L’associazione socio politico culturale “Omnia” attraverso un comunicato del componente del direttivo cittadino di Matera dell’Associazione Paolo Flumero, esprime contrarietà all’emendamento del governo Bennardi che predispone ingenti tagli alla mensa scolastica e agli asili nido della città e solidarietà alla protesta diffusa in atto da parte delle istituzioni scolastiche e delle famiglie materane.
Di seguito la nota integrale.
“Mentre la pandemia evidenzia la necessità di rispondere ai bisogni di cura da dedicare alle famiglie e ai bisogni di socializzazione dei bambini, a Matera un emendamento al bilancio previsionale riesce di colpo ad azzerare l’evoluzione, seppur lenta, di un sistema di welfare territoriale propositivo nei confronti delle famiglie e dei diritti dell’infanzia, fino ad oggi comunque attento perlomeno alle politiche della famiglia e dell’inclusione.
Il governo nazionale presto riporterà in classe milioni di bambini ribadendo con fermezza la necessità di assicurare il diritto alla socialità e all’istruzione di qualità ed investendo sul potenziamento dell’assistenza a domicilio e dell’offerta educativa integrata, ma a Matera, d’altra parte, la superficialità del governo cittadino oggi va a sviliree proprio i servizi essenziali per la prima infanzia.
Con amarezza si prende atto dalla stampa e dalla diretta video del Consiglio comunale del 9 aprile che, grazie al voto favorevole di diciotto consiglieri, è stato approvato un emendamento al bilancio comunale 2021/23 su proposta del consigliere Michele Paterino, secondo cui a partire dal 2022 verranno decurtati 150.000 euro a danno degli asili nido accreditati e della mensa scolastica materana.
L’emendamento colpisce e umilia le famiglie materane che da oltre un anno si destreggiano tra impegni di cura, lavoro e smart working ed ignora completamente il presupposto che vede i servizi di cura all’infanzia, mai come oggi, essenziali.
Un paradosso imbarazzante che divide ancora una volta nettamente la comunità da chi dovrebbe rappresentarla. Le necessità reali delle famiglie, costrette a farsi carico di esborsi onerosi per l’accesso ai servizi essenziali per la crescita dei figli, ancora una volta non si rispecchiano nelle azioni del governo cittadino.
I tagli ridurranno drasticamente i posti negli asili nido disponibili in città a meno della metà, peggiorando una situazione già di per sé poco rosea per la nostra comunità e creando notevoli difficoltà a numerose famiglie materane. È discriminante oltre che inopportuno che il consigliere Paterino giustifichi la linea intrapresa affermando che la maggior parte delle mamme che usufruiscono degli asili nido a Matera siano casalinghe.
Inaccettabile che dal bilancio di previsione possano sparire ben 50mila euro per la mensa scolastica, servizio dall’indiscutibile importanza per la quotidianità di centinaia di bambini, per le mamme lavoratrici e per gli alunni stranieri grazie alla forte valenza anche pedagogica, socializzante del servizio, oltre che collaborativa e laboratoriale. In seguito a questi tagli, il prossimo anno, sarà impossibile che la consueta erogazione del servizio mensa possa ripartire in tutte le scuole della città dal mese di ottobre, ed ecco che si prospetta la scellerata ipotesi che sia posticipata l’attivazione del servizio al mese di gennaio.
Il servizio mensa dedicato alla città di Matera è stato considerato fino allo scorso anno un esempio oltre che una eccellenza, grazie alla mensa biologica approvata e certificata dal Ministero, parte integrante di un percorso verso un’educazione alimentare sana e di qualità da sempre trasmessa ai bambini nelle nostre scuole fin dalla prima infanzia.
Lo scempio preposto è clamoroso e considerato che per il 2022/2023 il bilancio è previsionale e dunque rettificabile ci si auspica che ci sia presto un ragguardo da parte dell’amministrazione su quanto disposto.
In che modo si sta considerando ed attuando l’interesse della cittadinanza? In base a quali criteri si è scelto di effettuare questi tagli proprio a danno delle fasce più deboli della cittadinanza? L’amministrazione come prevede di gestire il “disservizio” mensa durante i mesi in cui il servizio, dal prossimo anno, non sarà attivo?
Ci si augura che oltre alle trasferte oltre confine al sindaco stia a cuore anche l’interesse dei sui cittadini. A mio avviso e a parere consolidato dell’associazione Omnia è un’ingiustizia pensare di ridurre le risorse finanziarie delle politiche sociali mentre si progettano trasferte superflue oltre mare a spese della cittadinanza per firmare un protocollo di amicizia e cooperazione nell’era degli eventi on line, delle firme digitali e delle video conferenze. La comunità ha il diritto di avere delle risposte ed un riscontro a questa diffusa protesta, oltre che un’amministrazione attenta a quelle che sono le reali necessità della città. L’associazione Omnia non smetterà di seguire l’evolversi della situazione e non esclude prossime manifestazioni solidali allo sgomento dei dirigenti scolastici, delle associazioni di categoria coinvolte ed alle richieste dei cittadini materani che rappresenta e che oggi hanno subito questa palese sopraffazione ed iniquità”.