PoNovantacinque prelievi eseguiti nell’arco di 17 giorni per tenere costantemente sotto controllo la potabilità dell’acqua a Metaponto e nelle zone limitrofe; controlli della clorazione e bonifica della rete idrica; installazione di nuovi punti di clorazione; ulteriori analisi affidate a laboratori esterni certificati: da quando l’Azienda Sanitaria Locale di Matera ha comunicato che l’esito dei prelievi effettuati il 19 luglio a Serramarina dall’Arpa Basilicata avevano evidenziato la presenza del batterio PseudomonasAeruginosa – la task force di chimici, biologi ed operatori di Acquedotto Lucano ha lavorato incessantemente sia per verificare la presenza del batterio sia per sanificare l’intera rete e adottare ogni precauzione.
Nessuno dei 95 campionamenti (più di 5 tutti i giorni) ha fatto riscontrare la presenza della PseudomonasAeruginosa; e non l’hanno riscontrata nemmeno il laboratorio esterno accreditato al quale Acquedotto Lucano si è rivolto il 26 e il 29 luglio, né i laboratori dell’Arpa Puglia e di Acquedotto Pugliese (l’acqua che arriva a Metaponto Lido e a Serramarina è la stessa che sgorga dai rubinetti di Ginosa Marina, in Puglia).
Analisi che Acquedotto Lucano ha eseguito anche con il rigore scientifico del metodo cosiddetto “enzimatico”, altamente specifico per la ricerca della PseudomonasAeruginosa, e i cui report sono stati sempre trasmessi all’Asm.
Tuttavia, i dati riscontrati dall’Arpab (differenti rispetto a quelli di Acquedotto Lucano) hanno prodotto la necessità di ricorrere alle ordinanze di divieto emesse dai sindaci di Bernalda e Montescaglioso (relativamente alle case sparse nei pressi del serbatoio Demanio Campagnolo Alto) e l’istituzione del servizio idrico sostitutivo con autobotti da parte di Acquedotto Lucano.
Proprio in considerazione di tale complessità, Acquedotto Lucano ha chiesto formalmente ai Dipartimenti Salute e Ambiente della Regione di convocare con urgenza un tavolo tecnico sulle modalità di analisi dell’acqua destinata all’uso potabile.
Ago 05