Riceviamo e pubblichiamo una nota di Pio Abiusi relativa a due questioni che riguardano la città di Matera: mobilità urbana e progetti integrati di sviuppo urbano sostenibile.
A lavare la testa all’asino si perde l’acqua ed il sapone
Gli Antichi, molto saggi, avevano per ogni circostanza il giusto proverbio.
A Matera, sul Pum ed i Pisus c’è stato un dibattito preliminare appena insediata la giunta Adduce in ossequio a quanto era stato appena scritto nel programma elettorale in materia di partecipazione.
Il dibattito per tutte e due gli strumenti dimostrò l’inadeguatezza del lavoro svolto sia dai tecnici che dai componenti la giunta.
Dimostrò con chiarezza come non si fosse in grado di reggere il confronto con la società civile; a tutto questo si aggiunga che le bande che componevano specie il partito di maggioranza relativa , il PD, pretesero discussioni molto riservate nella mera logica spartitoria delle sfere di interessi. Il partito del mattone ebbe la giusta spartizione degli affari e fu varato il Piano Casa, un intervento incongruo ed ottuso che non tiene in minimo conto la realtà socio-economica della Città , della Regione, del Paese; fra qualche anno si vedranno le devastazioni simili agli interventi edilizi degli ultimi 30 anni. La città è stata devastata, in via preminente, dalle amministrazioni di centro-sinistra , l’opera è completata da questa in cui ci si avvale della collaborazione anche di inquisiti. Nulla di nuovo, il PD nazionale fa il mea culpa ma fino ad un certo punto a Matera neppure, esistono solo le bande. Dimostrato il limite, il confronto si è evitato sui Pisus. Il fatto è stato ripreso dal consigliere Enzo Acito , uno dei pochi che nella maggioranza è presentabile . Non si possono richiamare dalle pagine di stampa le incongruenze una per una. Basta dire che l’asilo nido di via Gramsci ha gli stessi limiti di quello che si presupponeva potesse essere il nido di Piazzetta Garibaldi, ex teatro Sassi, e che non fu ammesso ai finanziamenti regionali così come quello di Via Gramsci non fu ammesso ai finanziamenti dei Pisu e la città perse 800.000 Euro.
Il nido di via Gramsci può essere adeguato alle vigenti normative ma la somma occorrente è ben superiore a quella stanziata, nel frattempo in città non vi sarà potenziamento dei servizi relativi all’infanzia ed alla maternità. Il consigliere Enzo Acito parla di dibattito necessario tra risorse da destinare al completamento della circonvallazione ed alla inutile costruzione di una ridicola rete di metropolitana.
Se somma si sarebbe dovuta spendere era di sicuro quella per il completamento della tangenziale che restò incompiuta nei programmi Pisu.
Nella prima presentazione del Pum si parlò di maggior incidenza del traffico in Via Dante, venne fatto evidenziare che all’epoca della rilevazione fatta da Sintagma, via Italia era chiusa al traffico ed era chiaro come il dato fosse inficiato.
Sempre nella stessa riunione emerse come gli utilizzatori della rete metropolitana attuale siano 117 passeggeri al giorno, forse pochi per fare investimenti sulle ferrovie, chiuse tra l’altro nei giorni festivi
Tutti dati ripresi ed è per questo che non si è parlato più di Pisus e di PUM con la città.
I sei milioni servono solo a dare un po’ di ossigeno alle FAL in attesa di eventi futuri ed improbabili.
Giova ricordare che il 31 Dicembre del 2011 scade il contratto di servizio tra regione Basilicata e Fal e che di sicuro non potrà essere rinnovato alle vantaggiose condizioni, per Fal, di quello che si va a concludere pena la riduzione delle percorrenze e dei servizi all’utenza tenuto conto che le risorse disponibili sono più scarse.
Va da se che il contratto dovrà prevedere condizioni meno onerose per la Regione , cosa possibile e necessaria, pena la riduzione del Trasporto pubblico locale e qualora questo non avvenisse la scure interesserà in misura preminente la provincia di Matera .
Pio Abiusi