Nicola Plasmati in una nota denuncia lo stato di degrado in cui versano i Sassi di Matera e allega anche una serie di scatti fotografici che documentano i rifiuti abbandonati per strada. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
vi scrivo e documento in merito allo stato di degrado in cui versano i Sassi di Matera, il cui assessore è l’ agronoma Paola D’Antonio.
Come appare evidente dalla foto riportata, nei Sassi non viene fatta fare neppure l’ordinaria manutenzione per liberare le griglie di scolo dell’acqua piovana. Griglie intasate da detriti quali terriccio e pietrisco. La foto prodotta è una, ma vale per tutte dato che il 90% di questi canaletti di sfogo collocati a bordo strada, è ostruito creando non pochi disagi in caso di pioggia.
Inoltre, come dimostrato nelle successive foto, in assenza di un piano strategico per la raccolta dei rifiuti nei Sassi di Matera, gli stessi rifiuti vengono accantonati in aree dedicate alla sosta dei motoveicoli oppure in altre aree sempre non idee e visitate dalle volpi.
Tutto questo non è degno per una società che ambisce a definirsi civile, figuriamoci capitale europea della cultura, ma soprattutto che figura facciamo nel mostrare ai turisti, i nostri Sassi ridotti in questo stato di incuria? E’ pur vero che i rifiuti non possono essere tenuti in casa. Manca nei Sassi un adeguato piano per la raccolta dell’immondizia.
Viene allora da chiedersi, ma l’assessore ai Sassi ed i suoi dirigenti e funzionari di settore, cosa fanno? Hanno chiare le loro mansioni lavorative? Sono a conoscenza del flusso di turisti che percorrono i rioni sassi?
Personalmente ritengo che il curriculum vitae dell’assessore ai Sassi, in questione la dott.ssa Agronoma Paola D’Antonio, non sia adeguato per questo tipo di poltrona, per la quale meglio sarebbe stato nominare una persona più qualificata, ad esempio un ingegnere, un architetto, un prof.di storia o meglio ancora un manager del turismo.
Ad ogni modo, per capire che i canali di sfogo dell’acqua piovana vanno liberati attraverso una banale ed ordinaria manutenzione, al fine consentire il regolare deflusso delle acque, non occorre alcuna laurea, ma soltanto buon senso ed un minimo di impegno da parte degli amministratori/funzionari pubblici.
Riguardo poi la raccolta dei rifiuti nei rioni Sassi, sarebbe bene che il piano strategico particolareggiato, fosse redatto da persone più competenti e possibilmente con esperienza internazionale dato che siamo una capitale europea della cultura.
Con osservanza Nicola Plasmati