Dopo la chiusura del varco di Porta Pistola a seguito della caduta di alcune pietre dal muro che separa la Gravina dall’area dei Sassi l’Ente Parco della Murgia Matera in una nota sottoscritta dal Presidente Pellecchia chiede all’Amministrazione Comunale il ripristino della percorribilità del sentiero Porta Pistola-Belvedere Murgia Timone, reso ancora più suggestivo dalla passerella pedonale inaugurata lo scorso anno. Di seguito la nota integrale.
L’Ente Parco ha proceduto alla valorizzazione e sistemazione del percorso cha conduce da Porta Pistola al Belvedere di Murgia Timone, attrezzando lo stesso con adeguata segnaletica e cartellonistica e realizzando la passerella pedonale per l’attraversamento in sicurezza del Torrente Gravina, in modo da raccordare il percorso della “Strada vicinale Comunale di Murgecchia”, esistente già dal 1866, con il sentiero che porta al Belvedere di Murgia Timone.
Il sentiero n. 406, nell’area protetta del Parco della Murgia Materana, vuole favorire una escursione sostenibile, ricca di emozioni e sensazioni uniche alla vista, promuovendo la conoscenza delle bellezze naturalistiche e storico-culturali del nostro Territorio. Una esperienza affascinante da consigliare solamente ad ospiti consapevoli e preparati, rispettosi della natura e dell’ambiente, in possesso di attrezzatura idonea.
A causa del distacco di alcuni massi dal muro di contenimento del piazzale di Porta Pistola, così come comunicato dal Comando Provinciale VV.FF. di Matera, l’Ente Parco ha emanato apposita ordinanza di “divieto di percorribilita’ del sentiero trekking n. 406” (Ordinanza n. 1 del 28/02/2017) provvedendo alla chiusura dell’accesso.
Ravvisando la necessità di consentire la riapertura del sentiero n°406 quale elemento utile alla valorizzazione e promozione del territorio, è urgente che l’Amministrazione Comunale adotti tutte le misure idonee a rendere nuovamente fruibile il percorso, visto l’avvicinarsi della stagione turistica e dell’appuntamento che Matera ha nel 2019.
Nel sollecitare gli interventi, è opportuno, inoltre, conoscere preventivamente le misure che l’Amministrazione Comunale vorrà porre in atto, al fine di poter condividere le azioni e consentire la messa in sicurezza e il miglior utilizzo di una strategica ed importante infrastruttura che l’Ente Parco ha messo a disposizione dell’intera comunità puntando a rendere accessibile, agevole e permanente il collegamento tra l’area murgiana e i Sassi.
Considerata la valenza del percorso culturale e l’interesse che lo stesso suscita, come testimoniato dalle numerose richieste da parte dei vari soggetti coinvolti (cittadini e visitatori, amanti della natura e sostenitori dell’ambiente, guide escursionistiche e tour operator, associazioni e imprese del settore), si ravvvisa l’urgenza di attivarsi nel più breve tempo possibile.
E’ necessario che il “cittadino temporaneo” rispettoso e “correttamente attrezzato” possa fruire in tutta sicurezza del sentiero n° 406, divenuto ormai un “must” degli appassionati di trekking.
Ma stamattina l’ente parco una domanda più semplice al Comune di Matera non la può fare? Dai Basilischi famosa era: la risposta fra tre giorni, in questo caso invece: LA RISPOSTA FRA TRE ANNI
Credo laddove manchino idee, progetti, infrattuture, coesione politica, programmazione ecc. debba essere necessario valorizzare almento quello che si ha. Avevamo, perchè credo lo riavremo tra un paio di anni, un percorso decente che ai turisti piaceva tantissimo, lo si potrebbe utilizzare anche per le bike se attrezzato a dovere o per farci delle manifestazioni, la mia domanda è: ma è così maestosamente difficile mettere in sicurezza un muro????? E’ da queste cose che si vede la pochezza decisionale ed operativa dell’ amministrazione! Doveva stare già riaperto il sentiero!
Perchè l’Ente parco non predispone il progetto e chiede al Comune di finanziarlo con le risorse rese disponibili per il recupero e riuso dei Sassi. Potrebbe, avendone titolo, aiutare il Comune ad affrontare e risolvere un problema. Sarebbe una sana ed esmplare risposta di buona collaborazione. Fare è meglio che attendere caro Presidente, Ingegnere!
e fu così che di anni ne passerebbero 6. E’ ben noto il detto:FACCIO TUTTO IO.