La denuncia su SassiLive ha sortito gli effetti sperati. A poche ore dall’appello, Teresa Pascale, cittadina trasferitasi a Matera da un anno e quivi residente dallo scorso giugno, dopo controlli incrociati effettuati dagli uffici anagrafe ed elettorale, ritrova il suo diritto al voto.
“É stata una dimostrazione di ció che accade ogni giorno nella “macchina burocratica ed amministrativa”. Il problema a mio avviso è la gestione frettolosa e indelicata di casi e documenti – spiega Teresa- perché la mia pratica era in lavorazione da tempo; il contrario di quello che a sportello non mi è stato riferito 10 giorni fa, perché oggi scopro, invece, che date e documenti dimostrano il contrario.
È assurdo nel 2020 ritrovarsi nel limbo che la stessa burocrazia crea. Bisogna comunicare di più tra uffici al fine di non ritrovarsi, o perlomeno limitare la creazione, di situazioni assurde come questa.
Mi dispiace aver alzato la voce durante un periodo in cui il lavoro di questi uffici sappiamo quello che è, in vista delle elezioni comunali e del referendum. Per questo auguro buon lavoro a chi ogni giorno lavora alla macchina amministrativa, con l’auspicio che questi casi siamo solo buoni stimoli per il miglioramento, anche e soprattutto in un’epoca dove la comunicazione e la digitalizzazione permettono una migliore gestione e supervisione dei processi.”
I fatti raccontano come il 22 giugno la sua richiesta di cambio residenza sia stata lavorata e protocollata, secondo dati di ufficio.
Contrariamente a quanto accaduto, quindi, gli uffici in sua presenza ( data 4 settembre) hanno dichiarato il contrario. La superficialità crea confusione. Il 27 luglio in effetti l’ufficio elettorale lavorava a quella pratica, per un diritto al voto secondo i giusti tempi. Un controllo più approfondito avrebbe evitato tutto questo caos. L’auspicio che è si vada vrso un diritto al voto semplificato”.