Conzigliere regionale Gino Giorgetti (M5s) presenta mozione: “Acquedotto Lucano fa acqua da tutte le parti”. Di seguito la nota integrale.
Il MoVimento 5 Stelle ritiene l’Acqua un bene primario e continueremo a batterci affinché torni ad essere, come indicato dal Referendum del 2011, un bene pubblico senza finalità di lucro con la gestione partecipata dai cittadini. L’obiettivo è quello che il M5S si è dato fin dall’inizio: riconoscere il diritto universale all’acqua sottraendola al controllo dei privati e affidare la gestione esclusivamente al pubblico. Proprio perché siamo consapevoli dell’importanza dell’acqua per le nostre vite, dobbiamo dire basta alle inefficienze e alla speculazione. Anche nella gestione del servizio idrico integrato è il momento di fare esclusivamente gli interessi dei cittadini, anche quelli lucani, che ogni estate sono incolpevolmente soggetti a continui blocchi dell’erogazione idrica, a volte “per consentire il ripristino del livello dei serbatoi”, a causa troppo spesso “di un guasto improvviso” alla rete idrica per diversi giorni consecutivi !
Dal sito web di Acquedotto Lucano S.p.A. è riscontrabile come, da giugno, ci siano stati oltre 310 comunicazioni di sospensione del servizio idrico (150 solo nel mese di luglio) che hanno interessato trasversalmente tutta la regione.
È solo l’ennesima conferma dell’ennesimo carrozzone lucano: AQL. Ed è l’ennesima conferma anche della indispensabilità della proposta di legge del M5S di iniziativa popolare, portata in Parlamento appena eletti nel 2013 (boicottata e ignorata da chi allora era al governo) il cui iter questo governo ha ripreso perché grazie alla nostra proposta di legge, si avrà lo stop alla redistribuzione dei dividendi e la destinazione di tutti gli utili al potenziamento del servizio, con la necessaria gradualità, mantenendo i livelli occupazionali, garantendo un approccio industriale in tutte le fasi della gestione e accompagnando questo processo con le coperture finanziarie necessarie.
Nel frattempo però che la proposta del M5S diventi legge, dopo l’ennesimo blocco all’erogazione dell’acqua che ha interessato più di 50.000 cittadini lucani residenti nel Vulture-Melfese, ho depositato una Mozione con la quale impegno il Presidente Bardi e la Giunta regionale ad attivare le necessarie procedure per ottenere una nuova ed aggiornata mappatura della rete idrica regionale con una classificazione dello stato di salute della stessa per poi procedere al completo recupero delle infrastrutture idriche e ridurre così lo spreco d’acqua ed i disagi per i cittadini.
Interventi sicuramente costosi, ma che una regione come la Basilicata non può non fare, vista anche la possibilità di accedere, per questa casistica, ai fondi europei del piano 2014/2020 ed in prospettiva anche a quelli del piano 2021/2027.
Ad aprile, AQL, ha annunciato di aver sviluppato e realizzato un proprio software (WaLoRe ) in grado (secondo loro) di gestire la ricerca delle perdite idriche e con l’intento di contribuire a ridurre gli sprechi e i costi energetici ma l’unica certezza di questo software è nei costi che, come per tutti gli altri costi riscontrabili nel bilancio di Acquedotto Lucano, non diventano investimenti e qualità del servizio. Tra i (non) risultati di questo menagement di AQL – che se lavorasse per una vera azienda privata sarebbe già stato rimosso – la rete idrica della città di Potenza che ancora nel 2017 è risultata essere la peggiore d’Italia con quasi il 70% d’acqua che va persa.
Generale e Presidente Bardi, ora che ha anche l’autorità per intervenire su Acquedotto Lucano e sulla loro classe (pseudo) dirigente, lo faccia, scegliendo davvero dei manager, possibilmente però non campani altrimenti potrebbero apparire come le ennesime nomine “amicali” con il rischio … davvero di fare “acqua da tutte le parti”