Vorrebbe soltanto poter votare ed esercitare un suo diritto. Eppure per Teresa Pascale il voto alle prossime elezioni del 20 e 21 settembre 2020 sembra ormai pura utopia: e mentre i giorni stringono, lei è bloccata in un inghippo tutto italiano.
Lucana, 32 anni, dallo scorso anno vive a Matera. Si è trasferita per motivi di lavoro e il 5 giugno scorso ha richiesto un cambio di residenza a Matera. Dopo neanche 20 giorni, l’ok del vigile e la residenza su carta è stata registrata dall’anagrafe del Comune materano, che ha validato il suo cambio di residenza. Per l’anagrafe, quindi, Teresa Pascale diventa una cittadina residente a Matera ma per le liste elettorali, che sono state aggiornate a luglio 2020, ancora non lo è.
Ma allora, adesso che si vota il prossimo 20-21 settembre, oltre che per le comunali, anche per il Referendum sul taglio parlamentari, cosa dovrebbe fare? Sfinita dall’essere sballottata da un ufficio all’altro, Teresa Pascale lancia il suo appello.
«Mi stanno rubando il mio diritto di voto e mi pare impossibile che non ci sia qualcosa che si possa fare per esercitarlo come cittadina! – commenta con amarezza – Per favore condividete questo messaggio, nella speranza che arrivi a qualcuno che sappia indicarmi come muovermi per poter riprendermi i miei sacrosanti diritti».
«Stando così le cose-continua- mi dicono che le possibilità sono due: o tornare a votare al suo vecchio comune; oppure la malattia, il ricovero (sembra una barzelletta, ma non lo è) per poter votare».
Eppure, Teresa non può tornare e, comunque, se tornasse perderebbe comunque la possibilità di votare i candidati per il Comune materano e, prima di farsi ricoverare per esercitare un suo diritto, tenta le “strade legislative”.
«C’è una vecchia legge del 1967 – ci dice – che permette a quelli come me, che hanno fatto il cambio di residenza, di votare con un’autorizzazione del sindaco».
«Grazie all’appello ho imparato molte cose e, forse ho trovato una soluzione. Ovviamente per me ora il problema è capire, nel caos della pubblica amministrazione, come e dove ottenere questo “attestato”, ma almeno un modo c’è… e del resto mi pareva impossibile che non ci fosse».
Ma la sua felicità dura poco. Ieri mattina, recatosi di nuovo al Comune di Matera, l’amara sorpresa.
«Ieri ho fatto tappa al municipio, all’ufficio elettorale e all’ufficio iscrivendi – ci racconta ancora Teresa – purtroppo pare che l’articolo di legge che mi avevano suggerito non si applichi al mio caso ma solo a quelli che risultano elettoralmente apolidi. Io, invece, mi sono solo trasferito e sono ancora nelle liste del mio vecchio comune di residenza».
E quindi?
«Quindi sono cittadino residente a Matera ma non posso votare a Matera: un furto sacrosanto di diritto di voto. Ho anche inviato una PEC al comune- ufficio anagrafe per allineare la richiesta seguendo i canali 5.0. Ovviamente silenzio anche li.
Se non potrò votare sporgerò sicuramente denuncia per scoprire i responsabili di questo furto al mio diritto di votare. Certe cose sanno di Medio Evo.