IDV: PRODURRE MENO DI 75 KG/ABITANTE RIFIUTO SECCO INDIFFERENZIATO NON E’ UN’IMPRESA IMPOSSIBILE
I riconoscimenti ai Comuni Ricicloni lucani (Banzi, Genzano di Lucania, Palazzo San Gervasio, Rotondella, Oppido Lucano, Montemilone e Forenza) ad opera di Legambiente confermano che l’obiettivo di produrre meno di 75 chilogrammi per abitante di rifiuto secco indifferenziato non è anche in Basilicata un’impresa impossibile. E’ quanto sostiene il coordinatore regionale pro-tempore di IdV Gaetano Cantisani sottolineando l’impegno svolto da anni dall’assessore provinciale di Potenza Massimo Macchia e dai consiglieri regionali oltre che dal gruppo dirigente del partito a partire dall’esigenza dell’aggiornamento e dell’adeguamento del Piano regionale dei rifiuti, che ha ormai 11 anni di vita e per individuare un percorso virtuoso da parte del sistema delle autonomie locali.
La gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti – continua – migliora la qualità ambientale, apre nuove strade a vere e proprie filiere industriali e potrebbe migliorare anche i bilanci delle famiglie lucane, se la nuova tassa sui rifiuti, come si propone nell’ appello lanciato proprio in questi giorni da Legambiente, fosse modulata per premiare chi fa buona raccolta differenziata. Con altrettanta chiarezza emergono oggi i punti dolenti su cui occorre concentrarsi: le grandi città e quelle zone del paese, non tutte al Sud, dove ancora il peso delle discariche e i volumi della raccolta indifferenziata tengono l’Italia fuori dall’Europa.
Dal dossier Comuni Ricicloni 2013 emerge la novità: in Italia esistono realtà che vanno oltre l’eccellente risultato del 65% di raccolta differenziata e riciclata, arrivando quasi ad essere ‘rifiuti free’, ovvero comuni dove si è riusciti a ridurre dell’90% circa la quantità di rifiuti da smaltire. Come si raggiunge questo risultato? Le ricette – risponde Cantisani – sono diverse, ma con alcune caratteristiche comuni: la raccolta “porta a porta”, la modalità di tariffazione del servizio, la responsabilizzazione dei cittadini attraverso una comunicazione efficace e con politiche fiscali che applichino il principio del ‘chi inquina paga’ e premino il cittadino virtuoso con una riduzione della tassa sui rifiuti se separa bene i materiali da ciò che non si può riciclare; e ancora, incentivando la pratica del compostaggio domestico, promuovendo il consumo dell’acqua riducendo le bottiglie di plastica, bandendo le stoviglie in plastica in favore di quelle riutilizzabili.
In Basilicata dobbiamo superare il ritardo: su due inceneritori ne funziona uno solo; il piano provinciale del 2008 sconta i limiti di una programmazione territoriale che non c’è stata. E come testimonia l’impegno dell’assessore provinciale di Potenza all’Ambiente Massimo Macchia, a cui è stata affidata nel 2008 la “rogna rifiuti”, esempi virtuosi da imitare vengono da piccoli comuni tra cui Sasso Castalda e Castelgrande che si sono dotati di un impianto di compostaggio a valenza intercomunale con una spesa minima. Semplificare il sistema è il primo passo insieme a quello della massima trasparenza sui dati. Occorre dunque definire una nuova strategia per i rifiuti e quindi un nuovo Piano regionale. E’ questo il “profumo” di buona politica al posto della “puzza” delle discariche, un metodo innovativo – conclude il coordinatore IdV – per colmare il vuoto istituzioni-comunità locali e ridare speranza e coraggio di impegno di cittadinanza attiva.