“Il tema legato alla valorizzazione e rivitalizzazione dei Sassi ha animato il dibattito pubblico a lungo, non giungendo però ad alcuna soluzione concreta che ne allontani il destino dalla musealizzazione.
L’amministrazione comunale, per cui evidentemente la gestione di questo immenso quartiere cittadino rappresenta un impegno di non semplice assolvimento, è chiamata periodicamente ad affrontarne le conseguenze legate anche ad una complicata manutenzione.
A questo si aggiunga la presenza di locali rimasti vuoti o inutilizzati che, se messi a sistema e inseriti in un circuito produttivo garantirebbero alle casse comunali introiti finora mai giunti”.
Lo sostiene Leonardo Montemurro, Presidente Provinciale CNA Matera, che aggiunge: “Credo che in questa fase sia necessario innanzitutto procedere ad una ricognizione aggiornata delle proprietà comunali nel rione Sassi e, in seguito fare in modo che l’iniziativa privata diventi motore propulsivo della rivitalizzazione di locali e aree rimaste improduttive.
Il meccanismo consentirebbe di rimettere in moto una parte importante della Città nella quale, tra l’altro, a mancare sono i servizi essenziali per i quali l’amministrazione comunale poco o nulla può fare atteso che la realizzazione degli stessi sono legati a logiche prettamente imprenditoriali. Nessuna Amministrazione detto in altri termini può imporre l’apertura di servizi essenziali quali una farmacia, una tabaccheria o un negozio di generi alimentari; Solo il marcato può determinare scelte di questo tipo che, chiaramente, dovrebbero incontrare i favori della Pubblica Amministrazione..
La presenza di locali vuoti o venduti e mai utilizzati – prosegue Montemurro – limita notevolmente il raggio d’azione di coloro che vorrebbero investire e non riescono a farlo. E’ il momento di contribuire, invece, ad una svolta che parta dagli antichi rioni e faccia sentire i suoi effetti positivi sull’intera Città, al momento interessata più a questioni attinenti alla rendita del mattone che a reali progetti di sviluppo sostenibili nel tempo in grado di creare nuova ricchezza ed occupazione.
Mag 13
tralasciamo le colpe dell’amministrazione comunale.Ma mi viene un grosso dubbio che la CNA,forse nei sassi non ci vengono molto. Oltre all’abbandono dei locali demaniali,ci sono centinaia di locali di privati anche loro abbandonati, le cui porte sono sbarrate dalla notte dei tempi, il cui abbandono è ben evidente, dove i cartelli vendesi o affitasi sono li da anniCI sono molti privati che pensana che avendo un locale nei sassi , sperano di arrichirsi vendendo a affitandoli a prezzi esorbitanti.