Il portavoce del Comitato Sassi Enzo Di Pede ha inviato alla nostra redazione una nota a margine dell’incontro con il Prefetto di Matera Luigi Pizzi per denunciare le situazioni di degrado presenti negli antichi rioni Sassi. Di seguito la nota integrale.
Quando i nostri parlamentari alla fine degli anni ottanta scrissero la legge 771 furono ispirati dall’idea di recupero e di rivitalizzazione degli antichi rioni Sassi, perché investire sulla conservazione potesse ricordare alle future generazioni le tradizioni, il modus vivendi dei nostri nonni e dei nostri genitori. Altra idea ispiratrice fu sicuramente la tutela di un paesaggio, gioiello unico al mondo, che ha meritato in seguito l’inserimento della lista del patrimonio dell’umanità.
Purtroppo le amministrazioni comunali succedutesi nel tempo non hanno fatto nulla di concreto e i piani attuativi di rivalorizzazione approvati sono rimasti solo sulla carta. Il manuale di recupero, redatto da un insigne esperto professionista di origine locale, ma di fama internazionale, prof. Arch. Amerigo Restucci, non è stato rispettato, nemmeno da chi era ed è tuttora preposto al controllo del territorio.
I nostri vissuti di residenti ed operatori sono molteplici e variegati. Ci confrontiamo, cerchiamo di condividerli e evidenziarli nel tentativo di risolvere le criticità, ma da un po’ siamo stanchi anche di far questo. Ci sentiamo sempre più trascurati, orfani di un padre comprensivo, attento ai nostri bisogni ed alle nostre esigenze elementari. Divide et impera , questa sembra la sola logica seguita dai nostri governanti locali. Interventi a macchia di leopardo, finalizzati ad accontentare i furbetti del quartierino a discapito degli altri.
Tutto ciò ci sta conducendo alla solitudine, al menefreghismo, all’apatia, alla rassegnazione.
In alcuni casi sta causando anche l’omertà, nella speranza di poter essere, prima o poi, annoverati nell’elenco dei “furbetti” per curare solo ed esclusivamente i propri interessi.
Penso che le nostre problematiche meritino una attenzione maggiore, più di quanto non abbiano fatto le pubbliche strutture sino ad ora. La nostra comunità ha bisogno di una maggiore “solidarietà” che consenta di vivere negli antichi rioni onorevolmente e non nell’abbandono, nel degrado e nell’anarchia totale.
L’Amministrazione Comunale non è stata mai molto attenta alle nostre recriminazioni, ha escluso ogni forma di dialogo diretto, se non in alcune rare circostanze; anche quando l’incontro è avvenuto non è stato mai un vero confronto e le proposte di mediazione non sono state mai prese in considerazione, così come quelle poche, ma essenziali richieste fondamentali per soddisfare i bisogni della nostra collettività che ha investito le proprie risorse, fisiche ed economiche, perché innamorati dei rioni Sassi.
Se è vero che l’ente pubblico ha un ruolo di programmazione e/o pianificazione, è vero anche che questo ruolo deve essere espresso con la piena partecipazione, con il confronto democratico e non con l’imposizione.
Abbiamo esposto le nostre difficoltà anche al Vescovo in occasione della sua visita pastorale ai nostri rioni ed oggi le abbiamo estese, per renderlo partecipe, al Signor Prefetto in qualità di istituzione più importante nel nostro territorio
Ci ha ricevuti con sollecitudine e ci ha ascoltati con attenzione mentre esponevamo l’elenco dei nostri annosi problemi. In realtà avremmo voluto chiacchierare della storia, delle leggende, degli aneddoti raccontati dai nostri genitori sul vissuto socio-economico dei Sassi, ma invece, ancora una volta, siamo stati costretti ad esporre problematiche che condizionano quotidianamente il nostro vivere quotidiano di gente comune che “deve lavorare per vivere!” anche al nuovo illustre interlocutore.
Tra le varie criticità, abbiamo voluto evidenziare la chiusura (solo alle autovetture!!!) di via Casalnuovo angolo via Buozzi per pericolo di crollo. Nonostante i lavori urgenti e di messa in sicurezza siano stati eseguiti in breve tempo, la strada rimane ancora chiusa e ciò sta creando moltissimi disagi a tutti, compresi i turisti che non possono contare su una adeguata segnaletica stradale. Chissà quando si potrà mettere la parola fine ad una querelle che, a quanto pare, è prettamente condominiale.
Altro annoso problema è quello della pubblica incolumità. La mancata bocciardatura delle basole, soprattutto agli ingressi di via Buozzi e via D’Addozio, crea notevoli problemi sia per i pedoni che per le automobili. In questi giorni di pioggia abbiamo più volte assistito a scivoloni incredibili da parte di turisti, per fortuna senza gravi conseguenze.
Approfittando della presenza del neo Questore abbiamo richiesto un maggior controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine, denunciando sia l’intensificarsi di furti, occupazioni di immobili privati e pubblici, da parte di soggetti arroganti e pericolosi, sia l’abusivismo commerciale in entrambi i rioni.
Abbiamo, infine, per non abusare della disponibilità all’ascolto del Prefetto, suggerito l’insediamento di un centro polifunzionale di riferimento istituzionale, con primo soccorso sanitario, posto di polizia e info-point, a cui i turisti possano fare riferimento ed evitare l’adescamento da parte dei soliti “ignoti”. A tal scopo potrebbero essere utilizzati i locali comunali già sede di sala matrimoni ubicati presso il convento di Santa Lucia ed Agata Vecchia a piazza Porta Pistola. L’info-point avrebbe il duplice vantaggio di recuperare e valorizzare il punto panoramico della piazza che da anni è occupata per più di un quarto da una discarica a cielo aperto, circondata da una orrenda staccionata in legno.
In conclusione abbiamo formalmente invitato il signor Prefetto ed il signor Questore a fare una passeggiata nei Rioni Sassi per mostrare la nostra vera realtà che è ben lontana da ciò che viene sempre ostentato.
Il portavoce del Comitato Sassi Enzo Di Pede.
La fotogallery di alcune situazioni di degrado denunciate dal Comitato Sassi