Secondo il Dipartimento Infrastrutture, opere pubbliche e trasporti della Regione “sono false e destituite di fondamento le accuse mosse dal consigliere regionale Gianni Rosa, secondo il quale gli atti di gara relativi alla procedura aperta per la redazione del Piano regionale dei trasporti sarebbero stati “cuciti addosso all’amico di turno”.
Sarebbe bastata una attenta lettura del bando per fugare ogni dubbio in tale senso.
Nel pieno rispetto del Codice degli Appalti, esso infatti è rivolto non solo a singoli professionisti ma anche a società ed imprese singole o associate, attraverso una procedura aperta con criterio di aggiudicazione mediante offerta economicamente più vantaggiosa.
Alla luce dell’importo posto a base di gara (70 mila euro, iva esclusa) – sottolinea il Dipartimento – la Regione avrebbe potuto prevedere una procedura negoziata con aggiudicazione mediante massimo ribasso.
Invece, con la procedura utilizzata, sono state di fatto recepite le modifiche al testo unico sugli appalti, contenute nelle norme in via di approvazione da parte del Parlamento.
L’aver poi fissato tra i requisiti tecnico-professionali richiesti un numero minimo di incarichi nel settore trasporti e pianificazione, è condizione doverosa per poter selezionare, per di più con una gara a livello nazionale, la redazione di uno strumento di pianificazione, qual è appunto il Piano Regionale dei Trasporti, che oggettivamente non può essere assimilato ad un generico incarico tecnico di progettazione o a una qualsiasi prestazione di ingegneria e/o architettura.
Peraltro il disciplinare di gara, nel prevedere anche lo svolgimento delle prestazioni mediante associazione/gruppo di professionisti di comprovata esperienza, consente ai professionisti stessi di partecipare in forma congiunta potendo tranquillamente garantire i requisiti richiesti, assicurando al contempo la necessaria competenza e professionalità”.