“Impoverire la Basilicata e il suo popolo, è stata la mission dei Sinistri in questi anni, per ottenere meramente vantaggi personali, per ingrassare gli amici degli amici con il clientelismo, per far scappare i giovani, per trivellarci a più non posso”.
Così il lucano Massimo Zullino, noto esponente della Lega Salvini Premier, fotografa la situazione, facendo una disamina sulle dimissioni di Pittella, e sull’operato del sindaco di Venosa, Gammone.
“Marcello Pittella – continua Zullino – si dimette proprio ora che si andrà a votare. Poverino, cucciolino, tenero, il suo è un gesto nobile. Quindi i lucani dovrebbero essergli grati?
Il 24 marzo è vicino, la corsa alle poltrone è iniziata, la dignità può essere comodamente chiusa in un cassetto.
Questo signore, nonostante tutte le ricchezze del territorio nel soprasuolo e sottosuolo che potevano dare benessere ai lucani, è riuscito nell’intento di trasformare la Basilicata in una regione delle banane.
Non è il solo, moltissimi Sinistri della sua giunta, e sindaci, sono suoi complici, ma si nascondono scaricando le colpe proprio a Pittella.
Un esempio tangibile è Tommaso Gammone, sindaco della città di Venosa, che, come ama chiamarla lui, la Città dell’Accoglienza, ha accolto solo gli interessi personali, e con una politica inadeguata, ha emulato i suoi padroni.
Cinque anni di nulla, dove non è stato all’altezza della carica che ricopre, cosicché la sua incapacità politica, si è ripercossa peggiorando la qualità di vita dei cittadini.
Soprannominato l’uomo delle bugie, ha impoverito famiglie e attività commerciali.
Il peggior sindaco che abbia mai avuto Venosa, seguito a ruota dal cognato Bellasalma, e dal cugino Castelgrande, attuale assessore regionale alle Infrastrutture. È il caso di dire, Buon sangue non mente.
Per chi non li conoscesse, nel sentir parlare questi Sinistri, da bravi affabulatori, ti danno a credere che sono agnellini. Invece sono iene travestite da agnellini, pronti a tutto, anche di calpestare la propria dignità, pur di perseguire scopi poco nobili.
La Basilicata ha bisogno di altro”.