L’assessore valuta positivamente il provvedimento nella parte in cui invita ad incrementare la didattica a distanza, mentre sulla rimodulazione degli orari di ingresso e di uscita lo definisce “adatto solo al sistema di trasporto delle grandi città”.
A fare da contraltare ad una “moderata soddisfazione” per l’invito contenuto nell’ultimo Dpcm del premier Conte ad incrementare la didattica a distanza – da tempo suggerito dall’assessore regionale ad Infrastrutture e Mobilità, Donatella Merra – c’è la “preoccupazione che il sistema possa andare ulteriormente in confusione, per via di alcune previsioni che si addicono più alle grandi città italiane che a realtà come quella lucana”. Il riferimento dell’esponente dell’esecutivo lucano è a quella parte del provvedimento in cui si prevede che “le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado possono adottare forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica incrementando il ricorso a quella digitale integrata, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9”. “Si tratta di una previsione – sottolinea l’assessore Merra – che ben si addice alle aree metropolitane, dove il sistema di trasporto organizzato con grandi numeri permette di differenziare l’entrata sia dei lavoratori che degli studenti pendolari, ma che mal si applica a realtà come la nostra, in cui il grosso del trasporto degli utenti pendolari scolastici avviene su tratte extraurbane. Una simile decisione, pertanto, significa rivedere i turni di servizio e contemporaneamente non soddisfare l’utenza lavorativa”. L’assessore evidenzia che “purtroppo nell’ultimo Dpcm non è previsto nulla, in via diretta, sui trasporti, ma si è pensato solo a disporre l’ingresso non prima delle 9, pensando così soltanto alle città e ai loro hinterland, così da evitare sovraffollamenti dovuti alla contemporanea fruizione dei servizi da parte di studenti e di lavoratori. Di positivo, comunque – dice ancora – c’è stato il riconoscimento, attraverso un invito seppure incidentale ad incrementare la didattica a distanza, di ciò che questo assessorato suggeriva da tempo”.