Francesco Calculli, il marito di Antonella Favale, la donna travolta dal crollo della palazzina di vico Piave avvenuta l’11 gennaio 2014 ha inviato una lettera al sindaco di Matera Salvatore Adduce e per conoscenza al Prefetto di Matera Antonella Bellomo, al presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, all’amministratore dell’ATER Vito Lupo, al Dirigente del Settore Politiche Sociali del Comune di
Matera Giulia Mancino, alla Dirigente del Settore Patrimonio del Comune di Matera Maria Giovinazzi
in cui si chiede la requisizione e assegnazione temporanea di un alloggio di edilizia residenziale pubblica sito al
borgo La Martella in via Cavone n. 5.
Di seguito la lettera integrale.
Egregio Signor Sindaco,
Le scrivo per rammentarLe che, a distanza di 14 mesi dal crollo di vicoPiave in cui ha perso la vita mia moglie ed è andata distrutta la mia abitazione , il Comune di Matera non ha ancora provveduto ad assolvere all’impegno di
rendermi disponibile un altro alloggio.
Non mi riferisco, ovviamente, al mancato rispetto delle promesse fatte a voce, ma agli atti formali che la Sua Amministrazione ha posto in essere e che recano la Sua firma.
In particolare, mi riferisco all’Ordinanza del Sindaco n. 35465 del 24 luglio 2014, con cui veniva effettuata la requisizione temporanea di un alloggio di E.R.P.
di proprietà dell’ATER di Matera sito al borgo La Martella in via Cavone n. 5 e disposta l’assegnazione temporanea (per 3 anni) dello stesso al sottoscritto, sulla
base di una serie di motivazioni riassumibili nella condizione di emergenza abitativa determinata dal crollo e analizzando la mia particolare situazione luttuosa e mutuataria.
Circa un mese prima (27.6.2014) la Dirigente del Settore Politiche Sociali mi convocava per l’accettazione formale dell’assegnazione temporanea del su citato alloggio, accettazione formalizzata il successivo 30 giugno.
Devo purtroppo ricordarLe che non ho potuto mai prendere possesso dell’alloggio che mi è stato assegnato perché lo stesso è stato abusivamente occupato da un altro nucleo familiare che probabilmente vive un’emergenza abitativa non meno grave ma che, comunque, non era destinatario dell’ “ordine di
interpello” dei nuclei familiari coinvolti nel crollo di vico Piave. Soprattutto nessuno mi ha più contattato nei successivi 9 mesi per informarmi dell’evolversi della situazione, sulle procedure messe in atto per adempiere all’oggetto dell’ordinanza suddetta, lasciandomi nella più totale disinformazione e abbandono.
Pertanto, egregio signor Sindaco, mi rivolgo a Lei perché ottemperi alla Sua Ordinanza e soprattutto vorrei che mi si informi formalmente circa la situazione ad oggi e richiedo la massima serietà di intenti, perché fino ad adesso è mancata palesemente e , come Lei ben sa, mi ritroverò a pagare fra qualche mese un mutuo della durata di altri 14 anni per un’abitazione crollata che ha portato
via con se tutti i miei averi, tutti i miei beni di prima necessità e soprattutto ha cancellato l’esistenza della mia amata consorte Dina Antonella Favale.
Mi rivolgo anche a coloro che leggono questa lettera per conoscenza, tra cui la cui la Prefettura e l’ATER che pure furono coinvolti nei tavoli istituzionali e che
furono sentiti per l’emanazione dell’Ordinanza dello scorso 24 luglio, perché intervengano per porre urgentemente rimedio a questa insostenibile situazione.
Distinti Saluti
Francesco Nunzio Calculli
Sarebbe opportuno che il Comune e tutti gli altri Organi preposti, nel più breve possibile, provvedessero a risolvere questo dramma che ha coinvolto il Sig. Calculli. Infatti lo stesso ha già amaramente subito la perdita della sua signora e conseguentemente della sua abitazione. Pertanto gli Organi suddetti provvedono a risolvere questa annosa situazione.