All’Assessore all’Urbanistica del Comune di Matera
Sollecitazione all’avviamento di procedure per l’approvazione della Commissione per la qualità architettonica e paesaggistica.
Nei giorni scorsi la nostra associazione “Diritti di Cittadinanza” è stata invitata da alcuni cittadini e professionisti, da sempre impegnati sul fronte della tutela e della promozione del valore del paesaggio e della pianificazione urbanistica della Città, a riprendere l’iniziativa civica di sollecitare l’Amministrazione Comunale ad apporre modifiche al regolamento edilizio con l’istituzione della Commissione per la qualità architettonica e paesaggistica.
Ancora nello scorso settembre la nostra associazione era intervenuta in tal senso presso l’Amministrazione Comunale con una serie di proposte sugli strumenti operativi e sugli obiettivi da perseguire con l’istituzione anche a Matera della detta Commissione, al fine di onorare la migliore storia urbanistica e paesaggistica della nostra Città, la quale proprio sulla cultura del suo territorio può scommettere per prospettive certe di sviluppo economico e di progresso civile.
Si allega alla presente istanza il documento con cui in data 8 settembre 2010 l’associazione presentò al Sindaco e all’Assessore all’Urbanistica le sue proposte, le quali, ancorché giudicate molto favorevolmente da quest’ultimo (ed anche dal Presidente della Commissione Consiliare per l’Urbanistica), a tutt’oggi non hanno trovato concreto spazio nelle sedi decisionali competenti (Giunta, Commissione consiliare, Consiglio Comunale).
In verità a fine gennaio scorso l’Amministrazione Comunale con un comunicato dell’Ufficio Stampa annunciava la pubblicazione di un avviso per la selezione dei componenti di una Commissione per la qualità architettonica e del paesaggio.
La nostra associazione “Diritti di Cittadinanza” fece subito presente agli organi di informazione, da cui fu interpellata al riguardo, che la commissione che il Comune intendeva istituire, e per la cui composizione si invitavano i professionisti interessati a presentare apposita domanda, non aveva molto in comune con gli obiettivi della Commissione per la qualità architettonica e paesaggistica che dovrebbe valutare i progetti di costruzioni pubbliche e private e degli interventi sul territorio, e la cui formazione e competenze andrebbero disciplinate con modifiche da portare al vigente regolamento edilizio comunale.
Infatti il detto Avviso pubblico emanato dal Dirigente comunale lo scorso 27 gennaio riguardava la formazione di una commissione di tecnici per lo svolgimento delle funzioni amministrative prima esercitate dagli organi e uffici regionali “relativamente al rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche, e successivamente subdelegate ai comuni in base all’art. 7 della L.R. n.50/1993, modificato dall’art. 38, comma 3 della L.R. n. 7/1999”: non rientrerebbero quindi nelle sue competenze anche le valutazioni, di ordine storico-estetico-culturale, sulla qualità architettonica degli interventi pubblici e privati, che invece dovrebbero caratterizzare l’operato della commissione da noi proposta.
L’associazione “Diritti di Cittadinanza” pertanto torna a sollecitare l’Assessore all’Urbanistica ad avviare le procedure amministrative per le modifiche del regolamento edilizio al fine di pervenire finalmente anche a Matera alla istituzionalizzazione della Commissione per la qualità architettonica e paesaggistica, magari coordinandone attività e funzioni con quelle affidate all’organismo indicato nell’Avviso pubblico di cui prima.
Si potrà sperare, così facendo, di impedire, sia pure in parte, interventi ad iniziativa sia privata che pubblica non in sintonia con il prestigio e la qualità delle costruzioni con cui un tempo la Città si è accreditata nell’opinione pubblica e nella valutazione degli urbanisti.
L’attivazione della Commissione è tanto più urgente in quanto destano vive preoccupazioni per le sorti del paesaggio e della qualità architettonica della Città le conseguenze che potrebbero derivare dall’attuazione del cosiddetto “Piano Casa”.
Anche la realizzazione di opere pubbliche dovrebbe preventivamente essere sottoposta alla valutazione di impatto paesaggistico ed architettonico-urbanistico: si pensi ad esempio alla discussione che coinvolse storici e personalità della cultura urbanistica internazionale per la pavimentazione della Piazza della Signoria di Firenze. Matera, che punta molto sulla cultura del territorio non solo in vista della candidatura del 2019, merita una sempre maggiore attenzione per il rispetto della sua storia.
A tal riguardo è il caso di segnalare quanto recentemente dichiarato (v. “Il Quotidiano della Basilicata”, 30 marzo 2011, p.28) dal Presidente della Federazione di Basilicata dei dottori agronomi e forestali dott. Carmine Cocca a proposito della cura del verde urbano nel Parco del Castello: egli auspicava “una svolta nella pianificazione del verde urbano, ritenendo di dover porre l’accento che l’importanza dei parchi urbani si basa anche e soprattutto sull’arredo urbano verde determinato dagli alberi, dagli arbusti e dalle fioriture…più che su interventi strutturali (percorsi, muretti, parapetti, etc.) che, seppure importanti, devono costituireun utile elemento nel più generale progetto di integrazione del parco”.
In attesa di un riscontro alla presente si porgono distinti saluti.
Il presidente Angelo Bianchi
Al Sindaco
All’Assessore comunale per l’Urbanistica
Al Presidente della Commissione Consiliare comunale per l’Urbanistica di Matera
Commissione per la qualità architettonica e paesaggistica
L’ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO CIVICO “DIRITTI DI CITTADINANZA” RITIENE CHE, PER SALVARE QUEL CHE RESTA DELLA GRANDE STORIA URBANISTICA DI MATERA, OCCORRE RIPRENDERE CON SOLLECITUDINE IL DISCORSO SULLA MODIFICA AL REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE CON LA PREVISIONE DELL’ISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE PER LA QUALITA’ ARCHITETTONICA E PAESAGGISTICA.
La nostra Città, con la storia della sua qualità urbana, architettonica, ambientale e paesaggistica, ha infatti nella cultura del suo territorio la risorsa più preziosa di cui dispone e che occorre saper con lungimiranza tutelare e valorizzare, per assicurare una prospettiva di speranza e di progresso per la comunità.
Consapevoli di tale assunto, alcuni di noi, con la consulenza di professionisti esperti, nel periodo 2003- 2004 si fecero promotori di un dibattito sulla stampa per segnalare all’Amministrazione Comunale, allora presieduta dal Sindaco Michele Porcari, la necessità che anche a Matera, come in altre realtà, più sensibili al problema (v. per tutte il Comune di Bologna, con il suo RE del 2003, in attuazione della Lr. n.31/2002), fosse istituita, con apposita modifica del regolamento edilizio, la Commissione comunale per la qualità architettonica e paesaggistica.
Venne predisposta una precisa proposta e sottoposta all’esame della Giunta Comunale e anche della competente Commissione Consiliare, nella quale si faceva, tra l’altro, puntuale riferimento a principi ed orientamenti:1) della Costituzione (art. 9: “La Repubblica.. tutela il paesaggio e il patrimonio artistico della Nazione”); 2) della CEE (Dirett. 85/384 del 10.6.1985: “la creazione architettonica, la qualità edilizia, il loro inserimento armonico nell’ambiente circostante e il rispetto del paesaggio e dell’assetto del territorio urbano, nonché del patrimonio collettivo e privato rivestono interesse pubblico”); 3) del Consiglio UE del 12.1 2001 (“Una architettura di qualità, migliorando il quadro di vita ed il rapporto dei cittadini con il loro ambiente, sia urbano che rurale, può contribuire efficacemente alla coesione sociale nonché alla creazione di posti di lavoro.. e allo sviluppo economico regionale… Pertanto il Consiglio incoraggia gli Stati membri ad intensificare gli sforzi per una migliore conoscenza e promozione dell’architettura e della progettazione urbanistica…. nonché per una maggiore sensibilizzazione e formazione dei committenti e dei cittadini alla cultura architettonica, urbana e paesaggistica”); 4) del Codice dei Beni Culturali (artt. 131-132 L. n. 42/2004: vengono indicati i compiti delle PP.AA. nella tutela e valorizzazione del paesaggio).
La Giunta Porcari accolse la proposta di costituzione della “Commissione Comunale per l’edilizia, la qualità architettonica ed il paesaggio” (CEQAP), recependo molti delle nostre indicazioni relative ai compiti, ai criteri di composizione, agli ambiti di interventi, e pertanto venne adottata la delibera di GM n.418 del 3.12.2004, con la quale venivano precisate le modifiche in tal senso da apporre al RE (cap. II, artt. 11-17) da sottoporre all’esame del CC per la definitiva approvazione, che però, come si sa, non avvenne, nonostante se ne fosse fatto oggetto di ampia discussione, già in Commissione Cons. per l’Urbanistica, e fino all’ultima seduta dell’Assemblea Consiliare del 2007, prima della fine del suo mandato amministrativo.
Riteniamo che vada ripresa l’iniziativa assunta con la delibera di giunta del 2004, per istituire in tempi brevi la “Commissione Edilizia per la qualità architettonica e il paesaggio” (CEQAP), strumento indispensabile per il controllo della qualità urbana a Matera.
Tuttavia non possiamo sottacere alcune incongruenze contenute nel testo adottato dalla Giunta nel 2004 che rischiano di vanificare gli scopi e la portata innovativa della Commissione e di ostacolarne il funzionamento.
Nel documento da noi inviato al Comune nel febbraio 2005 segnalammo queste incongruenze che brevemente riassumiamo:
A) Non sono condivisibili le esclusioni dalla competenza della Commissione degli interventi inferiori a 500 mc per la residenza e a 1000 mc per altri usi (art.11). La qualità architettonica di una città dipende soprattutto dai piccoli interventi, il cui controllo può contribuire al recupero di una sensibilità diffusa sulla qualità urbana;
B) Analogamente non è condivisibile l’esclusione dalla competenza della Commissione delle opere pubbliche, che invece partecipano, spesso in modo determinante, al volto della città e del territorio;
C) Anche le costruzioni rurali, grandi e piccole, non possono essere escluse dalla competenza della Commissione, perché hanno comunque rilevanza nel paesaggio.
D) E’ opportuno prevedere la possibilità di parere preventivo OBBLIGATORIO su ipotesi di progetto.
E) Per sottrarre i pareri di competenza a valutazioni soggettive (che possono dar luogo ad arbitrii) e per garantirne l’uniformità, la Commissione elabora un documento guida sui principi e sui criteri che adotterà nell’esame dei progetti, che trasmette alla Giunta Comunale.
Tutto ciò, peraltro, – e lo specifichiamo ora – si conformerebbe a quanto disposto dall’art. 871 Cc e dall’ art. 33 della legge urbanistica fondamentale n. 1159/1942 in materia di normativa e regolamenti comunali sull’“ornato pubblico”. Detta previsione poi è stata ripresa dall’art. 4 del testo unico 380/2001, in cui si stabilisce che i comuni, nel regolamentare le modalità costruttive, dovranno porre “particolarmente riguardo al rispetto delle normative tecnico-estetiche”, senza escludere il riferimento ad eventuali limiti e prescrizioni derivanti dai vincoli storico-artistici o paesaggistici sulle opere in oggetto.
A tal proposito da ultimo (v. ”Il Sole 24 ore Norme e Tributi”, del 28 giugno 2010, p.11, Non sempre il Comune può bocciare le brutture, di D. Antonucci) una recente sentenza del TAR di Liguria (I sez., 1834/2010) ha richiamato la necessità di una previa statuizione di “specifiche disposizioni primarie e secondarie e dello strumento urbanistico comunale” per poter fermare interventi dall’impatto negativo sulla qualità paesaggistica ed urbanistica, non essendo sufficienti generici riferimenti a non meglio precisate ragioni estetiche (v. anche sentenza del Consiglio di Stato n. 32243/2006 e sua pronuncia n. 3414/2005).
L’associazione di volontariato civico “Diritti di Cittadinanza” di Matera auspica che l’attuale Amministrazione Comunale, anche in base a precisi impegni elettorali a tal riguardo assunti pubblicamente, possa quanto prima riprendere il cammino interrotto nel 2007, ed investire del problema la Commissione Consiliare sull’Urbanistica per l’adozione di un testo da presentare al Consiglio Comunale, possibilmente rivisto alla luce delle osservazioni sopra riportate e di altre che potrebbero essere avanzate attraverso il percorso della democrazia partecipata.
Peraltro, per le ragioni richiamate dalla sentenza del TAR di Liguria citata, la disciplina relativa alla qualità architettonica e paesaggistica dovrebbe avere una adeguata rilevanza nella definizione degli specifici strumenti di governo del territorio, quali il RU e i PSC, e si confida che anche questi ultimi, unitamente al RE, potranno concorrere alla salvaguardia dei valori del territorio della Città dalla minaccia sempre incombente del degrado urbanistico ed ambientale.
In attesa di un riscontro alla presente, e nel dichiararci pronti per confronto di idee con l’Amministrazione Comunale ed altre soggetti interessati ad affrontare il problema in questione, si porgono distinti saluti.