Persiste l’obbligo di comunicazione per tutti coloro che arrivano in Basilicata. Lo prevede l’ordinanza n. 26, datata 4 giugno, firmata dal presidente della Regione, Vito Bardi.
Per contrastare il diffondersi dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 – prevede l’ordinanza – tutte le persone, anche se asintomatiche, “che fanno ingresso o si trasferiscono anche temporaneamente nel territorio regionale della Regione Basilicata, tramite qualsiasi mezzo di trasporto pubblico o privato”, sono tenute a comunicarlo al proprio medico curante, al pediatra se minore, o al numero verde 800996688, appositamente istituito dalla Regione, “indicando luogo di provenienza, luogo di destinazione principale, periodo di soggiorno e recapiti telefonici”. A loro volta, il medico o l’operatore del numero verde contattati “sulla base delle comunicazioni ricevute, informano l’autorità sanitaria competente, che proporrà l’esecuzione del tampone rino-faringeo per Sars-Cov-2”, seguendo le indicazioni date dalla direzione generale della prevenzione sanitaria e dal Consiglio superiore della sanità del Ministero della salute.
Queste disposizioni non si applicano “in ragione di comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute”, alle persone che si recano in Basilicata “in ragione di spostamenti funzionali allo svolgimento delle attività inerenti gli Organi Costituzionali, di funzioni pubbliche anche di natura elettiva, comprese quelle inerenti gli incarichi istituzionali”. Ugualmente non si applicano “ai soggetti adibiti al trasporto e al transito delle merci o comunque occupati in tutta la filiera delle attività economiche, produttive e commerciali per spostamenti da o per la regione Basilicata”.
I nominativi e i recapiti acquisiti sono inseriti in un data base regionale, “utilizzato esclusivamente per le azioni di monitoraggio dei soggetti interessati nei quattordici giorni successivi all’arrivo nel territorio regionale”.
L’ordinanza è pubblicata sul numero speciale del Bur n. 53 e sul sito istituzionale della Regione Basilicata.
Ora mi sembra proprio una esagerazione, mi spiego. Io e mia moglie siamo di Matera ma viviamo a Modugno ed abbiamo una seconda casa a Policoro dalla quale manchiamo da più di 3 mesi. Abbiamo deciso di andare fra qualche giorno e soggiornare per ca. una settimana e magari poi ritornare dopo un po’ per stabilirci per l’estate. In poche parole ogni volta dobbiamo fare queste barzellette? Mi pare che il troppo storpia , è vero la precauzione però.
praticamente un turista viene per soggiornare uno o due giorni per visitare Matera e deve prolungare la permanenza in attesa di essere sottoposto al tampone faringeo
sulla base delle comunicazioni ricevute, informano l’autorità sanitaria competente, che proporrà l’esecuzione del tampone rino-faringeo per Sars-Cov-2”, seguendo le indicazioni date dalla direzione generale della prevenzione sanitaria e dal Consiglio superiore della sanità del Ministero della salute
Come non far arrivare più un turista o un avventore , grazie mille, cioè se una persona decide di venirsi a fare una pizza a Matera deve chiamare il medico curante? Siamo già falliti! Sostengo alle imprese, alla faccia!
Aprono i confini fra tutte le regioni del Nord e nella ridente Basilicata a contagi 0 o giù di lì da settimane, propinano ancora ste barzellette che finiranno di affossare il turismo di Matera e provincia….non ho parole