Sull’emergenza coronavirus si registra il comunicato della Presidenza della CEI (Conferenza Episcopale Italiana). Di seguito la nota integrale.
Davanti al diffondersi del Coronavirus, alla notizia dei primi decessi, alla necessità di tutelare la salute pubblica, arginando il più possibile il pericolo del contagio, in questi giorni – e in queste ore – si susseguono richieste relative a linee comuni anche per le nostre comunità ecclesiali.
Come Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana avvertiamo il dovere di una piena collaborazione con le competenti Autorità dello Stato e delle Regioni per contenere il rischio epidemico: la disponibilità, al riguardo, intende essere massima, nella ricezione delle disposizioni emanate.
Nel contempo, come Chiesa che vive in Italia, rinnoviamo quotidianamente la preghiera elevata ieri a Bari, nella celebrazione eucaristica presieduta dal Santo Padre a conclusione dell’incontro del Mediterraneo: preghiera di vicinanza a quanti sono colpiti dal virus e ai loro familiari; preghiera per medici e infermieri delle strutture sanitarie, chiamati ad affrontare in frontiera questa fase emergenziale; preghiera per chi ha la responsabilità di adottare misure precauzionali e restrittive.
Ci impegniamo a fare la nostra parte per ridurre smarrimenti e paure, che spingerebbero a una sterile chiusura: questo è il tempo in cui ritrovare motivi di realismo, di fiducia e di speranza, che consentano di affrontare insieme questa difficile situazione.
Coronavirus, intervento della Conferenza Episcopale della Basilicata
Attualmente il Ministero per la Sanità, almeno a noi del Sud Italia, non ha comunicato nulla su eventuali precauzioni in chiesa.
“Fino a differenti disposizioni delle autorità sanitarie e delle Istituzioni preposte”, in ogni caso, si ritiene opportuno, in questa fase di emergenza:
1. Togliere l’acqua benedetta dalle acqua santiere in chiesa
2. Evitare di dare la mano al momento del segno della pace
3. Invitare i fedeli a ricevere l’Eucaristia direttamente sulle mani.
E’ bene accertare le voci che si rincorrono in queste ore di casi vari di contagio. Stiamo attenti a non prestare il fianco allo sciacallaggio mediatico.
Alla luce del comunicato CEI si può certamente celebrare la S. Messa, come d’altronde previsto dal Messale Romano, usando il formulario proprio.
Si esorta alla preghiera “nelle sue varie forme” per “affidare alla Provvidenza questo momento non facile del nostro presente” e si invita anche “a fare in modo che nelle nostre comunità non si creino allarmismi immotivati“.
Per questo, siete invitati a comunicare le misure precauzionali indicate “spiegandole per quelle che sono: piccoli accorgimenti di buonenso“.