La disponibilità ad una completa informazione sul sistema delle tariffe del servizio idrico integrato per le utenze commerciali e ad un’interlocuzione istituzionale per individuare modalità, forme e strumenti di “calmierazione” delle tariffe stesse è stata espressa dal Commissario Prof. Angelo Nardozza e dal Direttore Tecnico Ing. Donato Larocca.
della Conferenza Interistituzionale Idrica Servizio Idrico Integrato della Regione Basilicata, che hanno partecipato ad un incontro organizzato dalla Confcommercio Potenza. Nella riunione, presieduta dal presidente Confcommercio Potenza Fausto De Mare e dal presidente Federalberghi-Confcommercio Michele Tropiano, è stata ribadita la posizione delle aziende dei settori alberghiero, commerciale, pubblici esercizi e caseifici, con la richiesta di introdurre una fascia intermedia di tariffa tra le tre in vigore. Attualmente sono applicate: C1 sino a 1000 mc di consumo (1 euro sino a 1000 e 1,60 euro oltre), C2 da 1000 a 10mila mc (1,05 euro sino a 10mila mc e 1,60 euro oltre), C3 oltre i 10mila (1,16 euro). A queste voci si aggiungono i costi per fogna (0,18 euro a mc) e depurazione (0,38 euro a mc) e la quota fissa per tutte le tre fasce pari a 35 euro. Una situazione – è stato detto nell’incontro – che penalizza soprattutto le piccole e medie attività. Si pensi che un bar paga in media oltre i 1.000 euro l’anno, un ristorante intorno ai 3,5 mila euro, un albergo sino a 14mila euro, un caseificio tra i 5 e i 7 mila euro. Titolari di esercizi, inoltre, hanno inoltre segnalato casi di disparità di bollette che, come hanno confermato i rappresentanti della Conferenza Interistituzionale Idrica Servizio Idrico Integrato della Regione Basilicata, “non hanno alcuna motivazione” perché il sistema tariffario è unico sull’intero territorio regionale e pertanto sarebbero riconducibili a vecchi contratti. Da parte dei dirigenti della Confcommercio è stato sollecitato un intervento della Regione che lo scorso anno ha destinato 20milioni di euro a favore delle fasce deboli della popolazione per il servizio idrico e che può – è stato sostenuto – intervenire anche a favore delle pmi riservando una quota del costo industriale dell’acqua che la Regione Puglia paga annualmente alla Regione Basilicata. A parte la necessità di chiarire gli aspetti del costo industriale dell’acqua ceduta alla Puglia, non vorremmo – hanno sostenuto i dirigenti Confcommercio – che albergatori, ristoratori e titolari lucani di bar paghino l’acqua più dei colleghi pugliesi e al posto della Regione Puglia debitrice da tempo.
De Mare e Tropiano hanno espresso soddisfazione per l’esito dell’incontro a cui faranno seguito altri contatti dando atto della disponibilità dimostrata dai funzionari dell’ente. Quando si attivano momenti di confronto tra associazioni di categoria ed enti – hanno sottolineato – è sempre positivo perché si dà la possibilità di tutelare esigenze di categorie produttive che subiscono il peso opprimente del fisco e della tassazione locale. Di qui l’iniziativa di Confcommercio che proseguirà con l’obiettivo di realizzare un sistema più equo di tariffazione legato al consumo effettivo e alla necessità di calmierare le tariffe perchè i costi di gestione sono sempre più insopportabili.