Si è svolta questa mattina a Potenza l’Assemblea degli azionisti di Acquedotto Lucano, che all’unanimità ha approvato il programma delle attività di gestione e degli investimenti, nonché gli obiettivi da perseguire nel corso del 2019.
Ai lavori hanno partecipato il rappresentante della Regione Basilicata e i sindaci dei Comuni soci in rappresentanza del 65,6 per cento del capitale sociale; presente anche l’amministratore dell’Egrib, Nicola Cicoria.
Nel corso del suo intervento, l’amministratore unico di Acquedotto Lucano, Giandomenico Marchese, ha tracciato le linee programmatiche e le prospettive dell’azienda, definendo gli obiettivi per il prossimo anno.
Tra questi, l’amministratore unico ha indicato “la significativa riduzione dei consumi idrici e, di conseguenza, energetici, sulle reti di distribuzione di 17 abitati con l’obiettivo di ridurre del 10 per cento i volumi di acqua immessi in rete rispetto all’anno precedente”.
“Un’attività – ha spiegato Marchese – che potrà essere espletata attraverso una campagna di ricerca perdite programmata con la sostituzione dei tratti di rete più obsolete, l’utilizzo di apparecchiature di regolazione per evitare gli eventuali sfiori e la riduzione delle pressioni di esercizio anche ricorrendo alla distrettualizzazione delle reti”.
L’obiettivo di riduzione dei consumi potrà essere conseguito anche grazie ad investimenti che trovano la copertura economica nella tariffa del servizio idrico integrato: 6 milioni di euro per migliorie su reti idriche, fognarie, adeguamenti e messa in sicurezza delle opere gestite.
Benefìci significativi in favore degli utenti, del mondo delle imprese e per il rispetto delle prescrizioni contenute nella Carta della qualità del servizio, sono attesi grazie alla nuova piattaforma informatica, attualmente in corso di implementazione.
La piattaforma Enterprise resource planning (Erp) consentirà, infatti, di ottemperare alle prescrizioni dettate dall’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti ed Ambiente) in materia di standard di qualità del servizio idrico integrato.
L’amministratore unico di Acquedotto Lucano, inoltre, ha evidenziato la necessità della formazione quale fattore per una continua valorizzazione professionale e dell’apertura della società a nuove partnership, anche con il supporto di Utilitalia, “per sviluppare sinergie con altri gestori, al fine di porre in essere scambi di informazioni, know–how e tecnologie e iniziative finalizzate alla valorizzazione della ricerca, mediante il coinvolgimento di università, enti di ricerca e T3 Innovation (soggetto aggiudicatario del servizio di trasferimento tecnologico della Regione Basilicata), e la necessità della formazione quale fattore per una continua valorizzazione professionale”.
Un’attività indispensabile per garantire il raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario è rappresentato da “una intensa azione di recupero dei crediti”.
“La società – ha affermato Marchese nel corso del suo intervento – definisce quale obiettivo strategico la riduzione del fenomeno della morosità per ribadire il principio per cui l’obiettivo di equità ed uguaglianza si raggiunge rafforzando la percezione del dovere di tutti di contribuire alla gestione del bene comune”. L’azione di recupero dei crediti sarà ulteriormente intensificata con azioni ancora più incisive, al fine di ricondurre a livelli sostenibili il fenomeno della morosità”, mentre con riferimento ai debiti dei Comuni e dei Consorzi, saranno concordati piani di rientro.
Un altro degli obiettivi strategici, anche per i positivi impatti sulle tematiche ambientali, è il piano degli investimenti che può contare su risorse già disponibili per circa 65 milioni di euro, rivenienti dal Patto per la depurazione (46 opere per 55,4 milioni di euro), dalla Delibera Cipe 79 del 2012 (8.650.000 euro per 5 interventi); Acquedotto Lucano, inoltre, continuerà ad attuare i programmi di interventi relativi alla cosiddetta “vecchia programmazione”.
Nel programma delle attività, assume particolare rilevanza l’attività di rendicontazione non finanziaria, allo scopo di pervenire, nell’arco del prossimo triennio, alla certificazione del bilancio di sostenibilità da parte di un organismo terzo indipendente.
“Il governo del servizio idrico integrato – ha concluso Marchese – rappresenta non solo un fondamentale pilastro della sostenibilità nell’uso delle risorse naturali, ma anche l’elemento decisivo per il benessere sociale e per la crescita economica, per mantenere la qualità della nostra cultura e dei nostri stili di vita. E allo stesso tempo, la collettività è sempre più interessata a conoscere le azioni che la società intraprende per il mantenimento ed il miglioramento della qualità dei servizi forniti, al rapporto instaurato con il territorio ed alle iniziative di difesa e conservazione dell’ambiente correlate al servizio stesso”.