Commemorazione defunti, celebrazioni eucaristiche e indulgenze nei due cimiteri di Matera. Di seguito la nota inviata da Giuseppe Longo.
Il cappellano dei Cimiteri di Matera, don Biagio Plasmati, rende noti gli orari delle celebrazioni eucaristiche nei due camposanti, come riportati nella locandina in basso.
Per il secondo anno, sarà possibile ottenere l’indulgenza plenaria per l’anima di uno o più defunti, per decreto della Penitenzieria Apostolica, per tutti i giorni del mese di novembre (diversamente dallo standard che prevedeva la visita solo sino all’8 novembre), alle consuete condizioni che prevedono:
la visita di un cimitero (anche più visite, per più defunti) e la preghiera per tutti i fedeli defunti;
la visita ad una chiesa (non necessariamente una parrocchia)e la preghiera con “Padre Nostro” e “Credo”.
I malati e tutti coloro che per gravi motivi non possono uscire di casa potranno conseguire l’Indulgenza plenaria unendosi spiritualmente a tutti gli altri fedeli davanti a un’immagine di Gesù o della Beata Vergine Maria, e recitando pie orazioni per i defunti, ad esempio le Lodi e i Vespri dell’Ufficio dei Defunti, il Rosario Mariano, la Coroncina della Divina Misericordia o altre preghiere per i defunti più care ai fedeli, o si intrattengano nella lettura meditata di uno dei brani evangelici proposti dalla liturgia dei defunti, o compiano un’opera di misericordia offrendo a Dio i dolori e i disagi della propria vita.
Non meno importanti, anzi più sostanziali, le condizioni spirituali per ottenere l’indulgenza plenaria:
Completo distacco dal peccato
Confessione sacramentale nello stesso mese di novembre
Comunione eucaristica
Preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre, recitando Padre Nostro, Ave Maria e Gloria al Padre.
Ottenere l’indulgenza per un defunto è un’opera di grande amore e santificazione: la tradizione della Chiesa annovera la “preghiera per i defunti” tra le sette opere di misericordia spirituale. “Dalla rinnovata generosità della Chiesa i fedeli attingeranno certamente pii propositi e vigore spirituale per indirizzare la propria vita secondo la legge evangelica, in filiale comunione e devozione verso il Sommo Pontefice, visibile fondamento e Pastore della Chiesa Cattolica”, recita il decreto a firma di Mauro Card. Piacenza, Penitenziere Maggiore della Penitenzieria Apostolica, datato 28/10/2021.
Ma cos’è l’indulgenza? Insegna il Catechismo della Chiesa Cattolicache “l’indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, che il fedele debitamente disposto, e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale – come ministra della redenzione – autoritativamente dispensa ed applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei Santi”(cfr CCC n. 1471-1479).
La teologia cattolica insegna che ogni nostro peccato ha una duplice conseguenza: genera una colpa e comporta una pena.
Mentre la colpa, che possiamo concepire come la rottura o il deturpamento dell’amicizia con Dio, è rimessa dall’assoluzione sacramentale nella confessione, (attraverso la quale Dio cancella l’offesa ricevuta), la pena permane anche oltre l’assoluzione. È come quando rompiamo un’amicizia umana: se il chiedere scusa ci riabilita all’amicizia (remissione della colpa), solo con il tempo e la reciproca buona volontà si rimuovono completamente le cause, i ricordi del litigio e ogni difficoltà nei rapporti (remissione della pena).