Giovedì 24 novembre 2022 alle ore 11 presso la sede dell’Adiconsum, in Via Ettore Maiorana 31 a Matera, l’Adiconsum e la Federconsumatori presenteranno in conferenza stampa i motivi per cui esprimono un giudizio negativo sul regolamento predisposto dall’Amministrazione Comunale per la rimozione del prezzo e del canone massimi di cessione riguardanti le aeree del PEEP che essa ha unilateralmente stabilito.
In questa maniera l’Adiconsum e la Federconsumatori sono fedeli alla loro vocazione consumeristica, senza nessun altro intento che l’interesse dei Cittadini.
Ciò che l’Amministrazione Comunale si appresta ad approvare colpisce l’economia già fragile di circa un migliaio di Cittadini con famiglia, che non intendono lasciare ai figli debiti che oscillerebbero intorno a 20 mila euro.
L’Adiconsum e la Federconsumatori sono state ascoltate ancora di recente dalla Commissione Consiliare del Patrimonio e dai Dirigenti dell’Amministrazione Comunale. Hanno ricordato che, nella sentenza del 23 settembre 2021, la Corte Costituzionale ha dichiarato la “non perpetuità del vincoli” e “un termine ventennale per l’eliminazione del vincolo di inalienabilità degli alloggi concessi in piena proprietà”. Ebbene, le Cooperative rappresentate dall’Adiconsum e dalla Federconsumatori hanno un’annosità superiore a 35 anni.
Le due Associazioni hanno sollecitato la Commissione a informare sui calcoli in corso di elaborazione, temendo che non siano corretti.
Scarso, se non nullo, è stato il riscontro con le loro richieste da parte dell’Amministrazione Comunale. I Dirigenti e gli Amministratori si sono chiusi nelle loro stanze a elaborare un regolamento, noto solo agli addetti ai lavori, mentre dovrebbe innanzitutto essere condiviso con la popolazione che le Associazioni del Consumatori rappresentano.
L’Adiconsum e la Federconsumatori non chiedono che trasparenza e verità. Si giunga finalmente alla soluzione equa di un problema che si trascina da anni! Chiediamo a ogni Consigliere Comunale di pronunciarsi nell’interesse dei cittadini.
Adiconsum e Federconsumatori illustrano motivi di dissenso su regolamento che disciplina vincoli su alloggi aree Peep di Matera, replica assessore comunale Pistone
Apprendo da fonti giornalistiche delle preoccupazioni espresse dalle associazioni dei consumatori relative al regolamento relativo alla rimozione dei vincoli, che sarà discusso in consiglio comunale nella prossima seduta del 25 novembre 2022. Le stesse sono note all’Amministrazione Comunale sin dalla audizione di ADICOSUM e FEDERCONSUMATORI avvenuta non più di dieci giorni fa. E vista la oggettiva sensibilità di gran parte della cittadinanza alla problematica, di cui si è avuta – ove occorresse – percezione nella scorsa seduta di Consiglio Comunale, appare doveroso, in ossequio al principio di trasparenza che ci caratterizza, chiarire pochi concetti, che saranno più specificamente trattati e approfonditi in seno alla massima assise cittadina. Il provvedimento di prossima approvazione, va chiarito, ha natura di atto giuridicamente e politicamente dovuto. Giuridicamente, in quanto la normativa nazionale impone ai Comuni di adeguare i propri regolamenti alla normativa nazionale in tema di ratezione delle somme e procedure di affrancazione (non potendo incidere in alcun modo sulla determinazione degli importi dovuti); politicamente, perché una amministrazione responsabile non può nicchiare, come le precedenti hanno fatto, per timore di impopolarità, dinanzi a esigenze di politiche abitative in favore di fasce deboli, per troppo tempo tralasciate dalla politica locale. E non certo lo si può fare in momento storici caratterizzate da congiunture economiche praticamente disastrose, che vedono crescere giorno dopo giorno il costo del denaro, che pesa in maniera particolare sulle fasce medio- deboli della popolazione, che ambiscono ad acquistare la casa, che è bene primario.
E soprattutto il venire incontro a questa esigenza e alla necessità di procedere a nuovi interventi di edilizia economica e popolare, ha spinto l’Amministrazione a ripiegarsi sul problema, che come noto, ha avuto nel corso degli anni notevoli sviluppi, sia normativi che giurisprudenziali, che rendono la materia assai complicata. Il regolamento che sarà votato in Consiglio Comunale, è tutt’altro che un provvedimento impulsivo e poco ragionato, anche in ragione del fatto che è stato trasmesso in commissione consiliare lo scorso marzo, e che ha dovuto subire almeno tre modifiche resesi necessarie per via delle modifiche alla legge nazionale, ultima delle quali intervenuta ad agosto 2022.
Al fine di chiarire meglio la natura dei vincoli e le ragioni della loro esistenza, anche in relazione al contenuto della nota inviata alla stampa da Federconsumatori e Adiconsum, che si dice preoccupata di “debiti” dei cittadini nei confronti dell’amministrazione discendenti dalla esistenza dei pesi sugli immobili, va subito detto che non esiste alcun obbligo per i proprietari degli alloggi in cooperativa, di procedere alla eliminazione dei vincoli. I cittadini, infatti, sarebbero obbligati, in forza della normativa nazionale, a corrispondere i corrispettivi per la affrancazione, solo e soltanto laddove intendessero immettere gli immobili sul libero mercato. Infatti la normativa prevede in ogni caso la possibilità di trasferimento degli stessi al prezzo stabilito nelle convenzioni, a cittadini potenzialmente destinatari di interventi di edilizia economica e popolare.
Se non esistessero questi vincoli, generati dal diritto in ragione delle condizioni economiche dei proprietari e delle finalità della edilizia residenziale pubblica, si creerebbero, come specificato dalla sentenza n. 135/1998 della Corte Costituzionale, delle disparità di trattamento tra i cittadini, oltre a prevedibili manovre speculative, che invece la legge rifugge.
Invero, le problematiche relative alla esistenza dei vincoli sollevate in occasione della pronuncia della Corte Costituzionale, nella sentenza del 23 settembre 2021, è stata oggetto di approfondita analisi da parte degli uffici, che hanno da subito ritenuto che non fosse assolutamente prospettabile l’ipotesi di caducazione del vincolo per decorso del tempo, ma che lo stesso potesse estinguersi, secondo lo spirito della legge, solo e soltanto in ragione della affrancazione, all’esito del pagamento del corrispettivo determinato secondo le modalità di legge. E tale tesi, non solo è stata confermata da recenti pronunce del Tribunale di Matera (passate in giudicato), dinanzi al quale la questione è stata sollevata, ma, a parere di chi scrive, anche dalla recente sentenza delle Sezioni Unite delle Corte di Cassazione del 06.07.2022. Infatti la Corte, al punto 13. 1 del decisum, chiarisce senza possibilità di equivoco, e dopo un corposo excursus della normativa dal 1977, della giurisprudenza , sino al primo arresto delle sezioni unite avvenuto nel 2015, che i vincoli permangono sino al momento della eliminazione dei vincoli mediante la procedura di affrancazione.
Ciò posto, neppure al vero corrisponde il fatto che l’Amministrazione si sia arroccata nelle proprie stanze scrivendo un regolamento che invece avrebbe dovuto condividere. Ben sanno le associazioni che le modalità di calcolo degli importi a versarsi per l’eliminazione dei vincoli, non è affatto una scelta operata dall’Amministrazione Comunale, ma è frutto di legislazione nazionale che non ammette alcun tipo di scelta discrezionale, e alla quale, in ogni caso, deve darsi applicazione. L’esistenza di un regolamento comunale, infatti, è giustificata dalla necessità, o meglio, dalla volontà (che il sindaco ha accolto, per agevolare i cittadini), di prevedere la rateazione degli importi dovuti all’amministrazione in caso di istanza di affrancazione.
Gli uffici hanno consegnato ai consiglieri della commissione ogni documentazione utile alla comprensione degli importi dovuti dalle singole cooperative, come richiesto dagli stessi. Lascia perplessi, inoltre, la affermazione di voler controllare la esattezza dei calcoli effettuati dagli uffici tecnici, che fa sottintendere una negazione delle comprovate capacità professionali servizio Patrimonio e del suo dirigente, cui vanno i più sentiti ringraziamenti per gli sforzi e per la capacità di fronteggiare con prontezza tutte le novità legislative che nel giro di pochi mesi si sono succedute.