Il comitato di genitori a tutela dell’istituto comprensivo Padre Pio da Pietrelcina di Piticci ha inviato una lettera aperta all’assessore regionale Roberto Cifarelli e per conoscenza al governatore Marcello Pittella, al presidente del Consiglio regionale, Vito Santarsiero, al Presidente IV Commissione del Consiglio Regionale di Basilicata, Vito Giuzio, al rappresentante del Tavolo Tecnico Inter istituzionale di Basilicata, Anna Pedio, al sindaco di Pisticci, Viviana Verri e ai segretari dei sindacati Cisl Scuola, Cgil, Uil e Snals per contestare i contenuti della lettera aperta già inviata dal comitato di genitori e famiglie dell’Istituto comprensivo Orazio Flacco di Marconia, già pubblicata dalla nostra redazione. Di seguito il testo integrale.
Gentilissimo Assessore Cifarelli,
noi genitori dell’I.C. “Padre Pio da Pietrelcina” torniamo a scriverLe a proposito dell’ormai tanto discussa vicenda relativa al dimensionamento scolastico, una vera emergenza per la comunità di Pisticci, che solo occhi miopi non vogliono vedere.
Nell’ultima settimana la stampa locale ha riportato due lettere a Lei indirizzate, provenienti dai docenti e dai genitori dell’I.C. “Q.O.Flacco” che Le prospettano una realtà certamente non veritiera, utilizzando toni astiosi e, a nostro parere, poco consoni a degli educatori.
Abbiamo infatti letto, basiti, la dichiarazione di guerra proveniente da coloro che dovrebbero educare i nostri figli: leggiamo che l’istituto Monreale diventerebbe una sorta di “testa di ponte” funzionale ad una “guerra permanente finalizzata all’accaparramento di iscrizioni all’uno o all’altro istituto”, che i bambini verrebbero utilizzati come “oggetti utili a rimpinguare il numero degli iscritti da innalzare in un vessillo: Quota 600” e frase, ancora più grave, “se è guerra, sarà guerra!”.
Ma da chi sarebbero formati gli eserciti contrapposti? Da una parte gli allievi dell’I.C. “Padre Pio da Pietrelcina” che potrebbero trovarsi con una scuola sotto dimensionata già dalle prossime iscrizioni all’anno scolastico 2019-2020, poiché il numero degli alunni, già oggi, 28 novembre 2018, è pari a 597 ed è in continuo decremento. Dall’altra parte gli allievi dell’I.C. “Q. O. Flacco” che, lasciando inalterato l’attuale piano di dimensionamento, si potrebbero trovare con una Scuola Secondaria di 1° grado divisa tra due dirigenze, come da proposta formulata dalla Dirigente scolastica dell’I.C. “Q. O. Flacco”, disposta a “cedere” le sezioni D ed E della Scuola Secondaria di 1° grado di via Quattro Caselli all’ I.C. “Padre Pio da Pietrelcina”, pur di mantenere il plesso di Monreale.
La domanda che ci poniamo è: “Cui prodest?”.
La tanto paventata perdita della continuità didattica degli alunni dell’I.C. “Q. O. Flacco”, in caso di assegnazione alla dirigenza di Pisticci del plesso di Monreale, non è infatti un effetto automatico, ma avverrebbe solo nel caso in cui gli insegnanti di Monreale preferissero rimanere nella graduatoria dell’Orazio Flacco, anziché continuare ad insegnare nelle classi di Monreale entrando nella graduatoria del nuovo istituto. Pertanto gli insegnati di Marconia per essere coerenti con le loro affermazioni dovrebbero rimanere nei plessi di
attuale permanenza così la continuità didattica, agli alunni, non verrà meno. Noi genitori abbiamo ben compreso che i numeri sono un’emergenza reale ed attuale e che non abbiamo certamente il tempo di sperare in una deroga al limite dei 600 alunni previsto per il mantenimento dell’autonomia scolastica dei comuni non montani come Pisticci.
Di certo non possiamo permettere, e non lo permetteremo, che i nostri figli perdano le opportunità didattiche e la qualità dell’offerta formativa di una scuola dove è presente il Dirigente Scolastico, come abbiamo già illustrato nella nostra precedente missiva a Lei indirizzata.
Siamo certi che la sensibilità e il buon senso, subito mostrati da Lei (e dai componenti dei tavoli inter istituzionali) verso gli alunni del comune di Pisticci negli incontri tenutisi con i genitori di entrambi gli istituti lo scorso agosto, in pieno periodo feriale, non è dovuta all’indennità di carica (stipendio) che percepisce come assessore regionale, ma alla Sua disponibilità verso un problema di cui ha colto subito, e di questo La ringraziamo, la delicatezza e l’importanza per il futuro della comunità.
Confidiamo, dunque, che il Consiglio Regionale saprà decidere senza farsi condizionare da proclami di guerra e continui travisamenti della realtà e che si possa finalmente mettere un punto fermo, ispirato alla tutela degli alunni di tutto il territorio di Pisticci, su una vicenda che ha generato un’insana conflittualità nell’ambito di un’unica comunità, offrendo ai nostri figli un pessimo insegnamento.