Fortunato Martoccia segretario provinciale Unione Inquini di Matera (sindacato di inquilini maggiormente rappresentativo a livello nazionale e locale) in una nota punta il dito contro Ater e Comune di Matera.
Di seguito la nota integrale.
Ancora una volta le istituzioni contro gli inquilini di case popolari che non hanno voce. Questa volta sono stati lasciati al freddo e senza acqua calda anche a Natale gli inquilini delle case popolari gestite da Comune di Matera e Ater Matera.
Ricordo che il 25 ottobre è stata inviata una richiesta all’ufficio competente del comune di Matera, in cui si chiedeva la sostituzione della caldaia (che rientra nella manutenzione straordinaria). Si allegava la dichiarazione del tecnico manutentore in cui era scritto che la caldaia è da sostituire. Nessuna risposta. L’8 novembre è stata inviata un’ulteriore richiesta di sollecito, nessuna risposta. Si decide di contattare direttamente il responsabile delle manutenzioni del Comune, il quale mi chiede di non inviare ulteriori solleciti e mi dice che avrebbe provveduto in un paio di giorni alla sostituzione della caldaia. Ebbene, il Natale è trascorso al freddo e al gelo e senza acqua calda anche se l’inquilino è in regola con i pagamenti
L’1 dicembre scorso abbiamo inviato all’Ater Matera una richiesta di sostituzione caldaia con allegata dichiarazione del tecnico manutentore. Premesso che in questa casa popolare abita una persona invalida civile al 100% con accompagnamento (per instabilità non fisica) dopo alcuni tentativi anche telefonici, il 23 dicembre scorso sembrava arrivasse Babbo Natale per la sostituzione della caldaia, ma ancora una volta nulla. Il motivo? Si considera rischioso sostituire la caldaia, in quanto bisogna effettuare un foro di sfiato per la sicurezza degli inquilini. Viene quindi rimessa in funzione la vecchia caldaia che il tecnico manutentore aveva consigliato di far sostituire.
Ora basta, non tolleriamo ulteriori soprusi. Le istituzioni facciano la loro parte. A metà gennaio saremo presso la Prefettura di Matera con una manifestazione di protesta per dare voce a chi non riesce a farsi ascoltare, per dire no agli sfratti senza un passaggio da casa a casa e per contestare la mala gestione dei nostri Enti”.