Consigliere comunale Pasquale Doria (Matera Civica): “Allagamenti ed infiltrazioni, si aggravano le condizioni della Biblioteca Provinciale “Tommaso Stigliani”. Di seguito la nota integrale.
Le ultime piogge hanno aggravato lo stato di salute della Biblioteca provinciale “Tommaso Stigliani”. Le infiltrazioni di acque piovane ha ormai raggiunto l’area in cui avviene la richiesta da parte degli utenti dei libri da consultare. La zona dei deposti somiglia a un lago e il patrimonio librario teme l’acqua come il fuoco. E’ in pericolo la sopravvivenza di un inestimabile patrimonio pubblico.
Come Consigliere Comunale del movimento politico Matera Civica, sono tra i sei fondatori dell’associazione Amici della Biblioteca, alla quale hanno successivamente aderito l’attuale sindaco, Domenico Bennardi, e l’assessore comunale Tiziana D’Oppido. Non posso tacerlo, per la ragione che unitamente ad altri cittadini materani, soprattutto studenti ed esponenti del sindacato, abbiamo più volte rappresentato la seria minaccia che incombe su un valore appartenente alla storia e all’intero territorio della nostra provincia.
Nella Biblioteca, come nell’archivio di Stato, si afferma il dettato costituzionale del diritto allo studio. L’istruzione rappresenta uno degli obiettivi primari dello Stato italiano fin dall’Unità. A seguito delle profonde modifiche intervenute nella nostra società, cresce l’esigenza di un nuovo patto formativo. Gli strumenti non mancano, il Comune assume un’importanza strategica nei rapporti con i cittadini andando a soddisfare i reali bisogni formativi. I Comuni sono chiamati a realizzare nel concreto gli indirizzi e le norme generali dettate dal legislatore statale e regionale.
L’articolo 139 del decreto legge 112 del 1998 attribuisce da tempo ai Comuni la programmazione, al fine di acquisire la pienezza di competenze sul governo del territorio. L’art. 9 della Costituzione, poi, specifica che “la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura … e tutela il suo patrimonio”. Non ultimo il bene librario. Nel dopoguerra la crescita è stata declinata quale valore condiviso sostenendo una nuova visione dell’economia.
Oggi, la situazione non è molto diversa. Occorre equilibrare il rapporto tra sviluppo e cultura per produrre valori. E’ da respingere invece la visione riduttiva di quanti valutano ingombranti questi beni, perché sbrigativamente ritenuti improduttivi. Devono invece tornare a essere considerati una risorsa, decisivi per il consolidamento di una sfera pubblica democratica.
Il Comune di Matera, unitamente a quelli del territorio e dell’Amministrazione provinciale, possono recuperare le funzioni prima esposte dopo l’entrata in vigore della legge 56 del 2014 e per quanto riguarda per l’esercizio associato delle funzioni e servizi si può fare riferimento all’articolo 32 del Testo unico degli enti locali.
Ma i nostri Enti locali, purtroppo, non hanno ancora assunto il ruolo che oggi affida loro il legislatore. Per quanto, il Comune di Matera può farsi carico d’intervenire quale alfiere in grado di sollecitare una gestione moderna del diritto alla cultura che, in uno Stato democratico, deve essere riconosciuta come un diritto fondamentale per i cittadini e per ambire veramente a una città e un territorio che insegnano e imparano.