Zona economica speciale (Zes) unica, il sindaco di Matera, Domenico Bennardi e il presidente della Provincia di Matera, Emanuele Pilato, chiedono di aprire il confronto per l’inserimento in Basilicata della fiscalità di vantaggio legata alla produzione energetica. Di seguito la nota integrale.
Istituire quanto prima un Tavolo tematico dedicato a Zona economica speciale Unica (Zes), Zona franca energetica e strumenti correlati a sostegno dello sviluppo territoriale in Basilicata. È quanto hanno chiesto formalmente il sindaco, Domenico Bennardi, e il presidente della Provincia di Matera, Emanuele Pilato, al coordinatore della struttura di missione Zes Unica, Giuseppe Romano. L’obiettivo è far convergere esperti in materia con rappresentanti istituzionali, anche del territorio lucano e materano, quale laboratorio di “esperimenti fiscali” in cui applicare norme da poter “testare”, «al fine di vederne gli effetti in termini di bilancio pubblico -scrivono Bennardi e Pilato- di ripartenza dei consumi e di risanamento economico, da poter poi applicare anche in altre aree economicamente svantaggiate come la Basilicata». Il tema è quello delle regioni a ridotto sviluppo economico, ma a rilevante produzione energetica come la Basilicata, che possiede il più ampio giacimento di petrolio in Europa. Una grande ricchezza, a cui fanno da contraltare siccità e desertificazione, oltre alla scarsa dotazione di opere infrastrutturali; penalizzata dagli svantaggi derivanti dall’aumento dei costi delle materie prime e dagli effetti del caro carburanti. «Quindi occorre necessariamente implementare le nove filiere indicate nel Piano della Zes -spiegano gli amministratori materani- valorizzando al meglio le risorse e le caratteristiche connotative del territorio lucano, attraverso l’attuazione di misure fiscali correlate alle agevolazioni previste dalla Zes Unica». In termini concreti: «È necessario istituire una fiscalità differenziata sui prodotti energetici compravenduti nel territorio regionale, perché si registra ad oggi una mancata incisività sull’economia locale dei vantaggi correlati alla portata dell’attività estrattive in essere. Lo dimostra il dato che la quasi totalità dei Comuni lucani (116 su 131), ha già deliberato all’unanimità di porre in essere tutte le azioni necessarie a ottenere il riconoscimento di Zona a fiscalità differenziata sui prodotti energetici compravenduti nel suolo regionale. Individuare questa misura complementare in termini di fiscalità di vantaggio, rispetto alle agevolazioni previste per la Zona ad economia speciale Unica -rimarcano Bennardi e Pilato- andrebbe a dare un valore aggiunto ai vantaggi previsti per le imprese dalla Zes Unica per il Mezzogiorno, con ricadute positive sul deficitario contesto socio-economico lucano, non essendo esse concesse, così come stabilito nel Decreto attuativo del ministero dell’Economia e Finanza, ai soggetti operanti nei settori siderurgico, carbonifero, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle infrastrutture correlate, della produzione, stoccaggio, trasmissione e distribuzione di energia e infrastrutture energetiche». Quindi Bennardi e Pilato, con il supporto dell’assessore alla Zes, Angela Mazzone, chiedono al coordinatore Romano un’audizione, «per valutare insieme la possibilità, nel novero delle operazioni legate all’attivazione della Zes Unica per il Mezzogiorno, di attivare questo Tavolo tematico». Infine, l’Amministrazione comunale ha appreso con piacere che il Governo centrale è interessato al progetto della Zes Cultura, rimarcando il ruolo centrale di Matera dopo la delibera di indirizzo approvata dalla Giunta comunale nel gennaio scorso; ma da sola non basta a rendere attrattivo il territorio. Occorre intervenire anche sul fronte dell’energia, altro pilastro indicato nel Documento unico di programmazione 2024-2026 e 2025-2027. Agli inizi di settembre c’è stato già un proficuo confronto tra l’assessore Mazzone ed i tecnici della Regione Basilicata.