I continui disservizi ferroviari e i forti disagi per gli utenti lucani dei servizi ferroviari, specie lungo la tratta Ferrandina-Potenza-Roma, sono la testimonianza che garantire qualità ed efficienza è ancora un obiettivo tutto da raggiungere. Per questo gli schemi di convenzione tra Ministero dei Trasporti e Regione Basilicata che regolano il finanziamento per assicurare la realizzazione del Piano nazionale per il rinnovo del materiale rotabile ferroviario e per il rinnovo di autobus, più che operazione pubblicitaria, hanno bisogno di un monitoraggio di attuazione costante e continuo ed in particolare di strumenti di controllo.
Ad affermarlo è il vice presidente del Consiglio Regionale Paolo Castelluccio per il quale per il nuovo assessore ai Trasporti Castelgrande è certamente un gioco da ragazzi portare a termine il lavoro tenace effettuato sia pure in poco più di un anno da Nicola Benedetto che l’ha preceduto e che ai tavoli romani di Ministero e Ferrovie Italiane ha dovuto fare la voce grossa e sbattere i pugni per recuperare importanti risorse finanziarie per la nostra regione.
Viaggiare su treni confortevoli e specie su binari sicuri, senza lasciare a terra i lucani nei servizi sostitutivi su gomma come è accaduto di recente – continua – non può essere considerata una concessione ai lucani da parte dell’attuale Ministero e management di Ferrovie-Rete Italia. Il punto di riferimento continua ad essere il Piano Regionale Trasporti che pur con limiti e difetti deve segnare una svolta per superare lo storico isolamento di Matera e velocizzare i collegamenti ferroviari lungo la linea Potenza-Ferrandina-Metaponto. Si tratta di stabilire un cronoprogramma credibile senza rinviare continuamente.
Il gap infrastrutturale – dice ancora il vice presidente del Consiglio regionale – è diventato ormai da decenni il primo ostacolo insormontabile che si oppone ad ogni progetto per lo sviluppo di Matera e del materano oltre che nel comparto turistico per i programmi di Matera 2019 in quelli produttivi, dall’agro-alimentare, al manufatturiero, all’artigianato. Un ostacolo che nell’area commerciale e industriale di Matera si scarica sulle piccole e medie imprese, che resistono alla crisi, proiettate verso la Puglia e che continuano a sperare nel raddoppio della strada statale per Bari.
E in proposito l’interesse della società aeroportuale di Bari per Matera non è sufficiente a risolvere il problema del trasporto aereo. Non sono per nulla d’accordo ad archiviare lo scalo aeroportuale di Pisticci come una struttura da iscrivere nel libro dei sogni.