Incremento di potenzialità dell’impianto, capacità di trattamento dei picchi di portata, mitigazione dell’impatto ambientale, monitoraggio dei parametri del processo, sicurezza degli operatori, ottimizzazione dei costi energetici. Sono solo alcune delle caratteristiche del nuovo impianto di depurazione di Matera a servizio della città in località Pantano, che ora è capace di trattare reflui per 34.000 abitanti (rispetto ai precedenti 28.000). Una potenzialità di trattamento che è in grado di far fronte anche al notevole aumento di portate a seguito dell’afflusso turistico. L’intervento, del valore di oltre 4,5 milioni di euro, ricade tra quelli in carico alla Struttura del Commissario unico per la depurazione. I lavori sono stati eseguiti sotto la direzione di Acquedotto Lucano e hanno riguardato una serie di adeguamenti funzionali del ciclo, tanto sulla linea delle acque quanto sulla linea dei fanghi. Ora l’impianto risulta adeguato al trattamento dei reflui nel rispetto delle normative di settore.
Stamattina alle 11, per verificare la conclusione dei lavori di adeguamento e per constatarne i benefici, è stata effettuata la prima visita all’impianto.
Oltre all’amministratore unico di Acquedotto Lucano, Giandomenico Marchese, hanno preso parte al sopralluogo l’amministratore unico dell’Egrib, Canio Santarsiero, il commissario straordinario per la depurazione, professor Maurizio Giugni, e il sindaco di Matera Domenico Bennardi.«L’adeguamento e l’ammodernamento dell’impianto – ha dichiarato l’amministratore di Acquedotto Lucano Giandomenico Marchese – rappresenta un importante traguardo nell’efficientamento del sistema idrico integrato e nel raggiungimento di elevati standard gestionali. I lavori di adeguamento, effettuati grazie all’attenzione della Regione Basilicata che ha messo a disposizione le somme per risolvere tutte le infrazioni sulla depurazione, hanno permesso di aumentare notevolmente la flessibilità gestionale dell’impianto, consentendo la pronta gestione dei picchi di portata nonché di eventuali manutenzioni straordinarie e minimizzando i disservizi sul trattamento. Nella realizzazione dell’intervento, inoltre – prosegue Marchese – si è avuto particolare riguardo alla minimizzazione dell’impatto ambientale, ai benefici relativi alla mitigazione ambientale ed all’utilizzo della tecnologia per ridurre al minimo gli interventi manutentivi futuri attraverso il monitoraggio dell’opera con moderne tecniche di telecontrollo. Il corretto e puntuale controllo del processo – conclude l’amministratore di Acquedotto Lucano – consentirà inoltre un’ottimizzazione dei costi energetici. Un particolare ringraziamento va al commissario straordinario per la depurazione delle acque reflue, professor Giugni, per la proficua collaborazione e per le sinergie determinatisi nella gestione delle attività relative al superamento dell’infrazione comunitaria di alcuni depuratori nel territorio gestito».”Questo in località Pantano – spiega il Commissario Unico Depurazione Maurizio Giugni – è il primo dei tre interventi previsti a Matera e in capo alla Struttura commissariale perché necessari a portare fuori l’agglomerato materano dalla procedura d’infrazione. Sono convinto – prosegue Giugni – che con la necessaria sinergia tra gli attori istituzionali si potrà raggiungere nei tempi giusti un doppio risultato: dare un sistema fognario-depurativo efficiente a questo gioiello della cultura italiana ed eliminare la sanzione comunitaria”.
Gen 11