In attesa che la Magistratura possa fornire tutte le spiegazioni relative al crollo in vico Piave e punire eventualmente i responsabili di una tragedia che ha provocato la morte di Dina Antonella Favale, una ragazza di 31 anni che abitava in questo edificio con suo marito, l’Amministrazione Comunale di Matera ha convocato una conferenza stampa per fare il punto sulla situazione di emergenza che si è venuta a creare a seguito dello sgombero degli immobili adiacenti la palazzina che è crollata e le nuove disposizioni che riguarderanno nelle prossime ore altri residenti di questo vico del centro storico materano. Al vertice hanno partecipato il sindaco di Matera Salvatore Adduce, l’assessore comunale Giovanni Scarola, l’assessore provinciale Angelo Garbellano, l’assessore regionale Aldo Berlinguer, il comandante dei Vigili del Fuoco di Matera Eugenio Barisano, l’ingegnere Pino Montemurro, dirigente della manutenzione urbana al Comune di Matera, l’ingegnere Franco Tataranni, dirigente all’urbanistica del Comune di Matera, l’ingegnere Mario Cerverizzo, dirigente dipartimento Infrastrutture della Regione Basilicata e l’ingegnere Giovanni De Costanzo, dirigente regionale della Protezione Civile. Il sindaco Adduce ha annunciato che nella giornata successiva al crollo l’Amministrazione Comunale ha provveduto alla pulizia della strada interessata dal crollo della palazzina e che sta valutando tutti i problemi sia rispetto alla tragedia che si è consumata sabato mattina sia garantire la sicurezza ai cittadini. In proposito l’Amministrazione comunale sta circoscrivendo l’area che dovrà essere interessata da una totale inaccessibilità e che riguarderà sia i due edifici adiacenti la palazzina crollata sia le unità immobiliari che si trovano di fronte l’edificio, in modo tale da garantire la pubblica incolumità in caso di nuovi crolli degli edifici confinanti a quello crollato. In questo caso i nuclei familiari che dovranno lasciare le rispettive residenze sono appena due. Una situazione che si aggiunge allo sgombero già eseguito dei civici che vanno dall’8 al 26 di vico Piave. Poi dobbiamo affrontare i problema della sistemazione delle famiglie sgomberate e in proposito abbiamo già registrato la disponibilità della Caritas e del complesso Le Monacelle. Le famiglie che allo stato attuale risultano senza casa sono una decina. E’ chiaro che adesso l’Amministrazione dovrà attivarsi per prevenire nuove situazioni come quelle che hanno provocato il crollo in vico Piave e per farlo dobbiamo avviare una mappatura del quartiere. Con i Vigili Urbani e l’ufficio tecnico del Comune dobbiamo verificare eventuali cantieri aperti nell’area circoscritta per verificare eventuali difformità che dobbiamo assolutamente contrastare”.
L’assessore regionale alle infrastrutture Aldo Berlinguer ha illustrato l’iniziativa che la Regione intende attuare per dare una risposta concreta alla comunità materana a seguito di questa tragedia: “Dopo aver espresso le condoglianze ai familiari della vittima e dopo aver inviato l’encomio a chi ha lavorato per i soccorsi è arrivato il momento di mettersi al servizio di chi ha bisogno. Qui non c’è stato un terremoto o una calamità naturale. Qui ci troviamo di fronte ad un paradosso inaccettabile. Siamo arrivati al punto che le famiglie non possono dormire serenamente perchè la mattina possono ritrovarsi sotto le macerie a causa del crollo della palazzina in cui abitano. Oggi abbiamo il dovere di spiegare questi fenomeni, il tempo è scaduto. Ecco perchè ho già detto al sindaco che è necessario avviare insieme una serie di best practices per verificare la vulnerabilità dei centri storici. E’ evidente che i materiali utilizzati nel secolo scorso per costruire i palazzi non sono più in grado di garantire la sicurezza di chi li abita ma occorre anche verificare se i lavori sono svolti in conformità alle regole. Serve una pratica virtuosa che assicuri la sicurezza dell’abitato ma qui siamo di fronte anche a un problema culturale. Molto spesso quando vengono eseguiti dei lavori privati le norme di legge vengono avvertite come un impedimento, un fastidio.”
Adduce in proposito precisa: “Il tema del patrimonio edilizio privato deve andare di pari passo con il rispettare le regole. Questa tragedia ci insegna che dobbiamo ficcare il naso negli appartamenti delle persone e verificare se hanno avviato dei lavori che possono mettere a rischio la sicurezza degli altri condomini. Non dobbiamo più consentire lavori se rischiano di minacciare l’interesse collettivo, che va tutelato con maggiore rigore. Ricordo che Matera dispone di un patrimonio rappresentato dagli antichi rioni Sassi che è inserito nell’Unesco e che può essere rilanciato e messo a disposizione di tutto il mondo. Non possiamo permetterci il lusso di vedere sgretolare sotto i nostri occhi un edificio sia pure di cento anni. Noi che negli scorsi abbiamo inventato la guida al recupero dei Sassi e abbiamo esportato questo modello adesso ci troviamo di fronte ad un’offesa alla nostra tradizione e alla nostra cultura”.
Premesso che a seguito di segnalazioni dei residenti che denunciavano la presenza di crepe all’interno degli appartamenti sono stati effettuati diversi sopralluoghi, questa tragedia si poteva evitare ordinando lo sgombero della palazzina. Perchè non è stato ordinato? Risponde Adduce: “Il problema è che si sono succeduti sopralluoghi da parte di istituzioni diverse con tecnici diversi e purtroppo il cerchio non è stato mai chiuso con quella che oggi riteniamo doveva essere la soluzione più saggia, cioè lo sgombero. Adesso non resta che attendere le decisioni della Magistratura, che sta valutando i verbali delle ispezioni. Secondo quello che mi hanno riferito sulla base delle ispezioni effettuate non è stato ordinato lo sgombero perchè non è stato valutato da parte dei tecnici un pericolo imminente. Non va dimenticato che il crollo può essere avvenuto anche a seguito delle numerose alluvioni che hanno interessato il territorio, tenuto conto che stiamo parlando di edifici senza alluvioni e l’acqua che si è infiltrata ha interessato la calcarenite su cui poggiano i muri portanti. Le cause possono essere diverse e non solo legate ai lavori in corso al piano terra per avviare un ristorante. Quindi adesso non resta che mettere in moto un circolo virtuoso pubblico-privato che possa garantire la sicurezza dei cittadini”.
Stessa risposta viene fornita dal comandante dei Vigili del Fuoco di Matera: “Il quadro scaturito dai controlli effettuati dai Vigili del Fuoco non era così critico da imporre lo sgombero e trattandosi di abitazioni private in questi casi è necessario rivolgersi a tecnici privati per avviare controlli più approfonditi”.
Michele Capolupo
Matera, crollo: riunione Comune, Regione, Protezione civile, Provincia, Vigili del Fuoco
Individuate le misure per la messa in sicurezza dell’area coinvolta dal crollo di una palazzina a Matera in vico Piave.
Su proposta dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Aldo Berlinguer, verrà istituita una task force tra Regione Basilicata, Comune e Provincia di Matera, e Università degli studi della Basilicata che avrà il compito di individuare il rischio residuo dell’area interessata dal crollo di una palazzina attraverso il monitoraggio a più larga scala al fine di conoscere lo stato reale del patrimonio edilizio pubblico e privato.
La decisione è stata resa nota nel pomeriggio di oggi nel corso di una conferenza stampa convocata dal Sindaco Salvatore Adduce a cui hanno partecipato l’Assessore Berlinguer, il comandante dei Vigili del Fuoco di Matera, Eugenio Barisano, il vicepresidente della Provincia di Matera, Angelo Garbellano, il capo della Protezione civile regionale, Giovanni De Costanzo, il dirigente generale del Dipartimento Infrastrutture, Mario Cerverizzo, i dirigenti del Comune di Matera, Giuseppe Montemurro e Francesco Paolo Tataranni.
Al termine di una riunione tecnica svoltasi in municipio in mattinata a cui ha partecipato anche il viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico, e dopo un attento sopralluogo effettuato in vico Piave, il tavolo di crisi ha stabilito le procedure con cui si interverrà immediatamente per mettere in sicurezza l’area anche al fine di consentire i rilievi che la Procura della Repubblica deciderà di operare.
E’ prevista una accurata individuazione del perimetro interessato dall’emergenza (“zona rossa”) che sarà oggetto di ordinanze di sgombero e di recinzione in modo da rendere inaccessibile l’area oggetto dell’intervento. In tal modo mentre sicuramente saranno coinvolte alcune limitate abitazioni prospicienti l’area del crollo, dall’altro sarà possibile consentire l’accesso e l’uso di alcune abitazioni che per precauzione erano state sgomberate.
L’amministrazione comunale ha già dato e continuerà a dare assistenza con il Settore servizi sociali a coloro che hanno dovuto abbandonare la propria abitazione. Per tali necessità è possibile rivolgersi al numero telefonico: 0835 / 241278.
La seconda fase, a cui si giungerà dopo un’ulteriore convocazione del tavolo, potrà prevedere, dopo gli ulteriori rilievi, la messa in sicurezza dei due fabbricati adiacenti tramite puntellamenti in vista delle decisioni sul loro destino.
“La città di Matera è stata profondamente colpita da questa tragedia e noi per primi siamo interessati a conoscere le cause di quanto accaduto. Gli accertamenti della magistratura a cui stiamo offrendo totale collaborazione faranno luce su una vicenda così grave. Siamo chiamati ad un supplemento di impegno e responsabilità come singoli e come comunità per difendere una cultura che innanzitutto si basa sul rispetto delle regole e sulla sostenibilità di qualunque intervento in ogni parte della città, dai Sassi al centro storico, dai quartieri ai borghi.
Sin dal primo momento e per tutta la giornata di sabato fino alle prime ore del mattino seguente – ha detto il sindaco, Salvatore Adduce – Vigili del Fuoco, forze dell’ordine, i tanti volontari della Croce Rossa italiana e della protezione civile, gli operatori del 118, e, naturalmente assessori e dipendenti comunali, dalla polizia municipale ai tecnici e addetti ai diversi servizi hanno operato in condizioni molto difficili e pericolose per trarre in salvo le persone colpite dal crollo e dare conforto ai cittadini coinvolti. A tutti va la profonda gratitudine della città.
Nei prossimi giorni saranno disposti controlli su cantieri in corso nell’area in modo da accertare eventuali difformità. Siamo fortemente interessati a comprendere le cause del repentino crollo ed abbiamo messo a disposizione degli organi inquirenti la nostra totale collaborazione.
“Insieme al Presidente Marcello Pittella – ha detto l’assessore Berlinguer – abbiamo espresso innanzitutto il cordoglio della Regione ai familiari della giovane donna morta nel tragico crollo. Siamo vicini alle persone sopravvissute e a tutti coloro che sono coinvolti dalla tragedia. Ai Vigili del Fuoco e alla protezione civile regionale esprimiamo gratitudine per l’impegno profuso. Il Governo regionale intende stare vicino alle istituzioni locali e individuare insieme a loro le iniziative da intraprendere. Non possiamo più assistere inermi di fronte a queste tragedie. Dobbiamo fare ogni sforzo possibile per rendere sicuri gli edifici nei centri storici. La Task force composta da tecnici comunali, regionali e dell’Università dovrà intervenire andando oltre la situazione contingente. In particolare, dovrà realizzare un attento monitoraggio del patrimonio edilizio pubblico e privato e definire una vera e propria “carta d’identità” dei singoli edifici individuando materiali di costruzione, passaggi di proprietà e eventuali lavori effettuati nel tempo. Molte volte ci troviamo di fronte a un problema culturale che tende a sottovalutare il rispetto delle regole. Dobbiamo tutti comprendere – ha concluso Berlinguer – che l’ambiente siamo noi”.
Dossier su palazzina vico Piave, precisazione Prefettura di Matera
Con riferimento all’articolo pubblicato in data odierna sul giornale “Il Quotidiano”, rubricato “Quel dossier ignorato”, si precisa che in ordine alle segnalazioni che pervengono a questa Prefettura – U.T.G., aventi ad oggetto problematiche di natura strutturale che involgono edifici insistenti su questo ambito territoriale provinciale, questo Ufficio, pur non avendo alcuna specifica competenza in materia, provvede a richiamare l’attenzione sul contenuto delle predette segnalazioni delle competenti autorità comunali, al fine della eventuale, conseguente adozione dei provvedimenti ritenuti necessari per la tutela dell’incolumità pubblica.
Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata dall’attore materano Domenico Fortunato sul crollo della palazzina di vico Piave Matera: “Matera ha smarrito la strada per essere Capitale Europea della “Struttura”.
Da giorni gli abitanti del palazzo crollato in vico Piave a Matera e della intera strada, denunciavano la presenza di crepe, rumori e movimenti dello stabile durante la notte, quando quei rumori sinistri e sordi e quegli smottamenti sono percepibili. A quegli abitanti, secondo i resoconti televisivi, è stato risposto che non c’era pericolo. Intanto sotto quel palazzo si stava lavorando per costruire un ” Locale ” Chi ha toccato cosa di ” Portante ” e di fondamentale per quello stabile? Chi ha effettuato, o non ha effettuato controlli? Chi ha concesso, o non ha concesso i permessi per i lavori? Chi costruiva, ha rispettato tutte le regole, ha agito nella legalità? Ora siamo tutti dispiaciuti per quello che è accaduto, per i feriti e per la morte di Antonella Favale, una giovane donna innocente e dal cuore d’oro. Ho visto in diretta televisiva l’estrazione dalle macerie di Nicola Oreste, Nico per gli amici, negli anni 60 e 70 in via Dante a Matera, quando giocavamo a pallone nel campetto dove oggi sorge la caserma dei carabinieri. Siamo rimasti tutti impressionati da quelle immagini. Una maggiore impressione arriva dalla televisione alle persone come me che vivono queste vicende in diretta da lontano, riconoscendo quelle strade della propria città di origine percorse infinite volte. Io non voglio piangere rassegnato questo dolore. Voglio che chi ha sbagliato paghi per gli errori e per le colpe che ha commesso. I Sassi si ergono a pochi metri da quella palazzina crollata da secoli e non sono mai crollati. È segno che gli antichi materani, i padri, gli antichi maestri, avevano discernimento e mestiere, rispetto per le tecniche di costruzione e delle regole etiche e morali. I figli hanno storto il legno di quella umanità. Se i Sassi sono patrimonio universale dell’umanità, il crollo di ieri fa parte di un altro patrimonio che gli uomini di buona volontà rifiutano, quello della disumanità. Kant scrisse che da un legno così storto come quello di cui è fatto l’uomo, non si può costruire nulla di perfettamente dritto. Da questo suo aforisma un altro grande filosofo, Isaia Berlin trasse il titolo per il suo capolavoro: ” Il legno storto dell’Umanità. ” Quel legno storto dell’Umanità da ieri rappresenta simbolicamente anche le responsabilità umane del crollo quel palazzo di Matera che non è stato più in grado di rimanere dritto. Secondo Isaia Berlin, Fra i valori irrinunciabili sui quali non bisogna configgere, ci sono quelli dell’uguaglianza e della giustizia. Oggi più che mai di questi valori c’è bisogno nella nostra bellissima città che ieri non è apparsa tale agli occhi di milioni di telespettatori. E bisogna ripristinare anche soprattutto i valori della nostra tradizione, quelli degli antichi cittadini materani che edificarono un insediamento unico al mondo che ci fa sempre inorgoglire ovunque. Se avessimo imparato la lezione degli antichi maestri materani, oggi non saremmo qui sgomenti. Matera ha smarrito la strada per essere Capitale Europea della “Struttura”. Dobbiamo rimetterci in cammino su quel tratturo antico e ricostruire secondo le regole.
Domenico Fortunato
Crollo palazzo vico Piave, nota Annale (ASRL): “Un piano per la messa in sicurezza di case ed edifici strategici”
L’impegno della nuova giunta regionale per la messa in sicurezza delle case e degli edifici strategici (scuole, uffici pubblici, strutture socio-sanitarie, ecc.), reso ancora più urgente dal crollo della palazzina a Matera, può ripartire dal piano approvato, su proposta del precedente assessore alle Infrastrutture, Opere pubbliche, Luca Braia, di riparto dei fondi oltre che per gli interventi di prevenzione del rischio sismico per l’annualità 2012, in ottemperanza all’ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione civile (a n.52 del 20 febbraio 2013), anche per l’ammodernamento e l’adeguamento funzionali delle case più vecchie.
A sostenerlo è il dirigente regionale dell’ASRL (Associazione Socialisti Riformisti Lucani) Antonio Annale ricordando che alla Regione Basilicata è stato assegnato un contributo relativo all’annualità 2012 di 710.681,63 per gli studi di microzonazione sismica e di 7.550.992,33 per gli interventi strutturali. Tre le linee di interventi finanziati: studi di microzonazione sismica; interventi di rafforzamento locale o miglioramento sismico o, eventualmente, demolizione e ricostruzione di edifici ed opere pubbliche d’interesse strategico per finalità di protezione civile; interventi strutturali di rafforzamento locale o miglioramento sismico o di demolizione e ricostruzione di edifici privati.
Garantire condizioni di sicurezza per i cittadini lucani che vivono in abitazioni che risalgono agli anni cinquanta-sessanta e che hanno subito interventi edilizi parziali o comunque inadeguati – afferma Annale – è un obiettivo che comunque deve coinvolgere i parlamentari lucani per individuare maggiori risorse finanziarie e i Comuni che devono indicare le priorità di intervento. E’ questa l’occasione per privilegiare programmi innovativi di edilizia con l’utilizzo di materiali in grado di garantire anche un altro obiettivo importante che è quello del risparmio delle famiglie sui consumi energetici.
Crollo palazzo vico Piave, cordoglio di Luca Braia
Esprimo cordoglio alla famiglia Favale e per la vita spezzata di Antonella che a 32 anni non potrà più coltivare il sogno di vivere la famiglia nella quale è diventata donna e di formarne una propria in cui coltivare e crescere l’amore per il suo Francesco Calculli e per il prossimo in difficoltà con il quale operava quotidianamente”.
E’ quanto afferma il consigliere regionale uscente del Pd Luca Braia, che ringrazia “per l’incredibile ed incessante lavoro svolto i volontari della associazioni volontari della Protezione Civile, le Forze dell’Ordine e soprattutto i Vigili del Fuoco che ancora una volta con la loro straordinaria abilità e competenza sono riusciti a trarre in salvo due delle tre persone rimaste sotto quelle macerie sin dalle prime ore della giornata compiendo un autentico miracolo nelle condizioni determinatesi dopo il crollo”.
A parere di Braia “uno squarcio non si è aperto solo nel centro storico della nostra città, ma nel cuore e nell’anima di ogni cittadino di Policoro, di Matera e dell’intera Basilicata. Episodi drammatici come quelli accaduti a Matera non possono ripetersi ai giorni d’oggi, soprattutto se risultano anche appena prevedibili. Al doveroso silenzio ed alla profonda riflessione di queste ore deve seguire adeguata ed immediata azione e reazione positiva e costruttiva, finalizzata a ‘comprendere’ e ed a ‘prevenire’ possibili criticità future”.
“Un piano di verifica e monitoraggio di tutti gli edifici pubblici e privati (formazione anagrafe immobiliare), sulla scorta di quello iniziato per gli edifici e le infrastrutture post alluvione – aggiunge ancora Braia -, sotto l’aspetto della tenuta statica in un territorio critico sotto l’aspetto sismico e idrogeologico come quello di Basilicata, è una priorità irrinunciabile che però non può bastare. Il tutto infatti va legato ad una rinnovata responsabilità e nuova coscienza civica da formare sin dalla scuola in cui semplificazione amministrativa e inflessibilità del rispetto delle procedure e delle prescrizioni autorizzative devono trovare una modalità di coesistere anche attraverso l’utilizzo delle tecnologie oggi disponibili, da inserire in un nuovo quadro normativo da rendere di facile e semplice applicazione”.
“Rilanciare le attività di controllo anche attraverso il coinvolgimento, oltre che delle istituzioni, anche dei vigili del fuoco, delle associazioni di volontari di protezione civile opportunamente addestrati e delle associazione dei professionisti, con il coordinamento della Regione – conclude Braia -, deve poter rendere possibili e celeri le attività di censimento e soprattutto di controllo per evitare abusi e inadempienze che spesso possono essere causa di tragedie immani”.
La fotogallery sul vertice per il crollo in Vico Piave (foto www.sassilive.it)
La fotogallery sul vertice per il crollo in Vico Piave (foto www.sassilive.it) e sopralluogo sul luogo della tragedia
Patetici… e pericolosi
Domanda senza nessuna ipocrisia….
SOLO ORA CI SI RIUNISCE TUTTI ASSIEME?? TECNICI, DIRIGENTI, VIGILI DEL FUOCO E SINDACO??
Quando era stato fatto il sopralluogo con quanlche dubbio strutturale niente….nessuna riunione tecnica?? (è una domanda sia ben chiaro)
I miei complimenti…per voi l’importante è apparire in foto!!
Ma questa mattina vi era una Foto più triste in Mediateca!!
aggiungo: Potevate aspettare 1 giorno in più per quella riunione!!
Oggi era LUTTO CITTADINO, il Suo giorno!!!
CHE SCHIFO!!
PER FARE CHE?? O COSA?? …ORDINARE E METTERE A POSTO QUALCHE CARTA DELL’UFFICIO TECNICO???? DIO CE’ E MI AUGURO QUALCHE AVVISO DI GARANZIA IMMEDIATO!!!!
beh! come al solito Adduce è pasticcione. Parla , parla e non dice nulla.
Cerco di commentare per quello che emerge e non mi piace farlo sulla disgrazia.
I Vigili del Fuoco fanno il sopralluogo e conoscendo il Corpo sarà stato fatto in maniera seria e cosciente ed hanno dato alcune prescrizioni non richiamate perchè coperte , a questo punto, da segreto istruttorio.
La Prefettura si è immediatamente tirata fuori , non ha perso tempo. E’ del resto un ufficio, secondo me inutile, che potrebbe essere soppresso facendoci risparmiare alcuni soldini, che sono sempre scarsi. E’ prassi costante della Prefettura tirarsi fuori un pò da tutto salvo farsi vedere, il capo, alle cerimonie .
Resta il Comune. Cosa ne ha fatto il Comune di quel verbale ricevuto dai Vigili del Fuoco? L’ufficio competente si è preoccupato di andare a verificare se la ditta che eseguiva alcuni lavori ha messo in atto le prescrizioni ricevute? Non è più probabile che siano finite semplicemente in un cassetto, conoscendo il casino che regna sovrano in Comune è “possibile”. Adduce è bravo a convocare le conferenze stampa: quello si, ad organizzare gli uffici non ci pensa nemmeno: ci pensa il partito
Il mio condominio sta aspettando da mesi una risposta ad una denuncia fatta al comune per lavori abusivi.
Mi chiedo se da domani qualcuno risponderà prima che succeda qualcosa di tragico.
Poi i politici non facessero quelle espressioni ricche di meraviglia davanti alle telecamere…
Per Abiusi le colpe sono sempre e comunque di Adduce;il suo sport preferito è sempre stato quello di dire sempre no, di cercare colpe anche quando è evidente che non ci sono e di opporsi sempre e comunque, tanto che in alcune occasioni si dimentica di aver sostenuto,tempo prima, quello che ora contesta.Noto che ora prende di mira anche la Prefettura ed in particolare il Prefetto che, a mio parere, è uno dei pochi punti di riferimento che abbiamo a disposizione per disponibiltà, competenza e senso dello Stato.
Adduce = ipocrisia pura!
io una cosa proprio non l’ho capita!….(.è stato lanciato l’allarme per il precario stato di conservazione delle abitazioni lucane)….ma se nella palazzina sono stati eseguiti dei lavori di ristrutturazione come mai è crollata?……piuttosto direi che sono stati eseguiti dei lavori di manomissioni della struttura!…perchè tirare in ballo argomenti che servono solo a deviare o confondere le responsabilità reali di quanto accaduto?…siamo in italia purtroppo!
Sarebbe bello se adduce si soffermasse a leggere le puttanate che ha detto.il cerchio nei controlli fatti sull’ edificio non si é chiuso……….? E di chi é la colpa?di coloro che hanno chiamato e hanno aspettato invano? Vergogna adduce, il comune, i vigili urbani, coloro che hanno fatto i sopralluoghi, chi lavorava e in fine tutti coloro che in questo momento, vedi braia, fanno…………campagna elettorale.Cazzetta, facci vedere se esiste giustizia
fra qualche giorno ,quando le luci dei media spariranno, saranno in pochi a ricordarsi di Antonella.
Noi materani ritorneremo nella nostra indifferenza, il dramma delle famiglie che hanno subito questa tragedia, rimarra solo sulle loro spalle.Per la giustizia possiamo fare affidamento, solo sul Padreterno.
Adduce è sembre bravo ad intervenire alle tragedie, come è bravo a dimenticarsene subito dopo.
che schifo di sindaco…mi fa pena… Meno male che tra un anno va a casa e sparirà per sempre davanti alle palle……
Cacciatelo con un bel calcio nel c… e rimandatelo a ferrandina a pascolare le pecore che solo quello può fare…… Pastorello incapace…….
La politica “interessata” ha spostato il dirigente al Personale all’Ufficio Tecnico, e difatti del dirigente non c’è ombra nelle foto e riunioni ufficiali, e nomina il segretario GENERALE A CAPO DEI vIGILI uRBANI.
Questo è il risultato delle scelte “addomesticate” della politica nella gestione dell’organizzazione degli uffici.
Ringraziamo
i politici locali e amministratori farebbero bene a non mostrarsi troppo in prima fila, questo se qualcuno non lo ha ancora capito (credo che però lo abbiano già capito tutti!) è un tipico caso di “mala amministrazione”
State tanquilli ragazzi, hanno trovato il colpevole di questa tragedia, è sicuramente l’alluvione dei mesi scorsi, parole testuali “L’acqua che si è infiltrata ha interessato la calcarenite su cui poggiano i muri portanti”. In questo modo sono tutti fuori responsabilità e finirà tutto in una bolla di sapone. Spero solo che in nome di ANTONELLA si a fatta giustizia vera.
LA COSA INCREDIBILE CHE IL LUOGO DELLA TRAGEDIA E’ DIVENTATO IL POSTO PER LA PASSERELLA DI AMMINISTRATORI LOCALI CON TANTI CONSIGLIERI ED ASSESSORI CHE SI SO MESSI PURE L’ELMETTO E CHE SI FACEVANO NOTARE PER L’INTRAPRENDENZA…INCREDIBILE ED ASSURDO….MA A CHE SERVE SE SUL POSTO CI LAVORANO AUTORITA’ COMPETENTI E PROTEZIONE CIVILE CON TANTO DI PATENTINO E BREVETTI PER IL SOCCORSO???? CHE VANNO A FARE I CONSIGLIERI??? PER ME SONO SOLO PAGLIACCI TRAVESTITI!!!!
Propongo per gli sfollati di via piave rimasti senza casa di occupare le scuole tipo quella in via bramante ed utilizzarle come case temporanee in attesa di nuova sistemazione……. Diamo un tetto anche a loro oltre ad ospitare abusivamente nelle scuole lavavetri…….. Queste persone anche hanno bisogno di un tetto ora….