Sul dilemma “Carnevale si, Carnevale no” a Matera riceviamo e pubblichiamo il testo della lettera aperta inviata al sindaco De Ruggieri dallo storico e scrittore materano Giovanni Caserta. Di seguito la nota integrale.
Giovanni Caserta: “Carnevale a Matera? Perché non pensare ad altro?”
Caro Raffaele,
ti chiamo per nome, perché il nome ti rende più libero, in quanto più persona. La qualifica di Sindaco ti chiude entro la gabbia delle alleanze, dei compromessi e delle opportunità. Ho notato con piacere una certa tua distanza dall’evento “Numero Uno”, che ha visto nascere e poi cadere il campanile di san Pietro Barisano o Caveoso che sia. Per fortuna era un campanile di cartone. La manifestazione è costata, a dire di organi ufficiali, se non ricordo male, 105.000 euro al netto. Che non è poca cosa. Di tutta quella operazione non è rimasto nulla, tranne un film di alcuni materani danzanti, che mi ritrovo tra le mie cose. Una certa tua distanza ho notato anche a proposito del Carnevale e del veto che sembrava venuto dal Pd. Conoscendoti da antica data, questa tua nonchalance non mi meraviglia. Ma io voglio andare oltre. Tra il Campanile di cartone e il Carnevale (le due cose si incontrano e quasi si identificano) si spenderebbero 305.000 euro, cioè seicento milioni di vecchie lire.
Lasciando da parte il Campanile con chiesa di cartone, già realizzato e consumato, restano da spendere 200.000euro. C’è stata una insorgenza di qualche cittadinoo associazione contro la sospensione del Carnevale, addebitata al Pd. Questo, però, preoccupato, ha voluto precisarela sua posizione,parlando di un Carnevale possibile, ma solo setrasparente. Come possa un Carnevale essere trasparente, faccio fatica a credere. Un ossimoro?
Noto che i più decisi sostenitori del Carnevale si sono dichiarati TRM e il Consorzio degli albergatori. Quel che io so di certo è che nessuno impedisce a TRM e associazioni varie di organizzare un loro Carnevale, come sembra si sia fatto in passato. Né c’è alcuno che impedisca ad altri di indossare maschere, gettare coriandoli, organizzare balli, e anche manifestazioni all’esterno, naturalmente con le dovute autorizzazioni. Ma non ritengo siano necessari contributi del Comune. Non esiste, infatti, a Matera,una tradizione storico-culturale del Carnevale, come a Viareggio, Putignano, Tricarico e San Mauro Forte.Non esiste una maschera materana. Nessuno si è accorto che siamo rimasti per 21 anni senza Carnevale, una volta organizzato daTRM e associazioni. Il Carnevale che si vorrebbe per il 10,11,12 13 febbraio 2018 non apporterebbe nulla sotto il profilo culturale. Sicuramente, apporterebbe un utile a qualcuno. E’ ovvio e scontato. Sennò, perché si richiederebbe trasparenza?
La mia idea è che i 200.000 eurosipossono usare diversamente. Faccio due proposte, in alternativa. Si assegnino i 200.000 euro ad altro capitolo di bilancio, predisponendo l’assegnazione di 10.000 euro a 20 scuole, apartire da quelle dell’obbligo(scuole materne, elementari e medie inferiori). I dirigenti e gli insegnanti farebbero buona scuola, cioè migliore istruzione e cultura per un intero anno scolastico, e non per quattro giorni soltanto. Lo farebbero con un pubblico in fase di crescita e assetato di sapere. Sarebberoqualche migliaio i ragazzi interessati, cioè di più che icittadini materani che al Centro, e solo al Centro, per quattro giorni godrebbero–si fa per dire – della movida di Carnevale.
Potrei fare un’altra proposta. Si destinino i 200.000 euro al rifacimento dei passaggi pedonali e della segnaletica orizzontale, pressoché inesistente in città e soprattutto in periferia. Si renderebbe più ordinato e più sicuro il traffico dei. E si farebbe bella figura per chi viene a visitarci. Troverebbe, finalmente, una città geometricamente ordinata eluminosa di bianco. Ti pare?
Un saluto sincero
Tuo
Giovanni Caserta
Mi trovo in perfetto accordo con Giovanni Caserta