La linea ferroviaria ionica e’ emblematica della situazione del trasporto ferroviario nel Mezzogiorno. Una tratta che collega le città di Taranto e di Reggio Calabria, che mette in connessione un porto commerciale e turistico, quello di Taranto, due porti turistici, Pisticci e Policoro, la marina di Sibari. Potrebbe rappresentare la spina dorsale dei collegamenti tra tre regioni, Puglia, Basilicata e Calabria; interconnettere le aree archeologiche della magna Grecia con i musei di Taranto, Metaponto, Policoro, Sibari, le marine che dispongono di una ricettività di almeno 20 mila posti alberghieri, solo nel tratto ionico lucano, che nel 2016 ha totalizzato 208 mila arrivi di turisti e un milione e duecentomila presenze. Cifre che si raddoppiano se si aggiunge il tratto ionico calabro fino a Sibari, e quello ionico attorno a Taranto ( Castellaneta e Ginosa ). Un comprensorio urbano quello che unisce Taranto, il Metapontino, la piana di Sibari, che supera i 300 mila abitanti. Un distretto agricolo di prima grandezza votato come e’ alla produzioni di primizie e ad un’ agricoltura orientata a mercati esteri e di nicchia. Eppure questo comprensorio nonostante questo contesto di forza, dispone di una infrastruttura ferroviaria sostanzialmente disattiva. Al momento sulla tratta Taranto / Sibari viaggiano solo due coppie di Intercity che impiegano un’ora e 30 minuti per raggiungere Sibari con una sola fermata a Metaponto . Per raggiungere Reggio Calabria da Taranto si impiegano 6 ore e 30 minuti. I treni regionali sono stati praticamente soppressi e sostituiti da ben 8 coppie di autobus che coprono la tratta Taranto/Sibari in 2 ore e 30 circa. Le stazioni ferroviarie un tempo centro di vita e di attività sono state abbandonate ad inguardabile degrado. La proposta che abbiamo presentato al Ministro dei trasporti Graziano Delrio che ha prontamente manifestato il suo interesse sulla questione, ed alle Regioni Basilicata, Puglia e Calabria è di riattivare i treni interregionali con buono materiale rotabile per interconnettere un comprensorio che potrebbe giovarsi di questi scambi con utilità per le esigenze di mobilità delle popolazioni e con un potenziamento della capacità attrattiva del comprensorio ionico. Il mezzogiorno in questo ultimo decennio ha pagato più degli altri il prezzo di tagli che hanno desertificato il trasporto ferroviario. Ora c’è una voglia di viaggiare in treno come dimostrano le buone esperienze recenti, come la istituzione del treno Eurostar Taranto/Metaponto/Roma/Milano, confermando che l’offerta dei servizi sollecita la domanda. E c’è la considerazione ,sempre più condivisa, che il trasporto pubblico ,e quello ferroviario in particolare, funge da volano per lo sviluppo di un territorio ricco di potenzialità. Lavoreremo nelle prossime settimane perché questa prospettiva diventi realtà ed il treno della magna Grecia possa riprendere la sua corsa offrendo peraltro ai viaggiatori un paesaggio di straordinaria bellezza.