quartiere ma anche l’immobilismo di coloro che ci amministrano, che non accettano consigli, non ammettono repliche, non sopportano chi li contraddice e rispondono con offese personali.
Per fortuna non esiste più il reato di lesa maestà!
Tentare di far passare per vera questa falsa notizia era un tentativo di giustificare l’inefficienza politica e l’immobilismo della vostra Amministrazione che, a nostro avviso, farebbe meglio a fare sue e cercare di risolvere le nostre lamentele, anziché tentare una salita di odiens diffondendo una fake news che, come sicuramente saprete, ha scatenato una vera e propria polemica social, facendo scendere ancor più l’asticella della vostra popolarità ed ha livellato, ma in negativo, il pensiero unico dei cittadini nei vostri confronti: meno di zero.
Cara Amministrazione Verri (consiglieri, giunta e Sindaca), cominciate a preparare le valige: You are finisched! Aut! Fertig! Siete finiti ormai”.
A distanza di tempo, constatiamo che il cartello è ancora lì, nessuno l’ha rimosso, nessuno ha fornito gli estremi degli atti autorizzativi, i chiarimenti richiesti o ha chiesto scusa agli abitanti del Quartiere.
Cosa pensare?
Chi è abituato al disprezzo e rincorre il suo ego, la sua visibilità, si disinteressa di tutto quello che accade intorno e non perde tempo a giustificare l’effetto distorsivo della fake news auspicando di essere comunque riuscito a veicolare il falso messaggio solo perché molti credono a ciò che leggono.
Nel caso di specie, però, nessuno ci ha creduto e la fake si è rivelata un boomerang.
I burlati, infatti, consapevoli che il parco non è stato oggetto di ristrutturazione e che sarebbe inutilizzabile se non provvedessimo da soli alla manutenzione e alla pulizia ordinaria, che non vi è traccia della telecamera di sorveglianza, pretendono la rimozione del cartello e le scuse dai nostri vanagloriosi amministratori.
Non abbiamo pretese da moralizzatori, sbagliare può capitare a tutti. Però bisogna avere il coraggio di ammettere di aver sbagliato, di rimuovere il cartello o, quantomeno, cancellare la scritta “il parco è stato ristrutturato con i soldi dei consiglieri e della giunta dell’amministrazione della sindaca Verri”, che è la cosa che più ha fatto girare le scatole ai cittadini e che, forse, contenendo delle dichiarazioni menzognere, potrebbe configurare il reato di falsità ideologica (cfr. Cass. pen., sez. II, n. 28076/2012).
Qualcuno, non ricordo chi, ha detto che chi respinge i fatti lo fa perchè è fragile, ha una bassa autostima ed una costituzione psicologica così debole che ammettere di aver commesso un errore o di avere torto è fondamentalmente troppo minaccioso per il proprio ego da tollerare e, quindi, subentrano meccanismi tali che distorcono la loro percezione di realtà per non sentirsi colpevoli o sbagliati. E’ il caso dei nostri amministratori? Boh!
La rimozione del cartello e le dovute scuse degli amministratori forniranno la risposta!
La fotogallery relativa al parco giochi di Pisticci con il cartello contestato da Vito Romano (foto www.SassiLive.it)