L’Associazione Infrastrutture, Servizi e Mobilità è stata ricevuta venerdì mattina dal Prefetto di Matera Rinaldo Argentieri insieme a Fials Matera, Sindaco di Pomarico e Comitato Ospedali del Metapontino.
Nell’incontro sono state enunciate le criticità che riguardano la Sanità nel Materano con relative prospettive e punti programmatici per risolvere le stesse.
Il segretario di Fials Matera, Gianni Sciannarella, ha posto in essere il pericolo dell’annunciata chiusura dei reparti di Geriatria, Chirurgia Vascolare e Chirurgia Plastica del Madonna delle Grazie in adeguamento al DM 70 sull’efficientamento delle strutture ospedaliere e relativa attuazione della delibera 2/2017 della precedente giunta Pittella. È stato sottolineato che questi reparti sono di fondamentale importanza per il bacino di utenza accreditato e per i comuni limitrofi della vicina Puglia, in particolare Geriatria è un reparto storico del nostro Ospedale, Chirurgia Vascolare è un HUB che rappresenta una eccellenza per tutta la Sanità Lucana, mentre la chiusura del reparto di Chirurgia Plastica andrebbe a congestionare la Chirurgia generale divenendo una parte di essa e senza specializzazioni specifiche con ulteriore perdita di professionisti specializzati dedicati. Inoltre ribadisce l’urgenza di nominare il DG (Dirigente Generale), il DA (Direttore Amministrativo) ed il DS (Dirigente Sanitario) della ASM che allo stato attuale risultano ancora con incarichi provvisori di Facenti Funzione, ed approntare e mettere a bando pubblico le assunzioni a tempo indeterminato di tutto il personale sanitario dei presidi ospedalieri della Provincia di Matera.
Il Sindaco di Pomarico Francesco Mancini, ha sollecitare il Prefetto di Matera sull’urgenza ad intervenire in merito alla proroga della delibera Regionale che di fatto provocherebbe la chiusura dei fondamentali reparti di cui sopra, attraverso una contro delibera di giunta, entro e non oltre il 31/12/2020 che è la data attuativa prevista della stessa. Inoltre, puntualizza il Sindaco, è indispensabile ed altrettanto urgente che la giunta Regionale ed i relativi amministratori provvedano nel proporre una modifica del DM 70 che possa meglio rappresentare le eccezioni degli ospedali di confine, che nel nostro caso si tradurrebbe in una adeguata facilitazione degli accordi interregionali con Puglia e Calabria per sancire e meglio normare gli stessi affinché le due realtà delle strutture ospedaliere di Policoro e Matera, possano regolarizzare il servizio sanitario offerto ai cittadini dei comuni limitrofi delle due Regioni confinanti. Inoltre aggiunge il Sindaco, si rende indispensabile un’altra deroga al DM 70 in merito al potenziamento del servizio sanitario di pronto soccorso e del turismo sanitario, delle città turistiche come Matera che negli ultimi anni ha visto crescere le presenze italiane e straniere fino ad 1 milione nel 2019, per assicurare agli stessi un servizi sanitario di qualità e sicurezza da offrire ai visitatori che si recano in visita alle mete turistiche della nostra Provincia.
Per l’Associazione Infrastrutture, Servizi e Mobilità nel Materano il vice presidente Biagio Plasmati ha sottolineato che la nota bozza di riforma della Sanità Lucana proposta dal governo regionale, in particolare dall’assessore Rocco Leone, dal Presidente Vito Bardi e con la supervisione del dirigente del Dipartimento alla persona Ernesto Esposito per creare una unica ASL (Azienda Sanitaria Locale) composta da una parte Amministrativa che farebbe capo a Matera ed un’altra Ospedaliera che farebbe capo al San Carlo di Potenza, nasce dall’unico obiettivo di mantenere il secondo Livello del DEA di Potenza rendendola l’unica Azienda Ospedaliera in Regione ed inoltre per continuità al progetto della facoltà di medicina che altrimenti non potrebbe essere istituita.
La Basilicata ha un numero di ospedalizzazioni, di tutte le strutture ospedaliere di cui è dotata, pari a circa 78 mila/anno. Poiché il DEA di II livello di Potenza per non essere declassato a DEA di I Livello, a causa dell’adeguamento agli standard minimi previsti dal DM 70, ha necessità di un bacino di utenza di almeno 600 mila residenti ed un numero di ricoveri e quindi ospedalizzazione di almeno 70 mila/anno. Ecco perché il progetto delineato dalla bozza si pone come obiettivo di trasferire alla costituenda AUR (Azienda Unica Regionale), nella fattispecie il San Carlo di Potenza, che ha già acquisito le ospedalizzazioni nosocomi di Melfi, Lagonegro e Val d’Agri attraverso un accorpamento/depotenziamento, i ricoveri di tutto il territorio Regionale, accorpando/depotenziando anche gli ospedali della Provincia di Matera, per rientrare nei parametri minimi previsti dal DM 70. Inoltre il San Carlo di Potenza, in quanto Azienda Autonoma, proprio per la mancanza di risorse ministeriali che risultano dal numero di ospedalizzazioni e non dal numero di abitanti del bacino di utenza come le Aziende Sanitarie autonome dell’ASP (Azienda Sanitaria di Potenza) ed ASM (Azienda Sanitaria di Matera), continua ad indebitarsi per oltre 2 milioni di Euro al mese, gravando di debiti tutta la popolazione e la Sanità Lucana.
Il presidente dell’Associazione, Leonardo Bia, interviene prima sulla necessità dell’autonomia della nostra Provincia a partire da quella Sanitaria in un territorio mai unito dal punto di vista sociale, economico e delle infrastrutture. Inoltre il Presidente fa il punto sulla situazione delle strutture per paucisintomatici che necessitano di una soluzione urgente in vista di possibili capovolgimenti di sorta della pandemia ancora in corso. Ribadisce Bia che si rende necessario l’intervento del Governo Regionale in merito agli accordi interregionali di confine con la Puglia e la Calabria per aumentare il bacino di utenza degli ospedali Provinciali di Matera e Policoro, che di fatto sono già utenti acquisiti, nell’intento di rientrare nei termini numerici minimi previsti da DM 70, in merito ai numeri richiesti per le strutture complesse inserite nei rispettivi nosocomi. Per creare un connubio imprescindibile tra i presidi ospedalieri territoriali provinciali, bisogna potenziare l’assistenza domiciliare integrata, istituendo le cosi dette Case della Salute o porta del paziente nel proprio territorio di residenza, potenziando l’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) e quindi per attuare un processo di sinergia tra risorse ospedaliere, medici di base e pronto soccorso, ottemperando i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) previsti per migliorare la presa in carico globale del paziente nel suo bisogno di salute e garantire la continuità dei suoi percorsi diagnostici, terapeutici ed assistenziali, in ottemperamento all’accordo Stato-Regioni e quindi filtrando e decongestionando le strutture ospedaliere principali. Inoltre sottolinea Bia la necessità di implementare la rete infrastrutturale necessaria per i collegamenti della Rete Sanitaria in ambito Provinciale e quindi favorire gli spostamenti e il raggiungimento dei presidi ospedalieri. Infine sottolinea, la necessita di potenziare l’autonomia delle ASM e quindi di tutti presidi ospedalieri della rete Provinciale Materana, per ridare la giusta autonomia gestionale ed operativa alle strutture preposte nel Materano
Il comitato degli Ospedali del Metapontino interviene Gaetano Giannace sull’annosa questione dell’ospedale dipartimentale di Tinchi, che nonostante sia divenuto il punto di riferimento Provinciale per visite e cure della tiroide, verte in un condominio non adeguato agli standard ospedalieri e soprattutto della pressante pandemia COVID ancora in corso. Giannace sollecita il prefetto di Matera a riaprire l’ospedale distrettuale di Tinchi bloccato dall’Assessore al ramo per mancanza di agibilità dell’ormai concluso ampliamento dello stesso ospedale di Tinchi che è una struttura nuova e funzionale, ma continua ad essere quasi del tutto inutilizzata da troppi anni con conseguenti aggravio di costi per la gestione in un appartamento preso in affitto in un vicino condominio che risulta completamente inadeguato alle funzioni che dovrebbe svolgere. Inoltre chiede di attivare immediatamente la struttura in quanto, fino allo stato di emergenza COVID la stessa può andare in deroga ai requisiti autorizzativi e di accreditamento dell’agibilità, fino al termine dello stato di emergenza.
Nel mentre si svolgeva il nostro incontro in Prefettura, apprendiamo da un comunicato stampa ed accogliamo con grande favore che la Giunta Regionale delibera la proroga di chiusura dei reparti del Madonna delle Grazie di cui sopra. Il nostro plauso all’Assessore Leone per aver preso in esame le istanze portate avanti dalla FIALS, dalla conferenza dei Sindaci della Provincia di Matera, e dai cittadini tutti ed Associazioni, in merito allo sconsiderato tentativo di depotenziamento del nostro ospedale e di quelli dell’intera Provincia. Restiamo comunque in attesa del piano strategico Sanitario Regionale in ottemperanza al DM 70 e delle annunciate richiesta di modifica dello stesso, con l’auspicio che vengano potenziate tutte le strutture ospedaliere Regionale ed i relativi bacini di utenza reali attraverso gli auspicati accordi interregionali di bacino secondo quanto previsto dal DM 70, per ottemperare alle esigenze di cura della Salute di tutti i cittadini Lucani, evitando di salvaguardare altri obiettivi che contrastano con le esigenze sanitarie reali, per fare della Sanità Lucana una eccellenza territoriale e punto di riferimento anche per i comuni delle Regioni limitrofe.