Dopo due atti di sciacallaggio, registrati il 24 settembre e il 23 ottobre scorsi l’Asm ha deciso di chiudere il Cup, centro unico di prenotazioni che è stato trasferito da qualche mese in via Matteotti all’interno di un condominio. Sulla vicenda interviene il consigliere regionale Piergiorgio Quarto, che chiede di riaprire il Cup in via Matteotti a Matera.
Legittimo l’intervento del Consigliere regionale Quarto, ma probabilmente sarebbe opportuno trovare una collocazione migliore per un ufficio di questo tipo, visto che in prossimità del portone di via Matteotti dove era stato trasferito il Cup si registravano assembramenti che sono vietati in questa fase di emergenza sanitaria.
Michele Capolupo
Di seguito la nota integrale.
“Allo stato dei fatti il Cup ancora oggi è chiuso. Infatti non ci sono novità positive sulla riapertura del centro unico di prenotazioni di via Matteotti. Tutto tace. Si resta perplessi nel dover constatare che una struttura di tale importanza al servizio dei cittadini, dal 24 ottobre resta chiusa. Il motivo preponderante che ha prodotto siffatta situazione è da ricondurre a due atti di vandalismo subiti dai locali che ospitano la struttura. Sembra paradossale il dover prendere atto che da allora le Asm non hanno posto in essere alcuna valida iniziativa per riaprire in tempi brevi una struttura importante e ancor più essenziale in questo periodo pandemico derivante da covid 2019”. Lo dichiara il consigliere regionale di Basilicata Positiva Piergiorgio Quarto che aggiunge: “I cittadini infatti necessitano di strumenti ed opportunità che rendano meno gravoso il disagio non più di un momento purtroppo, subito e sopportato da tutti. Parlare poi di chiusura a tempo indeterminato come dichiarato dalla Asm appare un arcano non facilmente decifrabile, quasi ci trovassimo di fronte ad una problematica, la cui complessità richieda tempo e magari decisioni meditate e rischiose per avviare una pronta riapertura. Nulla di tutto ciò. Diventerebbe egualmente grave il dover considerare poi che una società civile, forte, radicata nei sani principi debba alzare bandiera bianca, darla vinta a chi diventa espressione con il proprio agire violento e delinquenziale della totale negazione di siffatti valori”. “Basta con le forme di inerzia reiterata ad ogni costo – dice – frutto di negligenza ingiustificata e poco buon senso, il Cup non può continuare a rimanere chiuso. Utilizzerò ogni strumento in mio possesso per rendermi parte diligente affinchè le autorità competenti rispondano di questa continuata nullafacenza. Stiamo vivendo tutti un periodo dalla portata storica, gravissimo nei suoi effetti, le cui reali conseguenze finiranno col caratterizzare il prossimo ventennio, non è possibile proprio in questo marasma di guai accettare senza colpo ferire lo status quo descritto e continuare a farci del male da soli, senza un perché valido, un motivo serio e plausibile”. “La collettività – conclude Quarto – è stanca di subire la non curanza e le inerzia delle istituzioni, ha perciò pieno titolo a lamentarsi e ad auspicare interventi pronti e risolutivi. Da parte mia diventa doveroso denunciare il perdurante disservizio sopra descritto a tutte le autorità politiche responsabili di un tale guaio indipendentemente dal colore politico di appartenenza. Matera e i materani non meritano di continuare a patire disagi, disservizi e inefficienze frutto di lassismo e di mancanza di sensibilità operativa”.