A seguito dell’estendersi dell’emergenza acqua potabile nella fascia jonica del Metapontino, il consigliere comunale di “Policoro Futura”, Gianni Di Pierri ha inteso scrivere a Gianluca Rospi, neo eletto deputato 5 stelle, per chiedergli di presentare interrogazione parlamentare ai Ministri della salute e delle infrastrutture, nonché richiesta di ispezione ministeriale per verificare lo stato degli invasi, degli impianti, dei serbatoi e delle condotte dell’acqua nella stessa zona ed eventualmente anche nell’intero territorio della Basilicata. “Crediamo – si legge nella nota inviata da Di Pierri – che la questione vada affrontata con serietà e ai massimi livelli istituzionali, anche per quanto sancito dalla legge. Confidiamo in un intervento immediato che aiuti a fare definitiva chiarezza sulla vicenda e soprattutto a risolvere definitivamente la problematica”.
Pasquale Cariello, Consigliere comunale di Scanzano Jonico: “Sull’acqua si faccia immediatamente chiarezza”.
“La questione dell’acqua potabile sta diventando davvero imbarazzante e vede purtroppo vittime i cittadini che si ritrovano a non sapere più a cosa credere. In questi ultimi giorni si è assistito ad un vero e prorio teatro del paradosso: Si inizia con la città di Policoro, quando il sindaco emana, a puro scopo precauzionale, il divieto di utilizzare l’acqua per uso potabile. Non c’è da preoccuparsi, dicono le istituzioni preposte ossia Comune e Acquedotto lucano, il caso è circoscritto solo a Policoro. Mense aperte dunque, si preparano i cibi a Nova Siri. Il giorno dopo, però è la volta di Nova Siri ad emanere l’ordinanza, il giorno dopo ancora a Scanzano Jonico ed ora a Bernalda. Quale sarà il prossimo comune colpito dal domino “Acqua non potabile”?. Ed eccolo il paradosso: i sindaci continuano ad emanare le ordinanza di divieto, mentre Acquedotto lucano pubblica le sue analisi che risultano perfette senza alcun valore in eccesso. L’Arpab effettua anch’essa le analisi ma il risultato degli ormai famossisimi trialometani risulta essere superiore della soglia. Esattamente 40 mentre la soglia è 30.” Stessa acqua, enti diversi, risultati diversi. “Chi ha ragione? Cosa succede? Possiamo stare tranquilli oppure dobbiamo preoccuparci? Perchè se Acquedotto lucano tranquilizza, la situazione si allarga a macchia d’olio? Credo che qualcosa non abbia funzionato e che si ora di fornire le esatte informazioni ai cittadini del metapontino che ormai non sanno più a cosa credere. La situazione è stata gestita a mio modesto parere nel peggior modo possibile lasciando che il panico si iniettasse nelle famiglie e che la notizia si alargasse anche essa a macchia d’oilo provocando ovviamente danni anche di immagine al nostro terriotrio che prorio adesso vive uno dei momenti più difficili della sua storia. Con la stagione estiva ormai alle porte, queste sitauzioni di criticità , vanno gestite in maniera impeccabile, sia per tranquilizzare i cittadini sia per non creare allarmismi, ma purtroppo devo constatare che siamo ormai in balia di una confusione che genera solo altra confusione. Una volte per tutte venga convocato un incontro con tutte le Istituzioni preposte affinchè la reale situazione venga descritta in modo chiaro ed inequivocabile fornendo ai cittadini tutte le risposte che essi hanno il diritto di avere.”
Castelluccio, emergenza acqua nel Metapontino da affrontare adeguatamente
Si prenda atto che siamo di fronte ad una vera e propria emergenza che, purtroppo, ha troppi elementi oscuri al punto che sono gli stessi sindaci a chiedere trasparenza e chiarezza. Lo afferma il consigliere regionale Paolo Castelluccio in riferimento all’interruzione del servizio idrico a Policoro, Nova Siri e Scanzano Jonico. Una cosa non è tollerabile: il palleggiamento di responsabilità tra Asm e Arpab al pari del tentativo del sindaco di Policoro di accreditare una situazione che non presenterebbe “criticità particolari”. Né è tollerabile che funzionari Asm si trincerino dietro l’interpretazione di normative, sicuramente non chiare e comunque di dubbia interpretazione, circa la soglia dei valori di triaolometani. I disagi dei cittadini, le preoccupazioni sulla salubrità dell’acqua e la salute non possono diventare una diatriba tra tecnici sulla lettura dei valori chimici. Né le autobotti che riforniscono i cittadini dei tre comuni del Metapontino possono essere considerate un fatto ordinario e normale come se si trattasse di centri e di comunità che si trovano in Paesi in via di sviluppo. C’è chi sollecita un intervento della Prefettura. Secondo me – dice Castelluccio – sono le istituzioni e le società, agenzie, enti che si occupano di gestione dell’acqua e dei controlli ambientali a dover dare risposte senza nascondersi dietro un tavolo in Prefettura. Diventa perciò necessario anche un intervento dell’Assessore regionale all’Ambiente perché acquisisca tutte le informazioni, i rapporti utili in modo da riferire in Consiglio nella prossima seduta di martedì 24.
Gestione risorse idriche: Rosella (Idv), è tempo di svoltare
Il divieto all’uso di acqua potabile che perdura a Policoro e si è esteso in altri centri del Metapontino, da una parte, la vicenda del completamento dello schema idrico Basento-Bradano, dall’altra, nuovamente denunciata dai sindacati dei lavoratori edili, denotano l’inadeguata ed inefficace gestione delle risorse idriche che continuiamo, ostinatamente, a definire “oro blu” ma che nei fatti sono declassate a risorse residuali, meno del “carbone”.
E’ il commento del segretario regionale di Italia dei Valori Angelo Rosella per il quale non è solo il rinvenimento di trialometani nell’acqua delle case di Policoro quanto il diffuso uso di acqua minerale in tutte le case delle famiglie lucane a confermare che le preoccupazioni sulla salubrità della nostra acqua sono antiche e si ripercuotono nelle tasche dei cittadini. Non a caso siamo diventati tra le regioni che acquistano e consumano più acqua minerale in Italia in rapporto agli abitanti. E per inciso – continua Rosella – anche le royalties riconosciute alla Regione dalle società (quasi tutte multinazionali italiane ed estere dopo la scomparsa dell’imprenditoria locale) che imbottigliano e commercializzano l’acqua delle sorgenti del Vulture e più di recente del Pollino sono molto basse al pari delle royalties del petrolio. Ciò a conferma del basso valore che si dà all’acqua sempre più necessaria per le comunità pugliesi per tutte le destinazioni.
La vicenda ultratrentennale dei lavori del Distretto G, segnata dalla storia di malaburocrazia che ne fa una delle grandi incompiute di opere pubbliche in Italia di cui non si intravede ancora l’apertura dei cantieri, sono l’altra faccia della medaglia della grave sottovalutazione che perdura da anni dovuta anche all’assenza di una gestione unica dell’acqua per i diversi usi (potabile, agricolo, industriale). Per non tacere dell’effetto occupazione con centinaia e centinaia di lavoratori edili in cassa integrazione.
E’ tempo di svoltare e – dice il segretario IdV – di mettere ordine nella rete di enti e condotte, tra l’altro che disperdono acqua e valore economico. In questa legislatura regionale si è cominciato a farlo ma modalità, tempi e strumenti non sono adeguati e soprattutto manca un’idea di programmazione e di messa a valore.