Antonio Aicale, Responsabile Forza Civica Matera: Le Zone economiche speciali (Zes) rappresentano un’opportunità per Matera. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Le Zone economiche speciali (Zes) hanno l’obbiettivo di attrarre investimenti esteri o extra regionali attraverso incentivi e agevolazioni fiscali. Nel mondo si contano migliaia di Zes tra le quali Cina e Dubai che rappresentano gli esempi più noti. In Europa sono circa una settantina, quattordici delle quali istituite in Polonia, paese invocato come uno dei modelli per l’Italia.
La Basilicata può essere considerata un’area cerniera e alcuni studi suggerirebbero di consentire corridoi Zes attorno ai poli logistici di Ferrandina e di Gualdo di Lauria; tali corridoi sarebbero in grado di generare benefici in termini di investimenti per l’intera Basilicata. L’istituzione di queste zone potrebbero costituire un elemento di forte attrattività per il territorio, accelerando lo sviluppo grazie a riduzioni ed esenzioni fiscali nonché la possibilità di favorire investimenti provenienti dal settore privato che favorirebbero la crescita del sistema delle imprese e conseguentemente l’occupazione.
La piattaforma logistica intermodale di Ferrandina è posizionata all’interno della tratta ferroviaria Taranto-Pisticci-Potenza-Battipaglia, mentre il polo logistico situato a Galdo di Lauria insiste invece lungo l’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Entrambe le Zes sarebbero necessarie ad integrare la Basilicata nel sistema delle reti europee nazionali per il trasporto delle merci, ma anche per offrire nuove opportunità e vantaggi alle imprese delle aree contermini murgiana e tarantina e ai vettori in transito sull’autostrada del Mediterraneo favorendo quindi la crescita economica dell’intero mezzogiorno.
Il cosiddetto “progetto camoniale”, una strada in grado di collegare le infrastrutture portuali con la zona industriale, attraverso la connessione tangenziale, interporto e porto, liberando importanti arterie cittadine di Matera dal traffico e dal conseguente inquinamento prodotto dai mezzi pesanti.
Nella disciplina statale delle Zes manca ancora il profilo ambientale e in particolare il binomio investimenti/ecosostenibilità, un punto fondamentale, quello ambientale, per la tutela del nostro territorio (ricordiamo il recente caso del mistero dell’acqua contaminata sulla costa jonica-lucana).
Come rilevato dai migliori economisti, il Mezzogiorno può essere il volano dello sviluppo del paese a patto che le infrastrutture vengano completate, la burocrazia semplificata, gli investimenti incentivati e tutelati. Se tutto funzionerà, la Basilicata potrà contare su una fase di rilancio pluriennale con miglioramento della sua condizione anche sul piano occupazionale e una forte crescita della sua competitività.
Sarebbe utile mettere da parte i campanilismi e superare gli steccati ideologici in favore di una collaborazione senza scopi politici ma completamente a favore del nostro territorio, per il nostro bene comune.