Il “Regolamento comunale per la tutela ed il benessere degli animali” della città di Matera dedica il capitolo V ai gatti, e l’Art.33 recita al punto 1: “Le colonie feline sono considerate dal Comune ‘patrimonio bioculturale’ e sono pertanto tutelate”; ancora, al punto 2: “Le colonie feline che vivono all’interno del territorio comunale sono censite dal Servizio veterinario dell’ ASM, con la collaborazione delle Associazioni e/o dei cittadini abilitati dal Comune.”
E’ esattamente a questa collaborazione che aspira l’Associazione di Volontariato Animalista di Matera “Il Branco”, che negli ultimi mesi ha per le mani una vera patata bollente: la cura di circa 100 gattini randagi.
La città di Matera ha sempre presentato il problema del randagismo felino, molto più di quello canino, probabilmente perché si tende a sensibilizzare maggiormente i cittadini per la sterilizzazione dei cani, o semplicemente perché a Matera un canile c’è, pronto ad accogliere le creature senza famiglia. Ma i gatti? Perché nessuno si preoccupa delle loro sorti? Forse perché fanno meno clamore dei cani, perché si notano di meno, perché intere cucciolate di gattini muoiono nascoste nelle tane aspettando il rientro di una mamma magari morta investita da un’auto, e nessuno li vede. Il problema delle nostre amministrazioni è proprio quello di ignorare i problemi che non si vedono, come se non esistessero! Questa volta, però, il problema c’è, e le volontarie chiedono a gran voce una mano. Nonostante, in effetti, si sia riusciti a creare una buona collaborazione tra volontarie di altra Associazione (LIDA Matera) e privati cittadini (Una zampa sul cuore, pagina Facebook), riuscendo quindi ad organizzare una buona comunicazione sui social per le collette alimentari e le raccolte fondi per le cure dei gatti malati, il peso economico per la gestione di così tante creature si è alleggerito di poco. Ma ciò che pesa di più è l’impegno emotivo, oltre che fisico e di tempo, richiesto da questa nobile attività.
La situazione è tragica, e diventerà peggio con il trascorrere dell’estate, quando partoriranno altre gatte e arriveranno altre cucciolate che si aggiungeranno ai cuccioli che ci sono ora e che non avranno avuto la fortuna di trovare famiglia.
C’è da specificare che “Il Branco” non richiede al Comune di Matera di inventarsi di sana pianta una soluzione per arginare il problema, perché la soluzione effettivamente c’è, esiste, è scritta nero su bianco nell’Art.33 sopracitato: le colonie feline, i gattili! Basterebbe poco: una struttura messa a diposizione dal Comune, il costante impegno dei volontari, la collaborazione, seppur occasionale, dei cittadini, un po’ di amore in più e meno indifferenza.
Perché sostanzialmente il problema è questo, l’indifferenza. Perché si sa che una misura davvero efficace per limitare il randagismo è la sterilizzazione delle femmine delle colonie feline ad opera delle ASM, fatta in maniera sistematica e radicale sul territorio, e invece anche questo è un servizio su cui finora le volontarie hanno potuto contare in maniera saltuaria perché il randagismo felino viene sempre molto dopo quello canino, e allora… indifferenza, mentre i cuccioli aumentano e aumentano! Perché è così difficile? Ciò che “il Branco” richiede è semplicemente ascolto, attenzione, serietà nelle risposte. Il dialogo con le istituzioni c’è stato, nel mese di dicembre del 2017. I volontari delle Associazioni “Il Branco” e “LIDA Matera” sono stati accolti con bonaria educazione e sensibilità e con la promessa da parte dell’assessore competente al ramo che avrebbero avuto presto risposte e soluzioni. Inutile dire che queste risposte non sono mai arrivate.
In conclusione, questo comunicato è volto a richiamare l’attenzione su un problema da non sottovalutare, che mette a rischio, oltre che la salute di centinaia di creature indifese, anche la serenità della città di Matera. I volontari delle Associazioni si dicono pronti e disponibili per ogni tipo di collaborazione, così come per il semplice aiuto pratico della cattura degli animali per poterli poi far sterilizzare ed eventualmente sistemarli nei gattili. Si riuscirà ad intavolare, una volta per tutte, una conversazione seria?