Riceviamo e pubblichiamo una nota di Nicola Bonelli dell’associazione Fontamara in cui viene affrontata la questione del crollo del tratto di carreggiata sulla statale 407 Basentana che ha interessato il viadotto Calciano 2.
Attenzione! A distanza di un anno dal crollo del tratto di carreggiata in sinistra, ora è a rischio il pilone che sostiene la carreggiata in destra. In corrispondenza di detto pilone la corrente ha scavato il fondo alveo, abbassan-dolo di oltre 4 metri sotto il piano di spiccato: il plinto di fondazione è totalmente scoperto.
I pali sottostanti sono fuori terra per 2 metri d´altezza, e quindi sottoposti ad un imprevisto carico di punta; sono attraversati dalla corrente, e quindi esposti al suo effetto demolitore in caso di piena.
Sono queste le stesse condizioni in cui si trovava (prima della piena) il pilone crollato nel marzo 2011. Alla prossima piena potrebbe crollare anche il pilone in destra.
Ed allora: addio Basentana.
La causa che provoca tutto questo è quella che ho più volte denunciato negli anni scorsi: incisione del fondo alveo causato dalla corrente e conseguente scalzamento delle fondazioni. E’ un fenomeno erosivo naturale: causato da morfodinamica fluviale e ricorrente nei fiumi a fondo mobile come il Basento.
Nella lettera dell´aprile 2011 descrivo il problema e ne suggerisco la soluzione.
Purtroppo per la povera Basentana al problema si aggiunge la sfortuna di essere capitata nelle mani di Tecnici Ignoranti e Irresponsabili: non hanno capito un cavolo e non gliene frega niente.
Assistiamo da 16 anni a questa parte – sotto i viadotti di “Calciano 1” e “Calciano 2” – ad una sequenza (demenziale e grottesca) di interventi cervellotici ed auto-riproducenti.
Con gabbioni, macigni, micropali e tanta improvvisazione, hanno fatto e rifatto interven-ti, senza mai venire a capo del problema.
Interventi che la corrente scombussola, travolge, distrugge e spazza via, e che nel loro insieme si sono rivelati un inutile spreco di pubbliche risorse.
Rincorrono il problema ma non lo risolvono: per fronteggiare l´erosione sotto una campata deviano la corrente sotto un´altra. Ma non fanno in tempo a riparare lo sfascio sotto la prima, che è già pronto uno sfascio maggiore sotto la seconda. E così via all´infinito: da un viadotto all’altro. Siccome di campate ce ne sono 36, non riescono a star dietro al fenomeno da loro stessi ingenerato. Perciò ogni tanto ci scappa un crollo…
E non è escluso che al prossimo crollo ci scappi anche il morto…
Poveri noi…in quali mani siamo finiti.
Nicola Bonelli – Fontamara
non sono ignoranti, sono solo corrotti…è diverso 😉
cosa ne pensi e giusto che la lora corruzzione potrebbe costare la vita a qualche innocente