Sotto l’ombrellone una nuova beffa per i patentati lucani. Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dal Veneto e così la card carburnti sarà estesa anche agli automobilisti che risiedono nelle regioni ospitanti impianti di rigassificazione, precisamente Veneto e Liguria.
Questo vuol dire che la somma a disposizione sarà divisa tra tre regioni e gli automobilisti dopo le vacanze si ritroveranno con una somma ridotta rispetto a quella prevista.
Sentenza Consiglio di Stato su bonus idrocarburi, Italia dei Valori: Card carburanti occasione per rilanciare mobilitazione in Val d’Agri e nel Sauro.
“In attesa di avere notizie ufficiali sull’entità esatta della riduzione del valore della terza tranche della card carburanti per effetto della decisione del Consiglio di Stato, la questione va affrontata, una volta per tutte, con modifiche nella normativa nazionale che ha istituito il fondo carburanti, sia per l’individuazione netta e precisa delle Regioni ammesse ai benefici, attraverso l’estrapolazione delle Regioni nei cui territori ricadono gassificatori, che per le modalità di utilizzo dello stesso fondo”. E’ il pensiero del coordinatore regionale di IdV Gaetano Cantisani che annuncia iniziative in Val d’Agri e nel Sauro per rilanciare la mobilitazione delle comunità locali in generale sui problemi dell’estrazione di idrocarburi e degli effetti sull’economia locale.
“Leggiamo che il sen. Viceconte del Pdl è certo che la card sarà ridotta di soli 20 euro, mentre altri calcoli parlano di una riduzione anche del 50% e quindi di un valore intorno agli 80 euro. Non sappiamo se – dice il coordinatore di IdV – l’ottimismo del senatore del Pdl risenta già del clima pre-elettorale regionale, come del resto è accaduto per le elezioni politiche di febbraio con i manifesti Pdl inneggianti alla card, ma ci sarà poco da fare propaganda rispetto ad una situazione che è del tutto insoddisfacente al punto che lo stesso Presidente De Filippo ha dovuto ricordare che si tratta di un provvedimento imposto alla Regione. La card inoltre – continua Cantisani – si rivela uno strumento discriminatorio e penalizzante soprattutto per alcune categorie sociali, anziani e donne che numerosissimi nei nostri paesi non hanno la patente di guida e sono esclusi. Pensiamo pertanto che il fondo costituito dalle compagnie petrolifere per l’estrazione del petrolio vada impiegato in progetti sociali e finalizzati a promuovere occupazione e impresa, avviando una svolta che coinvolga l’insieme degli interventi finanziati attraverso il Programma Operativo Val d’Agri. IdV , inoltre, ritiene che si debba affrontare con il Governo la questione riprendendo complessivamente l’interlocuzione politica ed istituzionale sul Memorandum nel quale ci sono quei benefici e vantaggi effettivi e di gran lunga più consistenti che attendiamo da troppo tempo”.
A sottolineare questo danno economico per gli automobilisti lucani è anche il consigliere regionale Antonio Autilio. Di seguito la nota integrale.
“Con l’estensione del bonus idrocarburi anche alle Regioni che ospitano rigassificatori, a meno di interventi tempestivi dei Ministeri Economia-Finanza e Sviluppo Economico, si consuma un’ulteriore beffa nei confronti dei lucani e dei residenti nei comuni del comprensorio petrolifero attraverso una riduzione della quota pro-capite, rendendo ancora più ridotto il beneficio economico diretto dall’estrazione di idrocarburi”: è il commento del consigliere regionale Antonio Autilio.
“Più che sollecitare i Ministeri interessati ad emanare nuove decreti per sanare una situazione di palese ingiustizia tra lucani e cittadini residenti in regioni soprattutto del Nord che – dice Autilio – non hanno la più pallida idea di cosa significhi la convivenza con le attività petrolifere e il Centro Oli di Viggiano, ma sono solo a contatto con condotte ed impianti di gas, si deve accelerare il confronto con il Governo oltre che sui contenuti del Memorandum sul petrolio anche sulla rideterminazione delle royalties attribuite a Regione e Comuni.
“I Governi Monti e Letta che si sono succeduti – evidenzia ancora il consigliere regionale – in più occasioni si sono espressi per un aumento della produzione nazionale di petrolio e gas fino a coprire il 20% dell’insieme di queste due fonti. E’ più che lecito chiedersi se ciò sia effettivamente possibile ed, eventualmente, a quali condizioni, mentre, continuo a sostenere, in proposito, che solo una legge nazionale per l’aumento della percentuale delle royalties, dall’attuale 10% ad almeno il 50%, può farci superare la situazione d’empasse nella concertazione con lo Stato e le compagnie”.
Per Autilio, inoltre, “se vogliamo raggiungere l’obiettivo di riduzione del costo alla pompa di benzina e gasolio, che da noi non è un mistero è il più caro d’Italia, va seguito l’esempio della Regione Toscana che ha messo a punto un protocollo d’intesa con Federdistribuzione, associazione di grande distribuzione organizzata per riservare più spazi alle cosiddette pompe bianche, ovvero le stazioni di servizio di carburante non collegate alle marche tradizionali delle compagnie petrolifere, quelle senza logo e in genere low cost, con un abbattimento tra i 10-14 centesimi al litro rispetto al prezzo medio di mercato dei carburanti”.
“In un periodo di caro-carburante mentre i lucani dopo la sentenza del Consiglio di Stato non possono nutrire grandi aspettative dalla terza tranche della card carburanti – continua – è sicuramente un provvedimento che viene incontro alle esigenze degli automobilisti, degli operatori economici e della pmi che, nella nostra regione, sono tra quelli a pagare i prezzi più alti alla pompa, mentre le cosiddette pompe bianche da noi sono solo quattro su un totale di 1565. La liberalizzazione della rete distributiva è sicuramente un passaggio importante e necessita di una modifica del decreto ‘Cresci Italia’ per consentire a tutti i gestori di distributori di poter acquistare i carburanti sul libero mercato per almeno il 50% di quanto erogato l’anno precedente, in modo da poter favorire lo sviluppo della concorrenza e attraverso questa ridurre i prezzi agli automobilisti”.
“Una decisione inspiegabile quella del Consiglio di Stato che contrasta con il principio di realtà: possono i cittadini lucani finanziare,con le attività petrolifere che si svolgono sul proprio territorio con impatti ambientali di sicuro rilievo, gli impianti di gassificazione che dovrebbero essere a carico delle imprese che li esercitano”. Lo hanno dichiarato i parlamentari lucani del Pdl, il sen. Guido Viceconte e l’on. Cosimo Latronico, in merito alla decisione del Consiglio di Stato che, a proposito del “bonus idrocarburi” ha accolto il ricorso della Regione Veneto, respingendo quello dei Ministeri dell’Economia e delle Finanze e dello Sviluppo Economico. “Abbiamo chiesto al governo per il tramite del sottosegretario allo Sviluppo economico, Simona Vicari, di assumere tempestivamente le iniziative necessarie per chiarire questo grande equivoco su cui si è costruita la decisione del Consiglio di Stato e difendere il diritto di oltre 300 mila lucani. Il senso dell’art 45 della legge 99/2009 e’ chiaro ed è quello di destinare un tre per cento delle royalties per ridurre il prezzo dei carburanti a favore delle popolazioni che insistono sui territori interessati da impianti idrominerari. Confidiamo che la questione si chiarisca definitivamente ed il diritto dei lucani ad avere un vantaggio sul,prezzo dei carburanti”.
Giampiero D’Ecclesiis, Costituente provinciale Fratelli d’Italia: “Card benzina, ci vuole ben altro per la Basilicata”.
Dopo l’inattuazione del Memorandum anche il secondo pilastro della decennale strategia politica del PDL lucano è andato in rottamazione, ci hanno pensato i giudici del Consiglio di Stato a demolire il fragile castello costruito in questi anni dai vertici del PDL lucano.
Un provvedimento che se è vero che restituiva parte del maltolto direttamente nelle tasche dei lucani conteneva una evidente ingiustizia lasciando fuori i lucani non dotati di patente, come sei gli anziani di Villa d’Agri o di Paterno o di Viggiano non subissero i danni dell’inquinamento prodotto dal Centro Oli o dalle attività estrattive e non solo, di fatto, essendo esclusivamente mirato all’acquisto di benzina restituiva ai petrolieri ciò che avevano versato allo stato.
L’avevamo detto inutilmente, avevamo indicato possibilità alternative: la possibilità di estendere il privilegio a tutti i residenti indipendentemente dal possesso della patente o meno, la possibilità di convertire il credito anche in denari spendibili per acquisti alimentari, inutilmente.
Chiusi nella loro Torre d’avorio i vertici del PDL hanno preferito mummificare il piccolo risultato ottenuto per ostentarlo ad ogni nuova elezione come il sangue di S. Gennaro, che ahimè, in questo caso, la Grazia non l’ha fatta facendo svanire anche questo piccolo ristoro per i cittadini lucani.
E adesso?
Certificato il fallimento totale della strategia politica del PDL bisogna ripartire da una nuova azione indicando ciò che si vuole per il futuro della Basilicata chiaramente, anche in relazione alle attività petrolifere, Fratelli d’Italia l’ha fatto e in epoca non sospetta, pochi punti, chiari, certamente perfettibili, ma che indicano chiaramente una linea diversa:
1) Sospensione della realizzazione di nuovi pozzi petroliferi che consenta di costruire un nuovo percorso di regole per la gestione delle problematiche di rischio ambientale legate alle attività estrattive; un censimento delle risorse idriche sotterranee e superficiali; la costruzione di un sistema regionale di monitoraggio in continuo del territorio da rendere operativo prima dell’avvio di nuove attività di perforazione, la definizione della titolarità della bonifica degli oleodotti all’esaurimento delle risorse sotterranee.
2) La costituzione di una autority dedicata e trasparente dotata di una autorevole componente scientifica e con poteri ispettivi che possa accedere per i controlli alle infrastrutture e disporne la sospensione delle attività, che verifichi la corretta e puntuale attenzione agli adempimenti tecnici e amministrativi per la sicurezza dei lavoratori e delle popolazioni, che abbia accesso diretto ai dati della produzione, che abbia compiti strutturati di promuovere e coordinare le analisi epidemiologiche sul territorio in accordo con le strutture del S.S.N..
3) La definizione di seri piani di sicurezza adeguatamente trasferiti ai cittadini e alle autorità locali in caso di emergenza con la costruzione di protocolli automatici di intervento e controllo.
4) L’innalzamento sostanziale delle quote delle royalties petrolifere, dall’attuale 7% a valori fino al 25% finalizzate al consolidamento della rete infrastrutturale lucana nonché al sostegno dell’economia, l’avvio di una capillare ristrutturazione energetica regionale che porti al massimo impiego delle risorse alternative, delle tecniche di risparmio energetico mediante la costituzione di un fondo che finanzi le ristrutturazioni finalizzate ad elevare le classi energetiche degli edifici, l’upgrade della classe energetica dell’intero patrimonio edilizio pubblico regionale.
5) L’abolizione delle accise sul prezzo della benzina e del gas su tutto il territorio regionale, utile a dare un impulso all’economia regionale con una previsione di applicazione del sistema di tariffazione energetica agevolata a tutte le aziende localizzate in Basilicata.
6) La costituzione di un fondo nazionale finalizzato alla bonifica e al recupero di aree eventualmente inquinate a seguito delle attività estrattive.
Pochi punti chiari per chi vuole cambiare la Basilicata, Fratelli d’Italia c’è.
Giampiero D’Ecclesiis, Costituente provinciale Fratelli d’Italia
Sentenza Consiglio di Stato su bonus idrocarburi, nota del presidente Regione Basilicata Vito De Filippo: “fatto paradossale al pari della stessa misura”.
Rinnoviamo con più forza l’auspicio che quei fondi vengano destinati a sostegno di sviluppo e fasce deboli
“Se una cosa non ha una logica dall’inizio non la si può cercare alla fine”. È il commento del presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo alla decisione del Consiglio di Stato in tema di card carburanti.
“La decisione del Consiglio di Stato sul bonus idrocarburi è paradossale – dice De Filippo – ma lo è anche la stessa misura del bonus, priva di ogni forma di equità e produttività, con più fondi alle famiglie che dispongono di più patenti e meno a chi magari non la ha perché non ha l’automobile. Un provvedimento che non abbiamo condiviso e che non potevamo difendere. E ora rinnoviamo con più forza l’auspicio che il governo ripensi a quanto era stato fatto e concentri risorse sullo sviluppo della Regione o su misure di sostegno a chi più ne ha bisogno, dando seguito con decisione alla strada ampiamente condivisa delineata col memorandum”.
Sentenza Consiglio di Stato su bonus idrocarburi, nota dei Giovani Democratici di Basilicata
La sentenza del consiglio di stato, riguardante l’ormai famoso bonus idrocarburi, è l’ennesima conferma che tale provvedimento, non solo ha diverse criticità come già più volte abbiamo avuto modo di dire, ma è stato scritto anche male, vista l’ambiguità che ha permesso il balzello di corsi e ricorsi che si è ripetuto in questi anni.
Indipendentemente dai risvolti oggettivi che tale sentenza avrà e che pure non possono essere sottovalutati alla luce della profonda crisi, è evidente che quanto sta succedendo non fa altro che alimentare un ulteriore senso di sfiducia nei confronti delle istituzioni tutte.
La politica non può restare inerte. Non può subire passivamente tali processi.
E’ evidente che il provvedimento va cambiato non solo nella forma ma anche nella sostanza. La cultura politica di cui lo stesso è espressione è ormai superata avendo mostrato le sue innegabili criticità nonché la sua inconsistenza.
Tempo fa come GD Basilicata oltre ad individuare le criticità di tale misura, in particolare la sua profonda iniquità in quanto assegna lo stesso importo ai milionari ed ai disoccupati, provavamo a immaginare un utilizzo più giusto e meno iniquo del fondo da cui la card carburante attinge.
Provavamo a farlo sulla base della convinzione che una regione come la Basilicata, dai piccoli numeri, se vuole sopravvivere deve darsi una mission, una identità, se vuole essere più forte contro le trivelle selvagge deve provare ad essere protagonista nella costruzione di un’alternativa energetica.
Oggi, alla luce anche dello sterile dibattito sviluppatosi in vista delle regionali il cui unico obiettivo è chi deve fare cosa, ci rendiamo conto che è indispensabile proseguire su questa strada. Per questo nei prossimi giorni, nel lavoro di sviluppo più dettagliato del documento IO CI STO, presenteremo una proposta che attraverso l’utilizzo del fondo rotativo di Kyoto mira a favorire, sfruttando i soldi del bonus idrocarburi, l’efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Giovani Democratici di Basilicata
Il gruppo “Basilicata per Civati” esprime la sua preoccupazione per il depauperamento delle nostre risorse
conseguenza della decisione del Consiglio di Stato, in accoglimento del ricorso della Regione Veneto.
Pur con riserve sull’uso delle risorse per una card di rimborso carburante, tema che affronteremo con la
prossima presentazione del documento “In Basilicata le cose cambiano, cambiandole”, non possiamo non
considerare che da un primo calcolo, tenendo conto della popolazione Veneta si prospetta l’erogazione di un inutile contributo di meno di 20 euro procapite.
Al di là delle assurde conseguenze connesse ai rischi dell’applicazione pratica della decisione del Consiglio di Stato, denunciamo un vero e proprio scippo alle priorità del nostro territorio che subisce i disagi delle operazioni di estrazione ricevendone in cambio uno sbiadito palliativo.
Riteniamo quindi che il Partito Democratico si debba impegnare attivamente per rappresentare le ragioni
della nostra terra, mobilitando e conducendo una strenua battaglia anche per mezzo dei suoi esponenti
nazionali impegnati in ruoli determinanti, oltre che dei suoi parlamentari.
Riteniamo infatti che l’infelice formulazione dell’art. 45 della legge 99/2009, fondamento dell’interpretazione del Consiglio di Stato, possa essere superato da un intervento legislativo d’urgenza da
parte del Governo, che non soltanto invochiamo, ma solleciteremo in tutte le sedi.
Le cose cambiano, cambiandole.
Cambiamole.
Gruppo Basilicata per Civati
Il problema e’ che non contiamo un c…o a tutti i livelli.
Bisogna puntare i piedi come fanno da quelle parti,
Ennesima figura…non farebbero prima a sopprimere la Basilicata? Tanto, nei fatti, non esiste!
Latronico e Viceconte, la decisione è spiegabilissima: non sapete fare un c…., trovatevi un lavoro serio e lasciate che siano altri ad occuparsi della cosa pubblica.
VEDIAMO QUANTO VALETE POLITICI DELLA BASILICATA………
politici vergognosi, noi lucani rappresentati da gente inetta e senza attributi….ci avvelenano per 4 soldi..che ora diventano 2……che schifo
Io non l’avevo nemmeno fatta…al becero assistenzialismo a pioggia a tutti i patentati lucani senza distinzione di età, reddito, o addirittura possesso di un mezzo di locomozione, preferirei le infrastrutture, i servizi, le opportunità per i nostri giovani che altrimenti scappano via per non tornare più…. E senza giovani, che futuro avremo?
Elemosina lucana? No…grazie
Bravo! Concordo alla grande!
…politici senza palle..incatenatevi ai pozzi ..reagite ..codardi..
benissimo, visto che noi siamo anche la regione dove la benzina è più cara d’Italia….champagne….!!!! e così i benzinai figli di…… gongolano tanto già qualcuno ha aumentato il prezzo alla pompa se ti presenti con la card…….altri l’aumentano sempre…
Latronico e Viceconte: la sit fatt la fjura vost!!!
che figura di m…. ma non esiste la pena di morte??….ma non vi rendete conto che ci fate schifooooo
vergogna vergognatevi tutti siamo un popolo gestito da capre,…….vi aspettiamo tutti alle prossime votazioni
uno ad uno……adesso voglio che la basilicata deve sparire dalla cartina tanto non serve è innocua vediamo
politici cosa sapete fare……………..io lo soooo ……………..NULLA…………………….
Il problema che spesso ci sfugge e’ che i politici li mandiamo noi li con i nostri voti….sembrerà banale,ma come vogliamo che cambi qualcosa se da trent’anni votiamo i Viti,i De Filippo,i Santochirico,gli Antezza,i Viceconte….questa gente e’ colpa nostra se sta li…con chi ve la prendete?con chi ce la prendiamo???
Il danno dopo la beffa.
Perchè la card carburanti è una grandissima presa in giro.
La nostra regione è governata da incompetenti di ogni colore politico (e non saranno i 5stelle filo sel a salvarci).
Prima distruggono (o peggio rubano) poi cadono dalle nuvole e solo quando si tratta di incassare si ricordano di essere consiglieri, senatori, etc…
Siete una vergogna!
la politica del fare del dire, ma non dell’essere POLITICA NEI CONFRONTI DI COLORO ALLA PARI AL PALAZZO A ROMA, I NOSTRI SI FANNO SEMPRE APPACUCCHIARE DAI LORO COLLEGHI” MARIULI E MANGIA M…..’. I NOSTRI SONO CAPACI SOLO A ILLUDERCI E PRENDERCI IN GIRO. ADESSO SPETTA A NOI FRA UN PO’ A FARLI FUORI DALLE PALLE TUTTI.
Anche io ero tra quelli che non era d’accordo sulla “soluzione a pioggia filo assistenziale” rappresentata dalle Card, ma quando ho capito che la mia “reazione” nel non fare la card portava ad un bel niente e, peggio, faceva tornare quei soldi in “conti” non più certi… allora mi sono tappato naso e occhi…. Nella speranza appena possibile di poter intervenire nel modificare questa modalità di erogazione facendola invece magari dirigere verso la realizzazione di strumentazione di controllo dei pozzi, innovativi e non manipolabili…
Ma ora si è scelto di non difendere un diritto acquisito, e di perdere tale causa anche per l’inerzia di taluni e l’incapacità di altri. Non mi sta bene: ai Veneti che parlano di “equità” bisogna ricordare un primo semplice rapporto sui km di autostrade, costruiti a spese di TUTTI fra noi e loro: migliaia di km con anelli e controanelli nuovissimi, contri i nostri 40 km a due corsie da 30 anni…. e non apriamo capitoli “ferrovie”, “aeroporti”, etc. etc. Non accetto che qualcuno dei nostri rappresentanti abbia parlato di “un provvedimento che non abbiamo condiviso e non potevamo difendere”… Difendere un diritto acquisito dai cittadini, a mio modesto avviso, era un obbligo da parte dei nostri rappresentanti.. indipendentemente dalla condivisione dell’idea. Si lotti per cambiare le modalità di erogazione, si curi la ferita al dito, non lasciamo che il dito venga tagliato.
scusate ma da quando noi diamo le preferenze x scegliere i vari politici di turno….miei cari sono 20 anni che con la legge papocchia fanno quello che vogliono…speriamo che cambiano la legge……
I NOSTRI RAPPRESENTANTI SANNO FARSI RIMBORSARE SOLO LE SOMME DEGLI SCONTRINI NON DOVUTI, VISTO LO SCANDALO AVVENUTO IN PASSATO. MA QUANDO SI TRATTA DI DIFENDERE COLORO CHE LI HANNO VOTATI NON SONO IN GRADO DI REAGIRE.