Un bambino nato due giorni fa a bordo di un barcone con 77 migranti che chiede soccorso da 48 ore e un cadavere sulla nave d’appoggio della piattaforma Emi che sta portando a Porto Empedocle 300 migranti soccorsi.
Si muore e si nasce in condizioni drammatiche nel Mediterraneo in questo weekend percorso da decine di barconi fatti partire dalla Libia e dalla Tunisia. Quasi 1400 le persone arrivate ma ci sono altre barche che aspettano ancora soccorso. Tra queste un’imbarcazione con 77 perone, tra cui la giovane donna che ha partorito a bordo e che ha urgente bisogno di cure mediche come spiegano dal centralino Alarm phone che ha diramato l’Sos.
La Aita Mari, nave della Ong spagnola Salvamento Maritimo Humanitario, è nel porto di Augusta. A bordo i 102 migranti soccorsi tra venerdì e sabato nel Mediterraneo in zona Sar libica. Ancora una volta con rapidità, come sta avvenendo sempre più frequentemente nelle ultime settimane, il Viminale ha concesso il porto di sbarco avviando contestualmente la richiesta di ricollocamento dei migranti. Un modus operandi, quello della gestione Lamorgese, che la ministra dell’Interno ha sottolineato venerdì deponendo in aula a Catania nell’udienza preliminare del processo Gregoretti che vede Matteo Salvini imputato di sequestro di persona per avere invece trattenuto a bordo della nave della Guardia costiera italiana i 135 migranti salvati a luglio 2019, rifiutandosi di farli sbarcare se prima l’Europa non avesse preso impegno alla redistribuzione.
A Porto Empedocje invece è stata destinata una nave in appoggio alle piattaforme petrolifere dell’Eni che ha preso a bordo altri 300 migranti che stavano per affondare e sono stati soccorsi dalle petroliere Asso 28, Asso 30 e Vos Triton. La Asso 30, la nave privata che
lavora per le piattaforme Eni, arriverà stanotte in rada di Porto Empedocle e in banchina attraccherà domattina, alle 8 circa. Rispetto a quanto inizialmente previsto, il mare mosso ha rallentato l’imbarcazione a bordo della quale ci sono 232 migranti e una salma che nulla ha a che vedere con il naufragio che si è registrato, poco prima dell’alba di ieri, a 15 miglia da Lampedusa.
I migranti – fra i quali appunto c’era un cadavere – sono stati soccorsi, nella giornata di ieri, nel canale di Sicilia. Per domattina, subito dopo l’approdo, il gruppo verrà sottoposto ai tamponi anti-Covid e alle procedure di fotosegnalamento e poi si procederà all’imbarco sulla nave quarantena Allegra.
Sono giorni di traffico molto intenso nel Mediterraneo, dove – complice il bel tempo – i trafficanti mettono in mare decine di barconi contemporaneamente. Solo a Lampedusa, autonomamente, nel weekend sono giunte 1350 persone mandando in tilt l’hotspot che adesso ospita più di un migliaia di persone. Gli ultimi arrivati 83 migranti per i quali il centralino Alarm phone ieri aveva dato l’allarme dopo aver perso i contatti con l’imbarcazione che chiedeva aiuto. Sempre a Lampedusa questa mattina sono riprese le ricerche degli otto dispersi nel capovolgimento di un barcone soccorso venerdi notte a 15 miglia dall’isola dalle motovedette della guardia costiera e della guardia di finanza che ne hanno tratte in salvo 47. E sono centinaia i migranti intercettati dalla guardia costiera libica e riportati indietro.