“La decisione di destinare 600 milioni alle Zone economiche speciali (Zes) è un buon avvio di lavoro del Ministro per il Sud Mara Carfagna”. E’ il commento di Alfredo Cestari, presidente Camera ItalAfrica, particolarmente attiva per promuovere investimenti dall’estero nelle Zes del Sud (Zes Calabria, Zes Campania, Zes ionica interregionale Puglia e Basilicata, Zes adriatica interregionale Puglia-Molise). “Significative novità – aggiunge – vengono dagli annunci dello stesso Ministro per i progetti per il Sud del Recovery Plan e per la rimodulazione degli “Interventi speciali di coesione territoriale” che nel complesso resteranno comunque pari a 4,18 miliardi. Siamo fortemente interessati e disponibili a dare il nostro contributo di proposte alla semplificazione delle norme che riguardano le Zes e che necessitano di un processo di vera e propria riforma. La semplificazione della normativa in vigore – continua – è da tempo oggetto di un nostro Gruppo di lavoro composto da esperti e tende a realizzare interventi finalizzati allo sviluppo strategico di zone del Paese relative all’intero territorio nazionale, che hanno necessità di essere sviluppate senza pre-interventi territoriali. La nostra proposta di modifica – spiega Cestari – intende rafforzare il ruolo strategico di queste aree eliminando la previsione di una ‘governance territoriale’ delle ZES (Comitati di Indirizzo) le quali sono solo una duplicazione amministrativa di attività che potrebbero essere svolte in modo più unitario ed uniforme attraverso un Dipartimento ‘ad hoc’, con modalità di azione e gestione analoghe a quello de personale altamente specializzato in tema di sviluppo territoriale, internazionalizzazione delle imprese, gestione e finanza d’impresa”.
Per Cestari “altro aspetto innovativo che cogliamo dalle prime anticipazioni sulla “svolta” del Ministro Carfagna riguarda i programmi energetici per il Sud. Come ItalAfrica in prosecuzione dell’attività riferita al Progetto Sud Polo Magnetico stiamo lavorando nel campo “Protocolli energetici” per ridurre il costo dell’energia per le imprese operanti nelle Zes e più in generale per l’ incremento della competitività delle imprese, sia in maniera diretta, attraverso la consulenza e l’assistenza tecnica per il sostegno finanziario agli investimenti, sia in maniera indiretta, attraverso azioni volte al potenziamento delle infrastrutture materiali ed immateriali. Un’attività che si svolge in forma sinergica per offrire pari opportunità alle imprese che investiranno e quindi si localizzeranno in ciascuna delle quattro Zes del Sud.
“Sarebbe utile che gli amministratori delle Regioni interessate, la classe dirigente e politica delle due regioni, in sintonia con la Carfagna – dice Cestari – dedicassero più tempo e impegno ai temi della cooperazione internazionale per affrontare con adeguata metodologia e visione l’importante fase di gestione che deriva dal Recovery Fund e dalla programmazione comunitaria 2020-2026. Se non si investe in infrastrutture fondamentali, quali strade, interporto, aeroporto, piattaforma logistica – afferma –il rischio è di sprecare le ultime opportunità che arriveranno al Sud”.