Poste Italiane conferma la sua presenza anche a San Paolo Albanese, il Comune più piccolo della Basilicata.
San Paolo Albanese è il più piccolo dei comuni lucani, 287 abitanti sulla carta, d’inverno anche meno con gli universitari emigrati nei grandi centri ed un pendolarismo quotidiano che coinvolge le famiglie con figli in età scolare. Il borgo fu fondato da una comunità di profughi albanesi che scappavano dall’invasione turca ed i suoi abitanti parlano ancora l’arbëreshë, la lingua dei loro antenati. Delle loro origini gli abitanti di San Paolo albanese – la maggior parte anziani, basti pensare che l’età media del paese è 54,2 anni, contro i 45,7 della regione – conservano la lingua e le tradizioni religiose.
Ad eccezione di un emporio che vende un po’ di tutto, di un bar-tabacchi e di un ristorante-pizzeria, infatti, in paese non c’è altro. Non una macelleria, non un negozio di abbigliamento. C’è, invece, l’Ufficio Postale, presidio economico e sociale fondamentale, ancor più in piccoli borghi minacciati dallo spettro dello spopolamento, è un immobile del 1800. Mantenendo fede ai suoi Impegni per i Piccoli Comuni, anche qui Poste italiane assicura la sua presenza sul territorio.
Abbiamo chiesto al sindaco, Mosè Antonio Troiano, di cultura arbëreshë di raccontarci qualcosa in più sulla sinergia tra gli abitanti e Poste Italiane.
“L’Ufficio Postale di San Paolo Albanese è fuori dubbio un ottimo presidio per la nostra popolazione, al pari della farmacia, di una caserma dei carabinieri-forestali e di un ambulatorio medico. Per gli anziani, ma direi per tutti, è un luogo di contatto con il mondo esterno. Dall’invio di denaro al pagamento di bollette o spedizione di pacchi per i figli o parenti che vivono fuori. Funge da istituto di credito, peraltro unico in paese, che consente, soprattutto agli anziani, di investire i propri risparmi. Negli ultimi giorni dell’anno c’è stata una vera e propria corsa ai pacchi per i figli che non hanno potuto raggiungere i loro cari, anche nelle ultime vacanze natalizie. È stata una grande opportunità per tutta la comunità. Da sottolineare, inoltre, l’utilità dell’ufficio durante il lockdown, quando non si poteva uscire dal paese. Tutti i servizi postali tradizionali, durante il periodo di lockdown, si sono intensificati”.
Qui il portalettere ha ancora un ruolo centrale nelle dinamiche sociali Nicola Blumetti, Responsabile Recapito del Centro di Distribuzione di Senise spiega:
“Anche se le modalità di recapito cambiano, come cambiano gli oggetti che vengono spediti, il portalettere qui resta un punto di riferimento. Ci conosciamo tutti, e questo aiuta. Grazie a questa conoscenza del territorio e dei suoi abitanti, riusciamo a garantire un livello del servizio molto alto. La maggior parte del lavoro si concentra sull’e-commerce, che in questo periodo ha avuto un notevole incremento. Portiamo a casa della gente anche molte riviste. Tanti anziani sono abbonati a piccoli periodici, spesso di carattere religioso”.
L’Azienda per quanto riguarda il volume dei pacchi consegnati ha rilevato un incremento di circa il 124% nella sola regione rispetto a dicembre dello scorso anno. Nella provincia di potenza è stato registrato un picco del 135%.
Il Condirettore Generale, Dott. Giuseppe Lasco, è intervenuto nei mesi scorsi all’assemblea dell’Unione Nazionale Comuni, Comunità ed Enti Montani per ribadire la particolare attenzione e vicinanza dell’Azienda alle esigenze dei piccoli Comuni ed in particolare dei borghi montani. Con il progetto “Impegni – Piccoli comuni”, Poste Italiane ha garantito a San Paolo Albanese, come in tanti altri piccoli centri del nostro Paese, un presidio sul territorio, il servizio wi-fi gratuito, i sistemi di videosorveglianza maggiormente efficaci ed il rifacimento delle cassette postali.